II.6. Fine dei giochi

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Track:
Wake me io when September ends
(Green Day)

"Here comes the rain again
Falling from the stars
Drenched in my pain again
Becoming who we are

As my memory rests
But never forgets what I lost
Wake me up when September ends"

* * *

Il bacio - Gustave Klimt

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Il bacio - Gustave Klimt

* * *

Destra, sinistra, destra ed ancora destra, sinistra...

Seguì il professore, perdendo il conto di tutte le volte in cui avevano girato, imboccando nuovi corridoi ed andando in profondità nel rifugio.

Ad un certo punto si fermò davanti una porta, probabilmente quella del suo alloggio. Salvo si nascose dietro l'ultimo muro attorno al quale avevano girato, osservando dietro di esso mentre il professore entrava.

Aspettò in silenzio fino a che, dopo pochi minuti, l'anziano riuscì, andando via  a passi veloci nella direzione opposta da cui erano arrivati. Salvo restò per un attimo fermo, indeciso sul da farsi: sarebbe dovuto entrare nella sua stanza per scoprire indizi o avrebbe dovuto seguirlo ancora una volta per vedere dove si dirigeva tanto in fretta?

Optò per quella prima scelta, sicuro che non avrebbe avuto una seconda possibilità per entrare in quelle stanze.

Si avvicinò alla porta metallica, assicurandosi che non ci fosse nessuno in giro che potesse vederlo e, quando fu davanti ad essa, allungò la mano, guardandola mentre si avvicinava con una lentezza innaturale verso la maniglia. Un dettaglio lo fece fermare, ritirando velocemente l'arto. Riguardò la mano, assicurandosi che avesse solo visto male e così sembrò essere, perché era tornata ad avere cinque dita e non le sei che gli sembrava di avere scorto. Forse tutto quel dolore, tutto quello shock stavano iniziando a giocare brutti scherzi alla sua mente.  Pose nuovamente le dita sulla maniglia, aprendo questa volta la porta senza indugi e ritrovandosi in una stanza buia. Fece scivolare la mano sulla parete, incontrando l'interruttore e premendolo. La luce rischiarò la stanza, rivelandone l'arredamento, tale e quale a quello dell'alloggio di Salvo.

Il ragazzo esaminò in ogni centimetro di quegli spazi, in cerca di qualcosa che potesse fungere da prova contro quell'uomo, ma niente sembrò essere utile ai suoi scopi. Stava quasi per andare via, deluso e sconsolato, quando un'ultima speranza si accese nella sua mente. Tornò quindi indietro, varcando nuovamente la stanza con il letto ed avvicinandosi a quest'ultimo; si piegò, poggiando le ginocchia nel metallo freddo e passò una mano sotto il materasso. Le sue dita si strinsero attorno ad un oggetto, che, una volta tirato fuori, si rivelò essere un vecchio taccuino con fodera in pelle.

Fidati di me ~ Storia Di Una ApocalisseWhere stories live. Discover now