Quando mi svegliai ero ad Hogwarts. Notai subito che Malfoy era già sceso dal treno, perché nella cabina, di lui non c'era traccia. Hermione e Ron, invece, stavano ancora dormendo, così li svegliai dicendogli che eravamo arrivati.
Dopo poco anche noi tre scesimo dal treno, e salimmo su una delle barche che portavano ad Hogwarts. Avevo passato otto anni lì, ma ogni volta che vedevo Hogwarts di sera, da quella barca, non potevo che emozionarmi, era bellissima, era casa mia.
Non appena entrati, la preside, la professoressa Mc granitt, aveva fatto il discorso d'inizio anno, in cui raccomandava ovviamente lo studio, il comportamento, e le classiche prediche dei presidi. In quella scuola Silente mancava tanto, dopo la guerra, anche se la scuola era stata completamente riparata niente era come prima. A partire dai professori. Silente era morto, il professor Piton, che ho sempre odiato in realtà si era rivelato mio alleato, mi ha protetto per anni, e anche lui in parte è morto per me. La professoressa Mc Granitt adesso era preside, e per quanto fosse brava a ricoprire quel ruolo, nessuno poteva rimpiazzare il professor Silente.
Mi maledissi mentalmente, quando mi accorsi che in un momento che doveva essere felice, doveva rappresentare un nuovo inizio, mi ero ritrovato a pensare alla guerra, e a rattristirmi sempre di più. Io volevo cambiare vita, volevo ricominciare da capo, volevo vivere veramente, non vivere in una sofferenza atroce, volevo essere il protagonista della mia vita, e non viverla passivamente. Mi ripromisi che ce l'avrei fatta, che sarebbe stato così, anche se era dura.

Nel frattempo iniziò la cerimonia dello smistamento, vedere quei bambini così piccoli e impauriti mi fece sorridere, poiché riaffiorarono alla mia mente i ricordi del mio primo giorno ad Hogwarts, di come non sapevo nulla della magia, e di quanto spaventato e confuso fossi.
Mi ricordai quando alla cerimonia di smistamento stavo per finire in serpeverde, e quanto speravo di non farne parte. Mi venne istintivo posare il mio sguardo sul tavolo dei serpeverde.
In quel tavolo era facilmente distinguibile una chioma platinata, quella del mio nemico storico: Draco Malfoy. Un ragazzo alto, abbastanza magro, capelli platinati, purosangue e narcisista, la mia antitesi, insomma. Durante la guerra si era schierato a fianco dei mangiamorte, facendomelo odiare ancora di più di quanto già lo facessi. Presto notai che stavo fissando Malfoy, così distolsi lo sguardo, sperando lui non abbia notato l'accaduto.

Iniziò così la cena di inizio anno, nella quale Ron, come sempre, si
abbuffó di pollo. Io invece mamgiai poco, non avevo molta fame, volevo soltanto andare a dormire e riposarmi.
Aspettai finisse la cena, e dopo circa mezz'ora, arrivarono i prefetti che ci guidarono fino al ritratto della signora grassa. A quel punto, come ogni anno, i prefetti ci dissero la parola d'ordine per accedere alle camerate.
Non appena entrai posai le mie valigie, e, sfinito dalla giornata, mi misi a letto, crollando in un sonno profondo dopo pochi minuti.
La prima notte ad Hogwarts dopo tanto tempo fu un misto di tante emozioni; sicuramente c'era ansia e paura, ma d'altro canto ero felice di esser tornato a casa.

odi et amoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant