9. Chi vince una fiaba

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Era una giornata particolarmente soleggiata per essere novembre, il cielo finalmente chiaro e limpido dopo settimane di pioggia. Durante le pause tra le lezioni gli studenti prendevano il sole sulle rive del lago, e sembravano lieti come se le vacanze fossero alle porte. Rhian, invece, si godeva il paesaggio da una delle grandi finestre della torre del Gran Maestro. Si sentiva in pace. Nonostante tutte le preoccupazioni giornaliere, esterne e interne, e quell'elemento di inquietudine che aveva iniziato ad attirare la loro attenzione all'inizio di quel nuovo anno scolastico... il bel tempo alleggeriva la presa che i brutti pensieri avevano sulla sua mente. Rhian non avrebbe mai immaginato di sentirsi così bene proprio in quel luogo. Ricordò la paura che aveva provato all'inizio, per la sua Cerimonia, per il discorso di inizio anno e per i mesi successivi. Ora, invece, non si sentiva più così paralizzato.
Ora un anno era passato, una volta erano ritornati a casa indenni e ora erano di nuovo all'Accademia. Certo, non tutto era perfetto, e non sempre si trovavano d'accordo. E sì, quella volta non erano potuti rimanere a casa per più di poche settimane, a causa di tutti gli impegni. Però ce l'avevano fatta, Rhian ce l'aveva fatta. E riusciva quasi a credere che tutto sarebbe andato bene, che tutto si sarebbe risolto anche se pareva impossibile.

Poi Rafal entrò sbattendo la porta dello studio, e rovinò tutto.

«Che è successo?» chiese Rhian, confuso. Non che fosse raro vedere suo fratello di cattivo umore, soprattutto ultimamente...

Rafal lo fulminò con lo sguardo.
«Una delle tue idee ci si è ritorta contro.»

Certo, non tutto era perfetto...
Rhian aveva iniziato la sua carriera da Gran Maestro senza alcuna idea di come gestirla. Poi, eventualmente, un'idea l'aveva avuta. I Sempre e i Mai avevano alcune lezioni simili, imparavano gli stessi incantesimi, no? Allora perchè non creare un contatto? Non era solo una questione di praticità e di apprendimento: come ogni singola cosa che i gemelli facevano o dicevano da Gran Maestri, aveva un valore simbolico.
Rhian aveva fatto questa proposta perché era sicuro che fosse la cosa giusta, e sapeva che Rafal aveva dato la sua benedizione per lo stesso motivo. Ma ogni crepa nel piano era un motivo di contrasto con Rafal, e anche il suo funzionamento non garantiva l'armonia tra i gemelli.

Quello che rimaneva del buon umore di Rhian svanì.
«In che senso?»

«Nel senso che i Mai e i Sempre ci hanno dato un altro motivo per cui devono stare separati. Due ragazzi si sono azzuffati nella lezione comune di incantesimi. E ora io devo risolvere il problema.»

Rhian sapeva che suo fratello voleva farlo sentire in colpa. E avrebbe voluto farglielo notare, ma in quel momento non si sentiva nella posizione di ribattere. Rafal non aveva tutti i torti, perché alla fine era lui che si occupava di risolvere i problemi peggiori.
«Qualunque cosa sia, non deve riguardare solo te. Intanto spiegami tutto.»

«Te l'ho detto. Un Sempre e un Mai hanno avuto uno screzio finito a incantesimi, ma non è questa la parte peggiore. Da questo è partito un putiferio, praticamente mezza classe si è messa a creare caos. Qualcosa che non è mai successo prima delle tue riforme

«Mi dispiace che sia finita così. Ma intanto dobbiamo capire esattamente cosa è successo. Sono sicuro che se riusciamo a parlare con questi due ragazzi...»

«Rhian, questa non sarà l'ultima volta che succede una cosa del genere. Si vedono come nemici perchè lo sono. Questi studenti dovranno uccidersi a vicenda una volta usciti dalla scuola, lo capisci?»

«In una fiaba si può avere una sola Nemesi, non vuol dire che debbano essere in guerra con metà del mondo» ribattè Rhian. «E poi non esistono solo le Fiabe! Nel mondo reale Sempre e Mai hanno sempre avuto rapporti di alleanza, anche di amicizia. Lo dice sempre anche nostro padre, no?»

Il Proprio Sangue Where stories live. Discover now