VII

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E anche la loro vacanza passò.

Avevano passato a Ōiso tre giorni in più del previsto.

Erano stati giorni in cui Shoyo aveva scoperto quanto Kageyama potesse essere dolce e apprensivo. Sì ricordò di quella volta in cui avevano passato la mattinata a baciarsi sulla spiaggia, vuota e isolata. E quella sera in cui l'altro ragazzo lo aveva portato al ristorante e gli aveva fatto assaggiare tutti i piatti più strani.

Hinata sorrise mentre legava la bicicletta. Era passata solo una settimana, eppure non voleva smettere di rivivere quei momenti.

Kageyama era di nuovo in trasferta, per cui nessuno gli offriva più passaggi o trascorreva la notte con lui o si curava di preparargli da mangiare.

Entrò nello spogliatoio della palestra. Era arrivato prima degli altri per potersi allenare un po' di più. Sfortunatamente qualcun altro aveva avuto la sua stessa idea. Lo capì quando vide un borsone sulla panca.

Sì avvicinò comunque all'ingresso della palestra e vi vide Bokuto che schiacciava. Le alzate venivano da Akaashi.

Ad ogni schiacciata i due si avvicinavano e si abbracciavano, oppure il maggiore dava un bacio sulla guancia allo scuro o gli faceva complimenti.

Deve averlo fatto entrare di nascosto pensò Hinata. Poi tornò indietro e uscì dalla palestra. Aspettò per un po' fuori, anche se faceva freddo.

Akaashi aprì la porta d'ingresso seguito da Bokuto. Si abbracciarono e il secondo riempì di baci l'altro ragazzo.

Hinata aveva già visto il lato affettuoso di Bokuto, e non si stupiva di tutte le coccole che dedicava al fidanzato.

Quando si furono separati si decise ad entrare.

Il compagno di squadra era sempre ad allenarsi, questa volta contro il muro.

- Ehi ehi ehi! - lo salutò. - Sei venuto qui prima.

- Non sono l'unico. Da quanto tempo va avanti questa storia con Akaashi? - domandò iniziando il riscaldamento.

- Tu...

- Sì.

- Ecco... - si portò una mano sulla nuca, imbarazzato. - Da un mesetto. Lui non vuole perdere del tutto la pallavolo, e poi è una cosa che ci ha sempre unito. È la cosa che ci ha fatto conoscere.

- Sono contento per voi. Ti va di fare dei passaggi?

Gli tornò il buon umore e un sorriso si dipinse sul suo volto. - Volentieri! - per un attimo si sentì solo il rumore della palla. - Uhm... Non vorrei impicciarmi... - Bokuto fermò la palla e guardò in basso. - ma sei davvero fidanzato con Kageyama?

- Sì. Stiamo insieme. Da poco, ovvio, però...

- Capisco. Era così, solo per sapere.

Continuarono a passarsi la palla finché non arrivarono anche gli altri compagni.

Hinata sorrise e li salutò tutti.

- Ninja, che ti prende? Sembri più giù del solito. - notò Atsumu.

- Sono solo stanco. Non ho dormito molto questa notte.

- Strano, considerato che Kageyama questa settimana non c'è...

Shoyo arrossì e le sue guance diventarono dello stesso colore dei suoi capelli.

- Tranquillo! - il ragazzo gli mise le mani sulle spalle.

- Ragazzi! - il coach entrò nella palestra. - Iniziamo con l'allenamento!

Hinata ringraziò mentalmente il coach per averlo salvato.



Shoyo era così concentrato a cucinare che non sentì nemmeno la porta aprirsi.

Percepì delle braccia circondargli il busto e una testa posarsi sulla sua spalla.

Hinata si voltò improvvisamente e vide il suo ragazzo davanti a lui, in tuta, sorridente.

- Buongiorno. - disse l'ultimo.

- Quando... Come... - poi lo abbracciò e lo strinse a sé.

Tobio rise e gli prese il volto tra le mani. Lo baciò. Hinata ricambiò e poté sentire un desiderio sconosciuto diffondersi sotto la pelle.

- Avevo una voglia matta di vederti e di abbracciarti. - disse Kageyama affondando il viso nei capelli arancioni dell'altro.

- Mi sei mancato.

Si staccarono.

- Tra poco è pronto da mangiare, se ti vai a cambiare ceniamo... - continuò Hinata.

- Certo, arrivo subito. - gli lasciò un ultimo bacio tra i capelli e andò in camera loro.

Shoyo si ritrovò a sorridere.

Lui e il suo eterno rivale.

Insieme.

A convivere, a baciarsi, a dire frasi sdolcinate...

Si rese conto che era tutto quello che voleva, anche se non lo aveva mai immaginato.



Tobio lo strinse ancora a sé.

Quattro giorni senza di lui erano stati una tortura, dopo quello che era successo. Aveva passato ogni notte a chiedersi se Hinata avesse cambiato idea e non lo volesse più, e il pensiero lo aveva tormentato tanto da sbagliare persino qualche alzata.

Erano abbracciati sul divano, Hinata con la testa appoggiata alla sua spalla e le gambe distese sulle sue.

- Bokuto sa che stiamo insieme. - annunciò Shoyo ad un certo punto.

- Non è un problema, avevamo già parlato di questo. - strofinò il naso contro i suoi capelli morbidi e profumati. - Qual è stata la reazione di Miya alla notizia?

- Non lo sa ancora. L'ho detto in privato a Bokuto, che si stava allenando con Akaashi.

- Akaashi? Akaashi Keiji, il suo ragazzo? Che ci faceva lì?

- Ecco, è da un po' che si allenano la mattina presto di nascosto.

- Ah.

Hinata si voltò a guardarlo negli occhi. Il blu lo studiò per un attimo prima di baciarlo dolcemente. Shoyo si spostò e si mise a cavalcioni su di lui, carezzandogli le guance con i pollici.

- Ti amo. - disse infine Tobio prendendo fiato. - Lo urlerei così forte che il mondo intero lo sentirebbe.

- Anche io. Anche io ti amo.


Noi | KagehinaWhere stories live. Discover now