CAPITOLO 7

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«Jimin, smettila di agitarti. Non stai per andare in guerra.»
Sbuffai riprendendo a mangiare il mio waffle.

Il biondo sembrava quasi stesse per svenire sul tavolo del piccolo bar in cui ce ne stavamo da quasi un'ora e quel suo continuo tremolio alla gamba mi stava urtando il sistema nervoso.

«Sono agitato, Tae. E se non dovesse piacerti?»

Gli sorrisi rassicurandolo, appoggiai la mano sul suo braccio destro e lui sembrò rilassarsi un attimo, smettendo finalmente di muovere la gamba.

«Andrà tutto bene, Minie. Da come ne parli, sono sicuro sia un bravo ragazzo»

Finalmente quel giorno avrei incontrato Yoongi, il ragazzo che nell'ultimo periodo stava pian piano rubando il cuore del mio migliore amico.
Non vedevo l'ora di conoscerlo, Jimin non faceva altro che ripetermi quanto stupendo e gentile fosse e la curiosità mi stava divorando.

Il biondo era riuscito a trovare un pomeriggio libero per tutti. Io avevo terminato il mio lavoro prima, Jimin aveva dato il suo ultimo esame di diritto privato e Yoongi non aveva lezioni di piano.

Era tutto perfetto, mancava solo che il ragazzo si degnasse di arrivare visto che lo stavamo aspettando da un bel po'.

«Ho come l'impressione che gli sia successo qualcosa. Perché non arriva?»
Disse il mio amico riprendendo a torturarsi l'unghia della mano.

«Mandagli un messaggio» dissi togliendogli con uno schiaffo le mani di bocca.

Lui mi guardò, il suo sguardo era davvero preoccupato.

«Gli ho già scritto, ma non risponde. Che faccio?»

«Magari sta arrivando. Porco cazzo, calmati» non riuscivo proprio a fargli smettere di agitarsi, mi stava facendo innervosire.

Per non so quale grazia divina, un secondo dopo, la porta a vetri si aprii ed entrò un ragazzo dai capelli neri.
Sul volto del mio migliore amico si dipinse un sorrise a trentadue denti e gli occhi gli si illuminarono.

Alzò una mano verso il ragazzo spaesato e lo vidi sorridere da lontano.
Si avvicinò a passo spedito verso di noi mantenendo sempre il sorriso sul volto.
Indossava dei semplici jeans neri e una giacca pesante in pelle marrone, sembrava molto figo.

Quando finalmente ci raggiunse il suo sguardo era fisso sul biondo che a sua volta si alzò abbracciandolo.
Posò poi gli occhi su di me e io lo vidi finalmente in faccia, da vicino.
Era proprio un bel ragazzo, davvero tanto, tanto bello.
Adesso capivo il motivo per cui Jimin avesse puntato gli occhi su di lui quella sera in discoteca.

«Tu devi essere Taehyung, Jimin non fa altro che parlare di te. Sono Yoongi, piacere» il ragazzo mi porse una mano sorridendo e io l'afferrai sorridendo a mia volta.

«Sono proprio io. È un piacere conoscerti Yoongi»

Ci sedemmo tutti insieme e il cameriere venne verso di noi prendendo l'ordine del ragazzo appena arrivato.

«Allora Taehyung, cosa fai nella vita?»Smorzò il silenzio Yoongi, portando una mano dietro lo schienale della sedia di Jimin e quest'ultimo gli sorrise.

«Correggo manoscritti per una casa editrice. E tu?» dissi sorridendo.

«E corteggia gli scrittori belli e dannati nel tempo libero» s'intromise Jimin ridendo.

Per poco non mi strozzai con la cioccolata calda che stavo bevendo e fulminai il mio amico con lo sguardo.
Yoongi rideva mentre il cameriere gli portò il suo frappé al caramello.

Give Me Your Forever | Taekook Where stories live. Discover now