Ceneri

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Limbo

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Limbo

Non posso aiutare qualcuno che non vuole essere salvato.

Arthur Harrow

Cerca di aprire gli occhi, Marc. Le palpebre paiono lamiere rugginose, puntellate di spilli, che graffiano le cornee.
Non ha più lacrime. Oh, sapesse ancora piangere. L'otre del dolore è trabordato nel tempo di un passato così lontano che l'ex marine s'è convinto, quasi, non sia successo realmente a lui. L'essenza del suo vissuto è andata persa insieme ai cocci di una vita infranta. Non si rimette insieme un vaso rotto. Ad ogni tentativo i pezzi non collimano, al pari dell'esistenza caotica di ciò che non è un uomo ma uno spettro.

È incatenato nella prigione dalle pareti bianche. Murato vivo insieme ai suoi malcapitati compagni di viaggio.

Sprazzi di lucidità, forse, srotolano pian piano i ricordi; tessere di un puzzle astratto che vuole tornare in ordine.

Ordine. Un ossimoro altamente presuntuoso sulle labbra di un folle. Accasciato su di una sedia a rotelle, non regge il peso del proprio corpo e della propria coscienza, soprattutto.

La vista gli restituisce le porte aperte su un mondo che si sforza di percepire come reale. Londra, il museo, il negozio di souvenir. E ancora, i suoi colleghi, Donna, l'amabile arpia, Bertrand Crawley, il mendicante seduto presso la fontana, suo fedele amico. Tutti nella sua testa, o meglio in quella con molta immaginazione di Steven Grant.

Chi è Steven Grant? È l'immagine riflessa su una superficie specchiante. Un curioso grillo parlante, che soffre di logorrea, capace di risucchiarti in una spirale di sensi di colpa tale da far impallidire l'originale di Collodi.

Una giostra di mille ombre sfuocate vortica dinnanzi al volto vacuo di un povero pazzo, in un andirivieni ripetitivo.
Che cosa è la sua vita? Cosa è reale oppure no?

Visi e voci si deformamo, si dilatano, lo ingoiano. Avverte le tempie stritolate come da una pressa d'acciaio. Stanno per scoppiare. Scie umide e calde gli percorrono il viso trasfigurato da un dolore che gli strappa respiri stentati. Pensa di non essere più in grado di provare niente, eccetto il vuoto, ma quel minuscolo calore sulle guance scavate gli ricorda che è ancora vivo.

The Spector of The Moon [MOON KNIGHT] IN REVISIONE Where stories live. Discover now