Capitolo IV

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All'uscita da scuola...

I corsi di cucina sono finiti... ora mi tocca andare a danza; spero che il maestro si prenda la febbre.
Mentre mi avvio verso la scuola di danza, spunta Yamato che cammina al mio fianco.
《Imbranata!》
《Che c'è insolente?》
《Ho sentito che vai a danza, posso venire a vederti?》E da chi l'ha sentito?! 《No.》
《Giuro che non ti rompo le scatole.》
《E va bene... ma toglimi una curiosità, perché vuoi venire?》 《Voglio vedere quando cadi a terra.》 Sospiro e aumento il passo. Non mi va proprio di litigare.

《Siamo arrivati.》 Saliamo le scale ed entriamo. Come al solito c'è la segretaria. 《Ciao Francesca, lui è un mio amico, può assistere alla lezione?》 Francesca alza lo sguardo, squadra Yamato e poi annuisce.
Entriamo nella spogliatoio, tanto a quest'ora non c'è nessuno. 《Senti, io vado in bagno a cambiarmi, tu resta qui. Mi raccomando, fai il bravo insolente.》

Ha detto qualcosa ma non ho sentito...peccato.
《Eccomi! Che stai facendo?》Era impiedi davanti ad una bacheca.
《Do un'occhiata ai manifesti... parlano tutti del tuo maestro...》Si gira verso di me.
《Giá, si vanta sempre di essere finito sui giornali e roba del genere, ma sinceramente non me ne frega niente.》
《Ma a te piace venire qui?》
《No, soprattutto per il maestro.》 《Ti capisco... anche io ero costretto a fare uno sport che non mi piaceva.》 Mi siedo e gli faccio segno di sedersi accanto a me.《Ah, a proposito di te, volevo farti una domanda. Se sei straniero, come fai a parlare così bene l'italiano?》《Beh, mia madre è di origini italiane e quindi mi ha insegnato la vostra lingua.》
《E un'altra cosa: perché ti sei trasferito qui?》《I miei genitori hanno divorziato e mia madre ha vinto la causa in tribunale.》《ah... mi dispiace...》
《Non c'è bisogno che ti scusi, può succedere.》 La porta si apre ed entra una mia compagna di danza.《Ciao Anna》《Ciao.》《Chi è lui?》 《Un mio amico, si chiama Yamato.》gli stringe la mano.《Piacere, Martina.》 《Piacere.》

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A inizio lezione...

《Ragazze, oggi facciamo sbarra.》 Che noia... il maestro fa partire la solita musica classica e iniziamo a fare lezione. Intanto Yamato, seduto accanto al maestro, mi guarda... che imbarazzo. Speriamo che il maestro non mi urli contro come al solito; mi darebbe veramente fastidio.

Dopo un po' quell'antipatico del maestro mi urla contro《ANNA, ALZA QUELLE BRACCIA!》Annuisco e alzo le braccia. Quanto lo odio... Eh? Yamato ha una faccia strana... si gira verso il maestro 《Scusi, potrebbe abbassare un po' i toni?》 《Come scusa?》 《Le ho chiesto se può abbassare un po' i toni.》 《Ragazzino, questa è la mia lezione e la dirigo come voglio.》
《Mi scusi un attimo.》si alza《Anna, alza le braccia.》 Mi dice con tono calmo. Ma questa non è la prima volta che usa il mio nome? Beh, il maestro l'ha appena urlato così forte che gli sarà rimasto scolpito in testa...
Alzo le braccia.
《Visto, la sente lo stesso, non c'è bisogno di urlare in quel modo.》Il maestro se ne sta zitto. Che bello... musica per le mie orecchie.

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Dopo la lezione...

Mi cambio ed esco dallo spogliatoio, Yamato mi aspetta fuori dalla porta.
Incominciamo a scendere le scale.
《Ehi, grazie per prima.》
《Non c'è bisogno di ringraziarmi, quello ti urlava contro, che dovevo fare?》
《Mi dà davvero fastidio.》
《Anche a me.》Mi sorride, io ricambio.

《A domani, Yamato.》
《A domani, Anna.》

And then, he came.Where stories live. Discover now