II.1. Inizio della fine

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Cavaliere dell'Apocalisse - Salvador Dalì

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Cavaliere dell'Apocalisse - Salvador Dalì

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"Scommetto che non aspetti altro."

"Cosa?"

"Avere un lavoro, farti una tua famiglia..."

"Sara, per quanto io ti ami, ho 21 anni...poi tu studi, non sarebbe fattibile."

"Io ci riuscirei, anche studiando."

"Probabile, ma non sappiamo nemmeno se mi prenderanno per questo lavo-"

"Hai ragione, voliamo basso."

Era una mattina come le altre e Salvo stava nel suo letto, Sara poggiata sul suo petto, mentre si scambiavano la loro solita chiacchierata mattutina. La voce delicata di Sara gli solleticava l'orecchio e poteva quasi sentire le sue labbra, che si muovevano.

Salvo non era mai attivo come lei di mattina; avrebbe voluto chiudere gli occhi ed addormentarsi, ma lei continuava a porgli domande e a tenerlo sveglio. Seppur facesse sempre finta di essere infastidito dalla sua eloquenza, era forse una delle cose che lo aveva fatto innamorare di lei. Pensava che, in fondo, loro due si equilibravano.

La fievole luce che entrava dalla finestra semichiusa infastidiva gli occhi di Salvo, mentre il ragazzo era in bilico tra il sonno e la realtà.

I suoi pensieri andarono a quel lavoro per cui si era proposto; non si trattava di un impegno facoltoso: un lavoro come contabile presso gli uffici regionali. Nonostante non fosse l'impiego dei suoi sogni, sarebbe stato un posto sicuro per tutta la sua vita e di certo Salvo non avrebbe esitato un secondo prima di buttarcisi a capofitto.

"A che ora hai lezione?"

Gli occhi castani di Sara sgranarono a quelle parole, che le fecero prendere consapevolezza di quanto fosse in ritardo, era tipico della ragazza perdere la nozione del tempo e non arrivare mai in orario.

Balzò in piedi e in pochi minuti fu già fuori, non dimenticando di stampare un bacio sulle labbra di Salvo prima di andare via.

La porta si chiuse dietro quella caotica ragazza con un grosso tonfo, lasciando il ragazzo steso sul letto con un sorriso stampato sul viso che solo Sara riusciva a suscitargli.

Era decisamente un bel personaggio, Salvo lo aveva capito subito quando l'aveva conosciuta. In quel caldo pomeriggio d'estate la ragazza aveva acconciato i suoi capelli in due lunghe treccine rosse, che cadevano delicate sulle sue spalle, mentre il suo viso da bambina stonava con il trucco pesante dei suoi occhi. Quella buffa figura aveva rapidamente scavato in fondo il suo posto nel cuore di Salvo, rendendogli inaccettabile la possibilità di immaginare la sua vita senza lei.

Fidati di me ~ Storia Di Una ApocalisseWhere stories live. Discover now