Capitolo V

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Ilka era sconvolta.

Si era letteralmente rifugiata nella sua stanza dopo quello che era successo poche ore prima.

Nella mente le ronzavano ancora le parole che Sten le aveva detto tra un bacio e l' altro, che lei aveva tentato di rifiutare con tutte le sue forze.

I suoi baci erano caldi e tremendamente sensuali e lei era fuggita da quella bocca, impaurita dalle sensazioni che le aveva trasmesso il suo sposo.

Non riusciva ancora ad accettare quella situazione ed era sicura che non ci sarebbe mai riuscita.

Il matrimonio era una cosa sera e lei non era pronta ad unirsi per tutta la sua vita ad uno sconosciuto di cui sapeva solo il nome.

La giovane era impaurita.

Non era mai stata con un uomo e non aveva mai baciato nessuno e le labbra calde e morbide dell' uomo l' avevano sconvolta.

Poi quando gli aveva strofinato la sua leggera barba bionda sulla guancia, lei non aveva potuto fare a meno di reprimere un brivido di piacere.

Quelle sensazioni erano tutte nuove per lei e sapeva durante gli anni del suo matrimonio ne avrebbe provate di nuove, molto più intense e molto più intime.

Arrossì furiosamente, ripensando al petto largo e sodo del danese, che l' aveva avvolta nella sua stretta possessiva.

Le aveva sussurrato all'orecchio focose parole che l' avevano imbarazzata dal più profondo del suo animo, parole che non sarebbe riuscita a ripetere nemmeno nella sua mente.

Quell' uomo era così forte e virile e nei pochi giorni che era stata li aveva già avuto modo di restare diversi momenti sola con lui, momenti che erano stati critici.

Ilka non voleva e non riusciva ad accettare quella situazione.

Non riusciva ad ammettere a se stessa che il sovrano era il tipo di uomo di cii aveva sempre fantasticato nei suoi sogni, un meraviglioso principe azzurro che la proteggesse e l'amasse.

Non che Sten l'amasse, questo era chiaro, almeno secondo i suoi pensieri.

Un bussare distinto alla porta della sua stanza la fece ridestare dai suoi pensieri.

-Vostra altezza, il sole è già sorto nel cielo e gli uccellini cantano. Dovete dunque alzarvi- una domestica, che la giovane principessa non aveva mai visto, entrò nella grande stanza, avvicinandosi immediatamente al letto.

Così era già mattina.

La principessa si rese conto che aveva passato buona parte della nottata a rimuginare, sottraendosi al sonno ma a differenza di quanto pensava non si sentiva affatto stanca.

Così scostò le coperte e si preparò ad alzarsi.

-Settimana prossima vi unirete in matrimonio al re- le disse la giovane serva, facendole strabuzzare gli occhi.

Strinse tra i pugni la seta delle lenzuola, stropicciandole lievemente.

Prese dei profondi respiri e decise di non pensare a quella questione, non voleva rovinarsi la giornata.

-Sua altezza reale vi attende nella sala da pranzo. Mi ha ordinato di farvi indossare un abito non troppo pesante.- le rivelò dirigendosi verso il bagno per prepararla per l' uscita.

Ilka indossava un abito color pesca, simile a quello che aveva visto la sera prima indosso alla sorella del suo quasi marito.

I suoi capelli erano stati acconciati in maniera tale che soltanto due ciuffi biondi le ricadessero ai lati del viso.

Stolt af at elske (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora