Dopo un infinita rampa di scale dove la principessa temette seriamente di per un infinità di volte di perdere l' equilibrio a causa dell' ingombrante vestito, riuscirono finalmente ad arrivare agli alloggi reali.

Si fermarono davanti a tre porte, dopo aver percorso un andito estremamente lungo colmo di porte, rigorosamente chiuse.

-Questa porta, principessa- incominciò la ragazza, accennando all' uscio di fronte a loro- conduce negli appartamenti di sua altezza, il re.

- Questa invece- ed indicó la porta alla sua sinistra- è quella che vi è stata destinata prima che diventiate regina-

-E quella- proseguì, indicando la porta alla sua destra- è la stanza dove alloggerà il futuro erede al trono.

A quell' ultima frasi la giovane si sentì impallidire; era appena arrivata e già era stato tutto preparato per ospitare il rampollo che lei avrebbe dovuto concepire nel suo ventre.

Senza pronunciare altre parole la giovane domestica spalanco le porte dei suoi appartamenti e la invitò ad entrarci.

La bionda varcò la soglia e per un attimo rimase immobile dove si trovava, incapace di pronunciare ciò che le frullava nella testa in quell' istante.

La stanza dove era stata condotta era veramente magnifica, arredata con colori chiari, tra i quali spiccava uno splendido azzurro pastello.

Addossato ad una parete vi era un enorme letto a baldacchino, foderato da lenzuola color cielo e da guanciali che sembravano morbidi e soffici.

Accanto ad esso, da entrambi i lati, vi erano due comodini che parevano riflettere lo stile di un epoca precedente a quella, illuminati dalla luce di due lampade a olio.

Dall' altra parte della stanza vi era un salottino accogliente composto da poltrone e da divani di una tonalità più scura rispetto a quella del suo giaciglio.

Davanti a quello vi era un caminetto di pietra, che in quella stagione rimaneva accuratamente spento.

Un enorme vetrata illuminava tutta la stanza, che si apriva su un balcone immenso fatto di colonnine in stile greco che davano su una parte riservata dell' enorme parco del castello.

Da lì si poteva vedere l' enorme fontana, circondata da innumerevoli piante potate e sagomate a forma di animali.

Poco lontano vi era un gazebo bianco, adornato da magnifiche rose color sangue.

-Di sicuro gradirete fare un bagno dopo questo viaggio, vostra altezza. Dovete essere molto spossata ed un bel po' di acqua calda penso che possa rilassare le vostre membra.-

La voce allegra e gioviale della cameriera la riscosse da quella visione, facendole ricordare che in quella stanza era presente anche un altra persona oltre a lei.

-Sarebbe davvero magnifico- le rispose la giovane olandese voltandosi verso di lei e ricambiando il suo sorriso.

-Venite con me allora, vi mostro il vostro bagno. -

La condusse oltre il piccolo soggiorno, dirigendosi verso una porta che in precedenza Ilka non aveva notato.

Quando anche questa si aprì, sul viso della ragazza ricomparve l' espressione che l' aveva colta quando era entrata li dentro.

Quel bagno era semplicemente magnifico.

Era stato affrescato dai migliori pittori presenti alla corte danese ed ognuno di essi rappresentava dolci e soavi figure di donzelle, coperte solo da bianchi pepli.

Qualcuno avrebbe potuto considerarli volgari e inadatti a quel luogo, ma la principessa li trovava semplicemente spettacolari e pieni di grazia e sensualità, una dote a lei estranea.

Stolt af at elske (in revisione)Where stories live. Discover now