16 - Eighteen

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Gwen's POV

Oggi finalmente compio 18 anni, e inoltre è il giorno del mio diploma.

Mi alzo dal letto e preparo i vestiti: camicia bianca a maniche corte e jeans. Esco di casa e mi trovo Steve ed Eddie in macchina ad aspettarmi.

"Buongiorno maturanda! Oh e auguri!" mi dice il moro sorridendo.

"Grazie" dico saltando in macchina.

Accostano davanti alla scuola e mi guardano sorridenti "Pronta?"

"Si, devo ancora realizzare tutto sinceramente" scoppio in una risata nervosa, e penso lo abbiano notato.

Steve mi appoggia una mano sul ginocchio "Tranquilla, ci siamo passati tutti... alle due in punto siamo nel cortile, ok?"

Annuisco e li saluto, entrando in classe.

A mensa mi siedo nel solito tavolo coi soliti ragazzini forse più maturi persino di me.

"Auguri" dicono in coro accogliendomi.

"Grazie mille ragazzi... allora? Contenti per quest'ultimo giorno di scuola?"

Tutti annuiscono cominciando a parlare, ma Will abbassa lo sguardo.

Mi alzo e mi siedo di fianco a lui mettendogli una mano sulla spalla "Tutto okay campione?"

Alza lo sguardo dandomi la possibilità di leggere in quegli occhi meravigliosamente ambrati pensieri tristi "Si, beh... sono solo un po' triste... insomma prossimo anno tu non ci sarai più e-"

"Ehi, tranquillo... ci vedremo anche fuori da qui, ok? Non partire prevenuto"

Lo abbraccio e lui mi stringe come se volesse imprimere questo abbraccio nella memoria di entrambi.

"Fammi solo un favore, ok? Sii sempre te stesso, e non cercare di cambiare solo perchè la gente fa o non fa determinate cose..." dico accarezzandogli la spalla.

Ormai è chiaro che Will prova qualcosa per Mike, oltre all'amicizia che li lega.

Ricambia il mio tocco sul braccio "Ok, ma devi farmi anche tu un favore: non lasciarti spaventare dagli eventi passati, ascolta il tuo cuore"

L'ora prima del diploma ci mettiamo i cappelli e le divise verdi scuro, ridendo e piangendo tra di noi.

Robin mi abbraccia "Pronta per uscire da sto manicomio?"

Le sorrido "Prontissima, anche se sono parecchio agitata"

"Anche io, un sacco, ma ehi... tra poco siamo fuori"

La prof ci chiama per metterci in fila, e ci predisponiamo pronti per uscire a prendere quel fottuto pezzo di carta.

Passati una trentina di minuti, chiamano il mio nome da sopra al palco "Gwendoline Mccoy!"

Stringo la mano ai docenti e faccio un semplice cenno a mio padre, seduto in una delle prime file vicino a Eddie e Steve.

Mi metto davanti al microfono ed inspiro: voglio lasciare un bel messaggio in questo momento così importante.

"Salve a tutti, chiedo scusa ma non ho preparato nessun discorso e sono parecchio agitata... però non mi voglio demoralizzare, come ho cercato di fare in questi ultimi quattro anni. L'adolescenza è fatta da momenti alti e bassi, e all'età di diciott'anni freschi freschi ho capito che l'importante è riuscire a rialzarsi. Non so cosa mi riserverà la vita, ma so che riuscirò a rialzarmi. Quindi ringrazio i docenti, il personale scolastico, gli amici che ho avuto durante questo percorso... ma soprattutto ringrazio il mio papà e ai miei due migliori amici, Eddie e Steve, che quando ero a terra mi tiravano su. Grazie a loro tre ho imparato tutto, quindi questo diploma lo dedico a loro."

Seguono gli applausi e la preside si avvicina consegnandomi quella pergamena da me tanto bramata...

Ce l'ho fatta, sono fuori.

Tutti i maturandi lasciano i cappelli in aria, io lo guardo girare ridendo e abbraccio Robin.

"Sono fiera di te" mi sussurra.

Vedo mio padre in lacrime e gli corro in contro lanciandomi su di lui.

"Gwenny ce l'hai fatta! Sei fuori!"

"Lo so babbo, ti voglio bene"

"Anche io, ora però vai dai ragazzi... non dirgli che te l'ho detto, ma si sono commossi"

Mi stacco da mio padre e corro da Eddie e Steve, che stanno ancora cercando di riprendersi.

"Abbraccio a tre!" grido prima di abbracciarli.

Eddie si asciuga le lacrime e mi bacia la guancia "Brava cucciolotta, ce l'hai fatta."

Steve si stacca "Beh adesso manca solo una cosa da fare... chi è pronto a spaccarsi per la festa di compleanno più figo di tutta la storia?"

Ridiamo e ci mettiamo in auto per arrivare a casa di Steve, dove ci sarà la festa. 

I just died in your arms tonight - Steve HarringtonWhere stories live. Discover now