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Arya e Thor se ne stavano a un lato della sala del trono, dalla parte opposta rispetto a Frigga; tutti e tre erano intenti a osservare come si sarebbe svolto il verdetto di Odino. Loki era in piedi in fondo alle scale del seggio, il capo basso ma lo sguardo sollevato verso il Padre degli Dei. I due si fissavano da un po' senza proferire parola, sembrava che l'intera Asgard si fosse ammutolita tant'era pesante il silenzio che vigeva da qualche minuto.

L'elfa spostava il peso da un piede all'altro, incapace di domare il nervosismo che l'attanagliava. Mordicchiandosi il labbro inferiore e lanciando occhiate preoccupate a Thor, avrebbe voluto balzare tra Loki e Odino e dirgli di darsi una mossa. Ma, oltre al fatto che non si sarebbe mai azzardata, non era neanche nella posizione di fare pretese.

Il Padre degli Dei sapeva ogni cosa, la stessa Frigga non gli aveva nascosto alcuna verità e Heimdall aveva confermato tutto. Il Dio dell'Inganno era evaso, aveva preso le sembianze del re e aveva messo a rischio il loro mondo tornando a Jotunheim. Tuttavia, non poteva ignorare il fine di tutto quello, ossia impedire la guerra. E Loki ci era anche riuscito. Senza contare che aveva avuto l'appoggio della Madre degli Dei.

Arya poteva solo immaginare cosa passasse per la testa di Odino e doveva esserci davvero un gran caos in quel momento. Imprigionare di nuovo Loki significava anche dimostrare il suo dissenso verso le decisioni di Frigga, che a sua volta aveva ben sottolineato in modo plateale quanto fosse in disaccordo con lui. Forse Odino si sentiva tradito da sua moglie? O la rispettava abbastanza da capire perché avesse agito a quel modo? D'altro canto, però, rendere la libertà a Loki forse avrebbe dato un messaggio sbagliato ai suoi sudditi: concedere grazia a chi li aveva messi in tremendo pericolo. Anche se poi il dio aveva rimediato, Odino poteva permettersi di lasciarlo impunito?

Continuando a muoversi sul posto, la ragazza urtò Thor, che le sorrise.

«Calmati» le disse.

«Si stanno guardando nelle palle degli occhi da secoli!» esclamò lei a bassa voce. «Come faccio a stare calma?!»

Lui strinse le spalle e non rispose.

Arya sospirò e cercò di darsi una controllata. Poi i suoi pensieri deviarono a un argomento non meno piacevole di quello della probabile prigionia di Loki. Guardò Thor sottecchi e con insistenza finché non attirò i suoi occhi azzurri. Un'espressione interrogativa si dipanò sul suo volto.

«Tu sei... arrabbiato con me?»

Thor inarcò le sopracciglia. «Per cosa?»

Arya spostò lo sguardo da lui a Loki, poi di nuovo al Dio del Tuono. «Per quello che ti ha detto Fandral a Jotunheim.»

«Ah, quello.» L'impassibilità del suo tono di voce fu terribile per la ragazza. «No. Non sono arrabbiato» disse distogliendo lo sguardo.

Arya cercò di ripristinare il contatto visivo, ma non ebbe successo. «Allora sei deluso. O... disgustato» disse ripetendo ciò che aveva detto il guerriero col pizzetto.

Finalmente Thor la guardò di nuovo, leggermente allarmato. «Certo che no!»

«Allora cosa?!» gli chiese, dimenticando di sussurrare e ottenendo un'occhiataccia da Odino. Lei lo ignorò, ma abbassò il volume della voce. «Non mi sembri felice.»

«Non è questo, sono felice che vi siate in-innamorati... è solo che mi fa strano. Ecco tutto. Ti ho sempre considerata una sorella e credevo che per voi fosse lo stesso. Invece ora mi ritrovo con i miei due fratelli che... be', che si amano diversamente da come lo faccio io.»

«Non significa che ti vogliamo meno bene. Lo sai questo, sì?»

Thor le sorrise. «Non sono geloso di quello che provate l'uno per l'altra.» Guardò il fratello ancora in attesa che Odino scegliesse il suo imminente futuro e disse: «In realtà, sono contento che Loki abbia aperto uno spiraglio nella corazza dietro cui si nasconde da tutta la vita. Non credo di averlo mai visto esplicare dei sentimenti verso qualcuno, se non nostra madre a volte».

LOKI - Set me on fireWhere stories live. Discover now