11. This thing we started, I don't want it to stop

Depuis le début
                                    

«Magari è soltanto apparenza», dico, guardandolo di sguincio.

Derek scuote la testa. «Non lo conosci, Nives. E non provare a socializzare troppo con lui. Ne uscirai distrutta esattamente come Zahra. È soltanto questione di tempo».

«Non voglio conoscerlo, ma tengo molto a Zahra». A chi voglio mentire? Kyle è dannatamente affascinante. Il suo sguardo ti rapisce.

«Kyle è... Dannato. Forse qualcuno un giorno riuscirà a cambiarlo, ma fino ad allora che ne dici di cambiare argomento? Parlare di lui non mi piace».

Non vorrei dire, ma hai iniziato tu il discorso.

«Non vedo l'ora di andare a casa e continuare il libro». Ho pronunciato  questa frase con troppa enfasi, tant'è che Derek ci rimane male e mi chiede: «La mia presenza ti annoia?»

Sgrano gli occhi e inizio a gesticolare nervosamente. «No! Certo che no! Cavolo, hai suonato una canzone al violino per me, la mia mente è rimasta ferma a quel momento».

Lo vedo sorridere e distogliere lo sguardo, le sue guance si accendono di un colore più vivace.
«Quindi non è stato imbarazzante?».

«Affatto! Se vuoi qualche volta puoi venire a casa mia e suonerò anche io qualcosa per te».
Dovrò comprare un nuovo pianoforte, ma dettagli. Cosa non si fa per un ragazzo carino come lui?

Mentre continuiamo la nostra passeggiata intercetto con la coda dell'occhio la figura di Zahra. Sta venendo verso di noi. Ha un copri costume bianco addosso, il cappello e gli occhiali da sole e una borsa sulla spalla.
Dietro di lei ci sono ovviamente Kyle e Leah, sua sorella.

Zahra fa cadere le ciabatte sul marciapiede e si pulisce i piedi.
Kyle è a petto nudo e adesso a mente più limpida riesco a fargli la lastra con gli occhi in pochi secondi, il tempo che basta per ammirare tutti i suoi tatuaggi. Aveva ragione Derek. È un ammasso di muscoli e fascino, anche se lo sguardo da stronzo patentato non lo abbandona.

«Nives! Che piacere rivederti», grida Leah correndo verso di me. Mi abbraccia forte, come se fossi una vecchia amica che non vede da tanto.

Zahra si toglie gli occhiali da sole e mi guarda, sorridendomi poi a trentadue denti.
«Oh, adesso capisco il messaggio "Ho da fare"», muove le sopracciglia su e giù, ma poi si sofferma un po' troppo su Derek.

Kyle alza lentamente la testa e io mi imbatto di nuovo nel suo sguardo profondo e risoluto, che mi fa impallidire e allo stesso mi offusca i pensieri.

Guarda Derek dietro di me, inclinando di poco la testa come se volesse intimidirlo. All'improvviso un sorriso sardonico contrae i muscoli del suo viso e la presa sul telo che ha sulla spalla aumenta, le vene del suo braccio sono più sporgenti ed evidenti.

«Lui è Derek», dico.

«Sappiamo chi è. Ciao, Derek», Leah solleva una mano per salutarlo, ma l'abbassa subito dopo.

«Ti accompagno a casa», dichiara Derek mettendo una mano sulle mie spalle.

«Allora ci sentiamo più tardi, io e te?», chiedo a Zahra.

«Contaci!», mi strizza l'occhio e dopo avermi salutata si allontana insieme a Leah verso l'auto di Kyle.  Derek toglie lentamente il braccio dalle mie spalle e inizia ad incamminarsi verso casa, io lo seguo.

Kyle mi passa vicino e mi guarda dall'alto, sussurrando: «Ti accontenti di qualsiasi biondino che decide di rivolgerti la parola, non è così? Ma la prossima volta, scegline uno meno simile a me, bisbetica», mi liquida con un sorriso strafottente e io lo guardo mentre si allontana, maledicendolo mentalmente. Stupido coglione!

Il Mio Limite Sei TuOù les histoires vivent. Découvrez maintenant