XIII

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Hinata entrò nel bagno.

Non si aspettava di vedere Sakusa dentro.

- Buongiorno. - era senza mascherina, forse perché pensava di essere l'unico sveglio tra i suoi compagni.

- Ciao. - rispose. Poi iniziò a sciacquarsi il viso e le mani.

- Perchè sveglio così presto? - gli chiese.

- Volevo allenarmi. La mattina presto mi dà l'idea che qualsiasi cosa possa essere possibile. A proposito, - si fermò un attimo. - posso farti una domanda?

- Ehm... Sì?

- Okay. - si appoggiò al lavandino. - Cosa ti attira di Atsumu?

- Fisicamente o...

- Entrambe. - lo fermò. - Te lo chiedo perché, sai, non vi somigliate per nulla. Tu vorresti isolarti tutto il tempo e hai la mia delle pulizie, lui è eccentrico, sciocco e...

- Atsumu non è sempre così. Con gli altri si comporta in quel modo, e riesce a circondarsi di persone. Con me... non dico sia diverso, lo conosco, lascia tutte le cose in giro e non riordina mai, ma è più dolce e premuroso. È attento alle cose che mi danno fastidio e si preoccupa per me.

- E allora perché ha questo bisogno di vantarsi della vostra relazione e di quanto voi due... vi divertiate?

- Perché è un esibizionista. Ha bisogno di dimostrare di essere il migliore, di essere sempre un passo avanti. Non mi dà troppo fastidio questa cosa, a parte quando entra troppo nei dettagli.

- Ah. E fisicamente?

- Lo stai sul serio chiedendo? - aveva una faccia alquanto stupita. - Lo hai visto? È un figo. Come fai a non essere attratto da lui?

- Non so. - rise per la sua reazione. - Grazie per la chiacchierata. E scusa se sono stato invadente.

- Di nulla. - riprese a disinfettare mentre l'altro usciva dal bagno.

Hinata non si aspettava queste considerazioni da Kiyoomi. Rifletté sulle sue parole dirigendosi verso la camerata per cambiarsi.

Raggiunse il suo futon, vicino a quello di Kageyama.

Si inginocchiò per raccogliere i suoi vestiti, poi fece per rialzarsi ma una stretta al polso lo fermò.

Tobio lo guardava da sdraiato con quei suoi occhi blu. - Dove vai?

- Ad allenarmi.

- Non rimani qui ancora un po'?

Era chiaramente un invito fatto per non essere rifiutato, e nonostante fosse sottointeso Hinata lo capì. Non aveva scelta.

- Va bene. - si sdraiò accanto a lui.

Sentì presto le sue braccia avvolgerlo e stringerlo a sé.

Senza volerlo, stretto in quell'abbraccio, cadde di nuovo nel sonno.



Si svegliò poco dopo, sentendo tutti i compagni alzarsi per fare colazione, compreso Tobio, che non aveva voluto svegliarlo.

Aspettò che uscissero fingendosi addormentato. Quando si decise ad alzarsi, i suoi occhi si diressero verso Bokuto, intento a stringere qualcosa di piccolo fra le sue mani grandi e forti.

- Ehi, tutto bene? - gli chiese facendosi notare.

L'altro sembrò accorgersi di lui solo in quel momento. - Oh, sì. - nascose l'oggetto sotto il cuscino. - Andiamo giù con gli altri?

- Okay. - non gli fece domande nel silenzio riempito dai loro passi sulle scale.

Però si chiese cosa il compagno di squadra stesse nascondendo.


Noi | KagehinaWhere stories live. Discover now