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"Hey harry! Come va? Sembri parecchio nervoso" esclamò Hermione. nervoso è una delle tante parole che potrebbe attribuirmi in questo momento.

"Eh già, beh è da tanto che non attraverso il muro per prendere il treno e tornare... a Hogwarts. Sono emozionato".

Rispondo calmo. Non posso farmi vedere ansioso, non voglio che vedano che ho...paura.

Allora arriva Ron, che vedendomi ansioso cerca di confortarmi, fallendo miseramente: "Eh già amico, anche io sono in ansia, chissà che sorprese ci nasconde questo nuovo anno scolastico, pensaci bene, ogni anno ne accadeva una diversa"

Ron mi tira una pacca sulla spalla. "Sono così ansioso che stanotte non ho proprio dormito. Non provate a parlarmi sul treno, io dormo."

"Si, si, stai tranquillo ron. Tanto sei noioso, quindi non sarà una grossa perdita" dice prontamente hermione, con un tono ironico ma allo stesso tempo di sfida.

Sa già che, anche se Ron avesse provato a stare sveglio sarebbe crollato dopo neanche cinque minuti.

Ron oltrepassa il muro.

Ad un tratto Hermione si avvicinò a me: "Beh Harry, come va? Intendo... ti sei ripreso? Dalla guerra...?".

Cavolo. cosa dico? "Sisi Hermione, sto decisamente meglio. Ma non pensiamoci adesso, piuttosto parliamo di come andrà l'anno, mh?".

Continuiamo a parlare, non che io stessi ascoltando. Cercavo di non pensare agli orrori di quell'incidente, cercavo di calmarmi, di distrarmi. Avevo provato qualsiasi metodo per cacciare via quei brutti pensieri, ma nessuno sembrava riuscirci.

Arrivò il momento di salire sulla carrozza; Hermione oltrepassa per prima il muro.
Prendo un bel respiro, chiudo gli occhi e...
eccomi, dall'altra parte.
Vedo l'espresso e una folla di gente immensa, che cerca di salire affrettata.

Dopo quella che sembrava essere un'infinità di tempo, riesco anche io a salire e a riunirmi ai miei amici.

A distanza di anni l'emozione di salire su quel treno era sempre la stessa: ansia. Forse però l'ansia non era dovuta soltanto all'emozione di risalirci per l'ennesima volta; forse gran parte di quell'ansia era dovuta ai tristi ricordi quella guerra, che la mia testa non riusciva a cancellare.

Continuavo a dirmi che l'ansia era normale, una guerra non si dimentica così facilmente...ho salvato tante vite, perché questo non mi rende felice?
Dopo poco balza fuori la risposta: ne ho salvate di vite, ma ne ho perse altrettante. tutto ciò per colpa mia...

Forse era meglio trovare qualcosa con cui distrarmi. Pensai di mettermi a chiacchierare con Ron e Hermione, ma i due ronfano alla grande.

Sono solo, con i miei pensieri. Guardo fuori dal finestrino, e, vedendo quel paesaggio nostalgico, ma sempre stupendo, riesco a calmarmi. E d'improvviso sento la porta della cabina aprirsi violentemente e sbattere in altrettanto modo.

Un incubo, forse?

No... non stavo sognando.

Era lui.

Era Draco Malfoy.

Ma che ci faceva nella nostra cabina? Neanche il tempo di pensare e, con modi abbastanza frettolosi e irritati si siede su una delle sedie. Alza lo sguardo, pieno di odio e disgusto. Le uniche parole che escono dalla sua bocca per tutto il resto del tragitto fino ad hogwarts furono:

"Per tua informazione, Potter, non ho scelto io di stare in questa cambina con voi, semplicemente tutto il resto è gia pieno e quindi mi tocca stare con le fecce della società."

Risposi in modo vago a Malfoy e poi tornai a guardare gli stupendi paesaggi che si potevano osservare fuori dal finestrino. Dopo poco, forse perché ero in sovrappensiero o forse per la noia, anche io caddi tra le braccia di Morfeo.

odi et amoحيث تعيش القصص. اكتشف الآن