𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 9.

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La rossa mi dà un bacio sulla guancia e tira fuori una sigaretta. «Cosa? No, certo che no.» non sembra convinta.

«Sarah.» la guardo negli occhi, facendole capire che deve dirmi la verità.

«In realtà mi sono avvicinata a lui con la scusa dell'accendino, volevo solo vederlo da vicino e capire che tipo fosse. Tranquilla, non ti ho messa in imbarazzo, non ti ho nemmeno nominata.» mi fa l'occhiolino.

Sospiro. «Okay, meglio così.»

«È un tipo apposto» dice, prima di fare un tiro. «È alto, sexy e ha una voce profonda. Se fossi in te me lo porterei a letto senza perdere altro tempo.» sorride maliziosamente.

«Questa cosa me l'hai già detta quante, otto o nove volte?» borbotto.

La rossa finisce di fumare e mi prende a braccetto, prima di avviarci verso l'aula dove si terrà la prima lezione.

«Sembri nervosa» nota subito, una volta sedute. «È successo qualcosa?»

«Conosci una certa Esther Luani?»

Lei sembra pensarci. «Sì, ho avuto a che fare con lei quando Dave veniva ancora a scuola e giocava a football, quella stronza ci provava spudoratamente con lui.»

«Be', quella stronza ha preso di mira mia sorella e ovviamente lei non mi ha detto niente.»

«Purple» Sarah mi prende una mano e la intreccia alla sua. «Lo sai che ti considero una sorella, e lo stesso vale per Caelie anche se con lei non ho chissà quale rapporto. Ti conosco, so che se ti trovi davanti quella cheerleader piena di sé, finisci nei guai. Quindi, lascia fare a me.»

«Cos'hai in mente?»

Lei sorride in modo ambiguo. «Tu dimenticati di lei, mi basterà guardarla negli occhi e cambierà atteggiamento, fidati.»

Le sue parole risultano azzardate, ma la conosco: lei convince sempre tutti a fare quello che vuole grazie ai suoi occhi bellissimi e ammalianti.
Non so come fa, ma so che posso sempre fidarmi di quello che dice.


 Non so come fa, ma so che posso sempre fidarmi di quello che dice

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«Gli stanno addosso come degli avvoltoi.»

Sto rispondendo ad un messaggio, camminando nel corridoio insieme a Sarah e Raya, quando quest'ultima attira la mia attenzione con quella frase.

«Di chi parli?» domando distrattamente, con lo sguardo ancora incollato allo schermo.

«Del nuovo arrivato, quello alto come una giraffa. Guarda quelle ragazze... lo stanno praticamente soffocando.» dice.

Seguo la direzione del suo sguardo e incontro diverse figure femminili, alcune conosciute, altre no, raccolte intorno a Damian come se avessero davanti un personaggio famoso e non un semplicissimo ragazzo che per carità, è di bell'aspetto, ma non mi sembra il caso di trattarlo come se fosse un pezzo di carne.

Black as my soulWhere stories live. Discover now