IV

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ALEX'S POV

Vengo accolta da sguardi e sussurri appena raggiungiamo la porta d'ingresso.

"Ben tornato, Alpha" un uomo altissimo e corpulento dai capelli neri china il capo dinnanzi a Occhi Blu mentre io sgrano gli occhi. Perché china il capo e lo ha chiamato Alpha? L'alpha non era forse la prima lettera dell'alfabeto greco? Perché era chiamato come una lettera?

"È Accaduto qualcosa durante la mia assenza, Marvel?" Gli chiede

"Niente di importante" Marvel scrolla le spalle e punta la sua attenzione su di me.

"È Lei la Luna?" Mi guarda ancora e mi nascondo dietro il suddetto Alpha. Sono un po' spaventata dalla sua stazza. È l'uomo più grande che io abbia mai visto ma questo sembra essere comune in queste zone.

"Non guardarla" credo di sentire un ringhio nella sua voce

"Mi perdoni Alpha, siamo solo entusiasti per il suo arrivo" e dicendo ciò Marvel si allontana da noi.

Due uomini aprono i portoni e i miei occhi scorgono l'interno. Da fuori il castello sembrerebbe antico, ma l'interno è Perfetto.

Un candelabro luminoso illumina tutti gli angoli bui della stanza, donandole le sembianze di un castello fantasy. Il pavimento è Di marmo e le pareti pitturate con oro colato. È uno spazio ampissimo e il soffitto è molto alto. Pitture ad olio sono appesi per riempire i muri spogli e lussuosi mobili sono uniformemente distribuiti.

Questo castello è stato costruito per nobili.

No per vittime di rapimenti.

"Seguimi" mi dice Occhi Blu afferrando il mio polso, provo a indietreggiare ma non ci riesco, mi conduce attraverso la folla di persone che mi stavano osservando.

Scendiamo delle scale e passiamo lungo il salone, costeggiamo tre stanze mentre ancora più persone ci guardavano con curiosità.

L'unica cosa su cui posso concentrarmi sono le sue dita intorno al mio polso. Il suo tocco mi invia piccole scosse attraverso le vene, mi chiedo se le sente anche lui.

Si ferma bruscamente e apre la porta dell'ultima stanza del corridoio. Mi ci spinge dentro.

La stanza è grande ma vuota, un letto king size prende tutto il muro insieme al comodino. C'è una piccola luce che proviene dal bagno facendo mi vedere solo meta vasca.

Posso sentire la solitudine impregnata in queste mura.

Sento i brividi e guardo le tende muoversi a causa del vento. Vado verso il balcone ma un colpetto sul mio braccio mi ferma.

"Non uscire"

Anche se la sua presa è salda era delicato, troppo delicato per un uomo del genere.

"Perché no? Cosa ti da il diritto di dirmi cosa posso fare?" Tutta la paura che ho avuto finora è velocemente scomparsa.

"Fidati di me"

Il mio autocontrollo va a farsi benedire. Mi allontano dalla sua presa e gli grido.

"Come posso fidarmi di te? Mi hai rapita senza dare spiegazioni e mi hai portata qui!" Mi imbarazzo per il mio tono, ma se lo è meritato.

"Romani qui w quando ritorno ti spiegherò tutto" mi dice la scuoto la testa.

"Perché dovrei? Magari potrei semplicemente saltare giu dal balcone" lo minaccio e i suoi occhi si induriscono.

"No" ancora con una risposta fredda

"Allora dimmi che tipo di persona sei. Dimmi cosa ci faccio qui" la mia voce si spezza e sentivo le lacrime di frustrazione spingere dietro i miei occhi. Mi ordino di non piangere.

Alpha Queen [1] // TRADUZIONE Where stories live. Discover now