Narratora: Lena
Mi sono svegliato a letto in una stanza buia, non sapevo dove fossi, ho guardato l'ora sull'orologio, erano le 5.12 del mattino.
Pian piano ho cominciato a ricordare tutto quello che era successo di recente, stavo diventando disperato e ho provato ad aprire la porta ma non ci riuscivo, il mio cellulare non c'era, me lo avevano preso.Non sapevo cosa fare, il pavimento era troppo alto e non potevo saltare fuori dalla finestra, ho iniziato a urlare ea bussare alla porta.
Narratore: Zaccaria
Stavo dormendo sul divano quando all'improvviso comincio a sentire dei rumori, provenienti dalla mia stanza, la ragazza si era svegliata, mi sono precipitato lì per farla tacere prima che svegliasse tutti. Ho aperto la porta e lei ha iniziato a picchiarmi.
-lasciami andare figlio di puttana- disse piangendo.
-Calmati, non ti farò niente se urli è peggio, Simba si arrabbierà- ho detto tenendole le spalle.
-Lascia andare! Chi cazzo è Simba?- ha risposto.
-Simba è quello che ti ha sequestrato, io ero solo con lui.
-bugiardo! tu l'hai aiutato!- esclamò
-Non lo stavo aiutando, non ero d'accordo con quello che stava facendo- Ho risposto.
-mio dio questo è un incubo- sospirò.
-non cercare di scappare perché sarà peggio, fai solo quello che ti viene detto, proverò a parlare con Simba- gli ho detto mettendo un braccio sopra la sua spalla.
Leí si staccò e si distese sul letto e iniziò a piangere di più pero l'impotenza. Mi sono sdraiato accanto a lei e l'ho abbracciata.
-mi dispiace- ho susurrato.
Alla fine si è addormentata e anche io.
10:00
Narratora: Lena.
Mi sono svegliato con la luce del sole proveniente dalla finestra che mi colpiva in faccia.
una mano era sulla mia girovita, apparteneva al ragazzo. Mi sono girata e ho guardato bene la sua faccia, il figlio di puttana era bello, ho iniziato a toccargli i capelli lisci per la noia quando all'improvviso ha aperto gli occhi e mi sono allontanato.
-perché ti fermi? mi è piaciuto- disse e sorrise.
-vaffanculo- ho risposto e mi sono alzato dal letto. Iniziò a ridere e si alzò anche lui .
-Mangiamo, devi avere fame, quando finirai di mangiare ti mostrerò il bagno e ti laverai, poi ti darò dei vestiti comodi e puliti.
Abbiamo lasciato la stanza e l'ho seguito in soggiorno dove c'erano due ragazzi che bevevano il caffè.
-buongiornoo fiorellinaaa- hanno detto entrambi allo stesso tempo.
Li ho guardati con una faccia di disgusto e mi sono seduto nel posto più diviso di loro.
-quanto sei scontrosa donna- disse uno di loro- guarda io sono escomar e lui è neima- è stato presentato- e quello in cucina è zaccaria.
io li ho ignorati.
Zaccaria è venuto con una tazza di tè marocchino e colazione.
-avere questo è per te- ha detto e mi è servito.
io non volevo mangiare, non volevo niente da loro, volevo solo che tutto tornasse alla normalità.
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