dieci

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La gelosia è un fastidio per gli altri e un tormento per se stessi. Ciò lo sa bene Harry, che deve fare i conti col drago che uccide l'amore con il pretesto di mantenerlo in vita.

Tutti i Grifondoro quella mattina erano in cerchio attorno a un pentolone nell'aula di Pozioni. <<Harry Potter?...Dov'è?>>, domandò Lumacorno facendo l'appello.
<<Eccomi professore, scusi per il ritardo>>, disse Harry col fiatone, entrando di corsa e passando in rassegna con gli occhi i compagni di classe per raggiungere Hermione, Ron e T/n, i suoi migliori amici. <<Quanto profumo ti sei messa oggi?>>, chiese a bassa voce a T/n.
<<Neanche uno spruzzo>>
<<Oh, che strano>>. Harry, pensieroso e confuso, da quando aveva varcato la porta, sentiva diffondersi sempre di più una dolce fragranza.
<<Ho preparato delle misture 'sta mattina>>, esordì Lumacorno, <<Qualcuno ha idea di che cosa potrebbe trattarsi? Sì, signorina...?>>
<<Granger, signore>>, Hermione aveva alzato la mano, si avvicinò al pentolone per osservare meglio. <<Questa è Amortentia, il filtro d'amore più potente del mondo>>, spiegò, <<Dovrebbe avere un odore diverso per ognuno di noi a seconda di ciò che ci attrae>>, e tornò accanto a Ron.
<<Grazie signorina Granger>>, proseguì Lumacorno, <<Chi vuole provare a dirci cosa sente? Nessuno? Bene, allora... Signor Finnigan! Venga pure>>.
Seamus si avvicinò al pentolone, un po' colorito in volto, guardò al suo interno e il vapore che ne usciva si sfumò di rosso, poi a tratti di viola e rosa; si schiarì la voce e disse: <<I-io credo di sentire, beh, cocco... E caramello, e petali di rosa>>
<<Sì! È quello che sento io>>, esclamò Harry sussurrando a T/n, che fissò torva sia lui che Seamus, il quale, con lo sguardo basso, le passò accanto per tornare al suo posto.
<<Bene! Ora, l'Amortentia non crea veramente l'amore - questo sarebbe impossibile -, ma provoca una potente infatuazione, o ossessione... Per tale motivo, è probabilmente la pozione più pericolosa in questa stanza>>, Lumacorno prese il coperchio e chiuse il pentolone, proprio mentre la campanella segnava la fine dell'ora; l'insieme sembrò risvegliare la classe da un'ipnosi. <<Hey, Hermione, tu cos'hai sentito nell'Amortentia?>>, chiese Harry colloquiale a pranzo.
<<A me è parso di sentire odore di erba tagliata, pergamena e pasta di dentifricio... Ma non importa. Tu?>>
<<Ehm, non mi ricordo>>, mentì, sentendosi lo sguardo di T/n addosso.
<<Tu, piuttosto>>, Hermione si rivolse all'amica, <<devi stare attenta>>
<<A cosa?>>
<<Gira voce che Seamus Finnigan ti stia preparando dell'Amortentia>>
<<Davvero?>>
<<Sì, non hai visto in classe che odori ha sentito? Cocco, caramello e rosa: il profumo che ti metti sempre!>>
<<Già>>, rifletté T/n, <<Che oggi, però, non ho messo...>>, e lanciò uno sguardo a Harry, che a sua volta la guardò con fare innocente. <<E perché?>>, domandò lui.
<<Ha una cotta per lei, ormai lo sanno tutti!>>, esclamò Ron, che fino a quel momento era stato troppo impegnato a lottare con una coscia di pollo per prendere parte alla conversazione.
<<Comunque non c'è niente di cui preoccuparsi>>, continuò T/n, <<Seamus è un bravo ragazzo, sempre gentile, non credo abbia cattive intenzioni. E, anche se volesse darmi quella pozione, non penso otterrebbe granché successo>>
<<Dai però, io vi ci vedrei bene insieme>>
<<No Hermione, non lo dire più!>>, Harry sentì un dubbio tormentoso infuocarsi dentro di lui.
<<Ma che ti prende oggi?>>, domandò T/n.
<<Niente, scusate>>, veloce raccolse le sue cose e se ne andò; Ron lo seguì. T/n guardò Hermione perplessa e speranzosa di ricevere spiegazioni, ma lei fece spallucce. Poi, al posto che Harry aveva appena lasciato, venne Seamus: <<Ciao T/n, come va?>>
<<Hey Seamus, bene, te?>>, rispose mentre gli si sedeva accanto.
<<Tutto bene. Forte la lezione di oggi, eh?>>
<<Eh sì>>
<<Tu che odori hai sentito?>>
<<Ehm, non mi ricordo>>, T/n si accorse dell'occhiata allarmata di Hermione.
<<Neanche uno?>>
<<Forse ho sentito del legno>>
<<Qualcos'altro?>>.
L'espressione di Hermione le suggeriva chiaramente di tappare la bocca. <<No>>, rispose infine.
Più tardi, nel dormitorio dei ragazzi, Seamus stava approfittando dell'assenza di Harry e Ron per discutere con il suo amico, Dean Thomas, su quanto fosse successo quel giorno. <<Legno? Potrebbe essere chiunque!>>, commentò Dean.
<<Fidati, le più alte probabilità ricadono su Potter>>, Seamus camminava avanti e indietro senza darsi pace.
<<Ma->>, cercò di replicare Dean.
<<Sì, le piace Potter, cazzo!>>, Seamus era furioso, prese un cuscino e lo lanciò violentemente per terra.
<<Calma, calma! L'Amortentia a che punto sta?>>
<<Quasi pronta, gliela darò quando saremo diventati un po' più amici>>
<<Bene, allora non c'è motivo di preoccuparsi, no?>>
<<Se Potter mi scopre...>>
<<Non lo scoprirà>>
<<È il suo migliore amico, quello mi ridurrà in cenere!>>
<<Ssst! Sta arrivando qualcuno>>.
Infatti, Harry e Ron in quel momento entrarono in stanza. <<Oh, ciao>>, salutò Harry con una nota di disprezzo, che Seamus riuscì ad ignorare, anche se con fatica.
Nei giorni successivi, Seaums e T/n comunicarono sempre di più. A pranzo si sedevano vicini, scherzavano e ridevano insieme, si aiutavano con i compiti. In classe, essendo che al banco ognuno era con i propri amici, per parlare, i due incominciarono a scambiarsi bigliettini. Harry non poté fare a meno di notare il loro avvicinamento, che lo irritò e preoccupò particolarmente. Era con la costante ansia di non sapere cosa si scrivevano e di non sapere se T/n avesse già bevuto l'Amortentia. Un giorno però, capitò che Seamus fosse costretto a chiedergli di passare un bigliettino e, per quanto Harry non lo volesse fare per rispetto nei confronti della sua cara amica T/n, lo aprì e lesse: "Ti va di essere la mia ragazza?". Senza pensarci due volte, strappò il foglietto. <<Che fai? È mio!>>, lo sgridò T/n, stando attenta a non farsi sentire sopra la spiegazione della McGranitt. Cercò di riprendersi quel che ne era rimasto, ma Harry l'aveva sminuzzato per bene e non riuscì a leggere neanche una lettera. Dunque Seamus, alla fine dell'ora, fermò e isolò Harry bruscamente per i corridoi, urlandogli contro di levarsi dai piedi e tante altre minacce. Stava per sferrargli un pugno, quando fu interrotto da un grido lontano che riecheggiò: <<Fermi!>>
<<T/n!>>, esclamò Seamus sorpreso.
Lei si avvicinò ai due, fece mollare la presa di Harry dal collo di Seamus e quella di Seamus dal braccio di Harry. <<Spiegatemi cosa sta succedendo>>
<<Niente>>, risposero in coro.
<<Seamus, lo so che mi vuoi far somministrare dell'Amortentia>>
<<I-io beh...>>, era visibilmente imbarazzato.
<<Cosa c'era scritto su quel bigliettino?>>
<<Se volevi essere la mia ragazza>>
<<Harry, perché l'hai spezzato?>>
<<Perché non puoi essere la sua ragazza!>>, lui, invece, era visibilmente furioso.
<<E da quando decidi tu al posto mio?!>>, anche l'ira di T/n stava iniziando a prendere voce.
<<Infatti! Sei un gran babbeo>>, commentò Seamus. T/n gli tirò un dritto e secco schiaffo in faccia. <<Non ti azzardare a parlargli così>>, lo rimproverò impassibile. Nel frattempo lui si toccò dolorante la guancia e brontolò impercettibile: <<Stronza>>
<<Come hai detto?!>>, ma Harry lo aveva sentito. Sfoderò la bacchetta, lo disarmò e puntò al suo collo in una sola mossa. <<No!>>, sussultò T/n. Ma lui continuò, a denti stretti e furente di rabbia: <<Ripeti, sei hai coraggio>>
<<Str->>, tentò Seamus di dire. Ma a Harry comunque non interessò di sentire altro, e gli lanciò uno Schiantesimo. Poi gridò a T/n: <<Non vai ad aiutarlo?!>>. Il volto rosso e gli occhi lucidi per l'eccessiva collera.
<<Aiutare chi ha praticamente cercato di avvelenarmi?>>, replicò lei con una strana e tranquilla ironia.
<<Quindi te l'ha fatta bere?!>>
<<Ci ha provato>>
<<Quando?!>>
<<Alcune volte a pranzo>>
<<E io non me ne sono accorto...>>, Harry si sentiva distrutto.
<<Non ti preoccupare. Anche se mi ero totalmente sbagliata su di lui, io l'avevo detto che non ci sarebbe riuscito>>
<<Grazie al cielo>>, Harry tirò un respiro di sollievo e andò ad abbracciarla forte. <<Come stai?>>, domandò con un tono più placato e dolce.
<<Io bene, e tu? Come mai tutto questo rancore represso?>>
<<Non è... Rancore represso>>, l'abbraccio si sciolse.
<<E allora cos'è?>>, T/n prese le sue mani e lo guardò negli occhi.
<<Non voglio che tu stia con lui>>, Harry abbassò lo sguardo.
<<Gelosia repressa>>
<<Non sono geloso>>
<<Ah no?>>
<<No, è solo che mi dava fastidio vederti con quello>>
<<Cioè sei geloso>>
<<Se la vuoi mettere così... Guarda che sono stato un sacco in pensiero per te. Ho avuto paura che ti potesse succedere qualcosa>>
<<Oh, Harry>>, T/n sorrise dolcemente e gli accarezzò il volto. Si avvicinarono l'uno all'altra.
<<Sei troppo bella per lui>>, la voce di Harry si ridusse a un sussurro.
<<Ah sì? E per te?>>
<<Per me no, con me staresti una favola>>, disse un po' ironicamente, sorridendo.
<<Geloso e presuntuoso>>, replicò T/n con tono mellifluo.
<<Presuntuoso è chi crede di poterti avere con l'inganno>>.
La mano di Harry seguì i lineamenti del volto, scivolando lungo il collo.
<<Indovina cosa ho sentito io nell'Amortentia>>
<<Giurami che è l'ultima volta che la sento nominare>>, Harry alzò gli occhi al cielo.
<<Al di fuori delle lezioni? Lo giuro>>.
T/n lo attraeva come il canto di una sirena attrae i naviganti. I loro corpi si avvicinarono ancora di più, e così anche i loro visi. Le loro labbra si desideravano, i loro profumi si univano. Harry non resistette e la baciò intensamente. Poi l'avvolse in un abbraccio protettivo: <<Ho anche avuto paura di... Perderti>>
<<Non mi perderai>>, T/n si strinse nelle sue braccia.
<<Ti stavi allontanando>>
<<Ma sono ancora qui>>
<<È vero. Sono un babbeo, sì, per avergli permesso di avvicinarsi a te>>
<<Non sei affatto un babbeo, Harry>>.
Si rubarono un altro bacio.
<<Giurami che sei soltanto mia>>
<<Giuro che sei soltanto mio>>.

CAN YOU IMAGINE IT? [ita]Where stories live. Discover now