Knives

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Sentiva gia i brividi per l'eccitazione.
Era in mezzo alle cose che amava di più.
Freddi.
Lucidi.
E ben affilati,i suoi amati coltelli.
Girò intorno al lungo tavolo di metallo, lasciato pigramente sporco e pieno di cucchiai e fortunatamente per la ragazza tre coltelli.
Uno lungo e seghettato -no non andrà bene-
Uno corto -troppo sottile-
E poi..
Una mannaia
Grande, lucida, affilata..
La ragazza specchiandosi in essa sospirò
E pensò -quale oggetto più perfetto di questo? - gemiti di piacere uscivano dalla sua bocca, gli occhi che si allargavano e si arrossavano, la bocca in un ghigno.

Ma doveva scavalcare il prossimo ostacolo: la camicia di forza.
soffocante, con le cinghie di pelle marrone consumate e piene di segni di morsi e sangue secco.
Ma le sue mani erano intrappolate.
Quindi l'unico modo era la bocca.
Memorizzò la posizione della mannaia, si girò di schiena, e inarcando la schiena con un doloroso scricchiolio di ossa, si appoggiò al freddo bancone, allungò il collo e afferrò saldamente la mannaia con la bocca..
Piccoli tagli si erano formati agli angoli della bocca, rivoli di sangue le scendevano giu per il collo, ma la ragazza non lo aveva neanche notato.
Con l'enorme coltello in bocca si rimise in piedi e senza pensarci , mise il collo in dentro e fece cadere la mannaia sulla camicia la quale si strappò solo un po'.
Poteva infilzarsi da sola se lo avesse fatto nel modo sbagliato ma si procurò solo un taglio.
Così la ragazza ripeté l'azione un paio di volte, tagliuzzando la camicia di forza.
Poi si agitò come un ossessa, muovendo le braccia avanti e indietro allargando gli strappi.
Quando -finalmente!- la camicia di forza si strappò, e la ragazza liberò le braccia per la prima volte in mesi.
E afferrando il manico nero della mannaia si sentì viva..
Sudata e vestita solo con una lurida canottiera macchiata di sangue e un paio di pantaloni, si diresse verso la stanza 704 con la mannaia ben salda nella sua mano e la voglia di uccidere che gli scorreva nelle vene.

[...]
Il sonno di Jongin era tormentato
Si girava e rigirava nel letto, sudato e tremante.
Incubi lo perseguitavano.
Voci lo rendevano pazzo.
E lei davanti al suo letto che lo guardava e piano piano si avvicinava al suo letto...

Autore:
Ecco un altro (corto) capitolo (che non mi convince molto) scusate ci ho messo (un eternitá) tanto ad aggiornare, sorry guys :)
Beh spero che almeno vi piaccia
... Beh spero che ci sia ancora qualcuno che la legge hahah
Alla prossima!

Kill the bully (sequel)Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα