Capitolo 14. Cinque anni prima.

30 4 0
                                    

Un amore all'improvviso, ha messo in dubbio castelli di sabbia costruiti attorno a ciò che ero diventata, a furia di farmi influenzare da relazioni estremamente tossiche.
In punta di piedi, ha fatto suoi i miei difetti, senza mai usarli come scusa per allontanarsi.
Ha imparato a danzare sotto la pioggia.
Mi ha vista seduta in disparte e mi ha aiutata ad uscire dal periodo più buio della mia vita.

Innamorarsi mette in dubbio ciò che siamo stati prima di guardare quegli occhi per la prima volta: tutto riparte, muta.
Senti l'aria che respiri a pieni polmoni essere leggera, nessun peso sul cuore, nessuna paura o timore. Hai così tanta voglia di vivere e di stare bene. Vuoi viaggiare, vuoi scoprirti.
Ti guardi allo specchio e vedi scomparire tutti quei difetti che pensavi fossero consistenti.
Vedi i tuoi occhi brillare di una luce che t'accende e il tuo viso diventa fuoco. E sembri il sole. E stai bene, ti senti amata. E sei innamorata.
E sai che forse non durerà per sempre ma rischi e ti butti tra le sue braccia.

Era lì seduto tra le stesse persone che frequentavo da anni ed è come se in quel preciso istante mi fossi accorta della sua esistenza per la prima volta.
Occhi scuri come il colore della felpa che indossa,
la sua corporatura non ricorda quella di un ragazzo che frequentavo qualche tempo fa;uno dei suoi hobby deve essere lo sport, il suo fisico è scolpito e mi sento a disagio solo a guardarlo.
Faccio caso anche alle sue mani possenti e al collo che lascia intravedere qualche vena scoperta.
Mi sento fisicamente, dannatamente, attratta da lui, ogni cellula del mio corpo lo è.
Mi avvicino per salutare il resto della classe e noto nei suoi occhi un interesse.
"Sei arrivata finalmente "
"Perché, vi mancavo?"
"No è che così possiamo iniziare il gioco."
Gli altri ridono.
Tutto è nato da un gioco: un banale, stupido, alcolico, gioco; fatto il giorno in cui mancavano cento giorni esatti alla nostra maturità.
L'ultima sedia libera era quella accanto alla sua, forse sarà stato un caso, una coincidenza ma mi piace pensare lui l'abbia fatto a posta.
Mi siedo.
Iniziamo a giocare e tra un turno e l'altro c'è chi ha già perso la testa in mezzo ai calici di vino di troppo.
Si fanno le due, allentiamo la presa, mi giro di scatto e lo vedo fissarmi, iniziamo a parlare come se fossimo complici.
Ad un tratto un impulso fisico lo avvicina istintivamente a me, è come se fossimo i poli opposti di una calamita; mi prende e mi bacia.
Io sto al gioco e finiamo per passare la notte insieme, intrappolati l'uno nell'altra.

Quando le prime luci dell'alba tornano ad illuminare il cielo, sono così lucida da ricordare ogni dettaglio: credo di aver perso una parte di me tra le sue braccia e non so se per lui sono stata soltanto una delle tante da scoprire per una notte, questo mi imbarazza perché sento scintille dal primo istante in cui mi ha sfiorata; è come se avessimo vagato a lungo, l'uno in cerca dell'altra.
Un istinto primordiale fa nascere in me la voglia di averlo nella mia vita: sarà ossessione o un colpo di fulmine?

Mentre sono impegnata a fissare un punto nel vuoto ,sento incredula, la sua voce chiamarmi da dietro:
"Buongiorno Giulia, ti sei alzata presto stamattina."
"Buongiorno Fra si, volevo vedere l'alba."
Mi ha rivolto la parola lasciando appena trasparire timore nelle sua voce.
Pensavo mi avrebbe evitata eppure, si è avvicinato per primo.
L'alcol ci ha liberati dall'esser timidi e ci ha permesso di guardarci come se ci amassimo da anni senza imbarazzo.
Eppure ora tremo.
E mi sento timida e forse pure innamorata.
E non ero pronta a far entrare qualcuno nel casino che è la mia vita.

Che fine fa la malinconia quando scompare? Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin