«Hai finito di fissarmi?» gli esce un tono divertito.
«Cosa? Non ti stavo fissando! Piuttosto, perché non ti vesti?»
«Mi sono fatto una doccia mentre dormivi, non pensavo ti saresti svegliata proprio mentre rientravo per vestirmi.»
«Vestiti e basta.» smetto di guardarlo. «Ho mal di testa.» mi lamento.
«Sul comodino accanto a te c'è un aspirina e una bottiglia di succo all'arancia.» mi fa notare.
«Una bottiglia? Non potevi darmi solo un bicchiere?»
«Sono andato a comprarla prima.» mi fa sapere. «Avrai sicuramente molta sete, un bicchiere non ti serve. Fidati.»
«Se lo dici tu... allora... be', grazie.» mando giù la medicina e bevo.
Dopo qualche istante, però, un'idea mi balena per la testa.
«Tu mi hai riportata a casa, giusto?»
Lui annuisce.
«Ma cosa ci facevi in quella discoteca?»
Lui si passa la lingua sul labbro inferiore e quel gesto mi ipnotizza.
«Ero lì per ballare, no?» esclama con tono ovvio.
«E sei andato proprio in quella?»
«Ti si legge in faccia che stai pensando qualcosa di strano, ma qualsiasi pensiero tu abbia, toglietelo dalla testa. Ero lì per puro caso.»
«Ti trovo sempre dappertutto. Anche quella sera al locale... Non lo trovi strano?» rifletto.
Lui scrolla le spalle. «Semplici coincidenze.»
Annuisco, poco convinta.
«Perché mi hai portata via dalla discoteca?» domando in seguito.
«Edward lo sa che ti lasci toccare in quel modo dagli sconosciuti?» ha la mascella contratta.
«Edward?» domando confusa.
«Il tuo ragazzo, amico, o qualsiasi cosa sia.»
«Harry? Non è il mio ragazzo. Siamo amici e io sono libera di farmi toccare da chi voglio, tu non dovresti farmi da padre, ne ho già uno ed è già abbastanza severo.»
«Ti piace davvero?» domanda.
«Mh?»
«Bere fino a non capire più niente e avere contatti fisici con ragazzi che nemmeno conosci e che potrebbero approfittarsi di te senza pensarci due volte?»
«Tu non ti sei mai ubriacato, Barnes?»
«No.»
«Sul serio?»
«Perché dovrei dirti stronzate? Non sono un adolescente comune, non mi diverto come fanno gli altri.»
«Quanti anni hai?» gli chiedo, perché all'apparenza sembra averne diciotto, ma parla come un uomo di altri tempi.
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Black as my soul
Vampire«𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞, 𝐀𝐦𝐚𝐛𝐞𝐥. 𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐟𝐨𝐭𝐭𝐮𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐚𝐥 𝐬𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐞...
𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 15.
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