Capitolo 24. Sorprendimi.

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Guardo il Colosseo meravigliandomi una volta ancora, come quando si guarda qualcosa per la prima volta e mi accorgo di essere alla costante ricerca, di cose che mi sorprendano: una nuova città, un palazzo storico, un vicolo, una persona, un fiore.
È come se volessi arricchire i miei ricordi e conservare in memoria scatole e scatole di foto, scattate con gli occhi in giro per il mondo; perché ho sempre pensato che viaggiando, oltre ad attraversare paesaggi sconosciuti, avrei esplorato anche parti remote di me.
Ecco perché sono qui, lontana da casa.
Quando ti dai per scontato per troppo tempo, rischi di dimenticare di esistere e diventi quasi solo un riflesso di te stesso, una proiezione, un'automa.
Sei così condizionato dal mondo, che senti più il rumore che produce piuttosto che il suono che emetti : dimentichi di avere quell'ambizione forte che ti teneva in vita e che ti spingeva a realizzarti, dimentichi persino chi eri e come stavi, quando eri paragonabile a una stella che esplode ed eri caos ed eri fuoco, eri luce ed eri passione.
Tutto nella vita muta e questo purtroppo o per fortuna, è un processo irreversibile.
La fortuna di poter cambiare strada è riservata a tutti, nessuno escluso.
La strada... quante volte ho sbagliato percorso perdendomi, ma sai è proprio così che a volte, non accorgendotene, trovi quella giusta; infondo sono gli sbagli che ti fanno apprezzare maggiormente i successi.
Montagna dopo montagna non ti stancar mai di arrivare alla vetta, perché ognuno di noi può farcela.

Ogni posto che vedo mi ispira così tanto da far mutare una piccola parte del mio pensiero, e sto lottando per poter avere una visione del mondo piu positiva, pacifica. Una visione del mio mondo.

Alzo gli occhi al cielo, mi perdo tra le nuvole per cercare di dargli delle forme conosciute, contemporaneamente sento qualcuno toccarmi la spalla e mi giro.
Resto meravigliata.
Vedo mio padre con gli occhi lucidi d'amore trattenere le lacrime.
Due cose che non smetteranno mai di meravigliarmi in un solo giorno: il Colosseo e Papà, questo è davvero troppo forse pure per me.

"Papà , che ci fai qui?"
"Sorpresaaa"

Penso di essere fortunata nella sfortuna (voglio dare la colpa al fato dei miei svantaggi, anche se so che colpa non ha) da sentirmi completa con "poco".
Avere anche solo una persona che ti ama per quello che sei, ti farà sentire meno solo a questo mondo e infondo, una delle cose alle quali aspiriamo è avere degli amici, una famiglia, un compagno di vita.
Perché però questo bisogno innato?
Per sentirci meno soli le volte in cui non ci bastiamo ?
Perché la felicità condivisa raddoppia?
Per egoismo, per donarci agli altri?
Per tutti questi motivi e tanti altri.
Non siamo fatti per vivere da soli.

"Ma allora tu lo sapevi?"
"Certo che lo sapevo, per questo ti ho portata qui."

Che fine fa la malinconia quando scompare? Where stories live. Discover now