PROLOGO

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Boschi in fiamme e animali in fuga, guerrieri uccisi dal calore rovente emanato dalle loro stesse armature, spade liquefatte come neve al sole. Le aste in legno delle frecce si incenerivano ancor prima di colpire il bersaglio, le penne prendevano fuoco e le punte in metallo gocciolavano sul terriccio scarnificato dall'incendio che divampava. I roghi danzavano allegri sbeffeggiando i soldati ustionati.

Alfheim era diventato un inferno e i Demoni del Fuoco erano intenzionati a governarlo, estirpando gli Elfi Chiari dalla loro paradisiaca casa. Non serviva ucciderli tutti; ai demoni sarebbe bastato rendere quel luogo inabitabile, sterminandone la natura e trasformandolo in un unico blocco di cenere e lava. Gli elfi non avrebbero avuto più nulla per sopravvivere, nessun contatto con piante o animali.

Lùthien, il Re degli Elfi, vedeva la speranza abbandonare i suoi più bravi guerrieri mentre andavano a morire tra le lingue di fuoco cercando di salvare Alfheim e le loro famiglie. I Demoni del Fuoco guadagnavano terreno e si avvicinavano sempre più alla zona abitata del bosco. Il re pensò alle sue mogli, alle sue figlie e ai suoi figli troppo piccoli per unirsi a lui in battaglia: erano tutti là, stipati nelle loro abitazioni costruite sugli alberi, delle vere e proprie città sospese.

Quella era la fine della sua stirpe e della loro razza.

Lùthien prese un respiro inalando fumo e cenere, strinse saldamente la sua fidata spada e si lanciò tra le fiamme per scagliarsi contro i demoni. L'elsa gli scottava i palmi, l'elmo gli bruciava il viso, l'armatura incandescente divenne una trappola mortale. Non si arrese e lottò senza esclusione di colpi. Nessuno doveva passare oltre, la sua furia doveva essere una barriera tra il nemico e le famiglie elfiche. I suoi guerrieri imitarono il suo coraggio e, rinvigoriti di nuova speranza e orgoglio, si batterono al meglio delle loro forze. Ma i Demoni del Fuoco non demordevano e rompevano le loro fila come fiamme tra la paglia, divampando verso le abitazioni. Il re capì che ora l'obiettivo del nemico era distruggere la città sospesa e uccidere donne e bambini. Avrebbe voluto raggiungerli e fermarli, ma era circondato da roghi e creature infernali.

Poi una luce piovve dall'alto e dalla sua iridescenza si distinsero sagome di guerrieri armati. Alla loro testa, un uomo sfoggiò la sua potenza sollevando l'arma e impennando il cavallo a otto zampe.

Odino, Padre degli Dei e Re di Asgard, era giunto in loro soccorso con un esercito che avrebbe fatto impallidire chiunque, persino un Demone del Fuoco.

Le sorti degli Elfi Chiari erano finalmente migliorate, a Lùthien bastò un'occhiata rapida con Odino per capire che erano alleati e che poteva contare sulle forze armate degli asgardiani per ribaltare il verdetto di quella battaglia.

Le fiamme dei demoni furono presto domate, le creature infernali si dettero alla fuga e il re riuscì finalmente a correre verso le abitazioni insieme a un manipolo dei suoi soldati. Doveva fermare quei pochi nemici che avevano valicato l'esercito elfico, doveva evitare che uccidessero degli innocenti indifesi.

I suoi guerrieri riuscirono ad abbatter due di quelle creature infernali, ma Lùthien era sicuro che ce ne fosse almeno una terza e non appena vide il bagliore del fuoco brillare dalle finestre dell'albero reale, capì che non sarebbe arrivato in tempo par salvare tutta la sua famiglia.

***

Ma ciao a tutti!!!

Rieccomi!

Come state? Spero tutto bene.

Siete pronti per questa nuova avventura? Ho voluto fare qualcosa di un po' diverso dal solito, allontanandomi dal MCU e vagando con la mente.

Spero che la storia sarà di vostro gradimento!

Buona domenica!!!

Bye bye

Cla 💚


LOKI - Set me on fireWhere stories live. Discover now