✨1. Sogni sussurrati

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La fiammella di una candela illuminava i contorni sfumati di un letto a castello arrugginito. La luna piena scivolava con leggerezza nella stanza, i suoi raggi luminosi filtravano dalla finestra socchiusa, spiando i visi vispi di due bimbe nascoste tra le lenzuola. I capelli ricci e dorati di una sfioravano quelli lisci e scuri dell'altra, che era intenta a sfogliare le pagine di un libro. Le sue dita correvano veloci, quasi quanto i suoi occhi assorti, tra quelle righe d'inchiostro. Le sue guance arrossate nascondevano le fossette di una risata trattenuta a fatica. Una gomitata le fece sollevare lo sguardo dalle pagine:
"Fai piano, Belle, o ci sentiranno!"
La ragazzina bionda, dopo aver sussurrato il suo saggio avvertimento, sbucò per un attimo dalle lenzuola, sbirciando verso gli altri letti che occupavano la stanza. Tirò un sospiro di sollievo, vedendo che le altre dormivano indisturbate, e tornò a distendersi con le gambe all'aria, di nuovo piena di entusiasmo.
"Continua a leggere! Voglio sapere cosa succede a Peter!"
Le labbra rosse di Belle si dischiusero in un sorriso complice:
"Oh, sì! Anche io... Ma Spugna mi fa troppo ridere..."
Un'altra risata soffocata di entrambe riempì il silenzio, e poi la storia prese nuovamente vita, tra parole sussurrate e viaggi nella fantasia.

Dopo una buona mezz'ora, la piccola Belle era ancora assorta nella lettura, e avrebbe continuato per ore. Spostò lo sguardo sulla sua compagna di avventure, notando solo allora i suoi occhi ormai socchiusi per la stanchezza. I riccioli dorati erano abbandonati sul cuscino, mentre il lenzuolo copriva il suo nasino all'insù. Si sollevava e si abbassava insieme al suo respiro.
"D'accordo, Jane, ti lascio al mondo dei sogni..."
Le rimboccò le coperte sulle spalle, scoprendo il suo viso a cuore. Spense con un soffio la lanterna e la ripose nel cassetto del vecchio comò. Si fermò un istante a osservare il cielo, puntellato di stelle. Abbassò lo sguardo sulla città immersa nel sonno. La luna disegnava i contorni delle case, silenziosa custode dei cieli. Almeno al buio la povertà era nascosta dalle ombre della notte. In lontananza, però, svettavano i palazzi del centro, illuminati dalla luce elettrica. Si affacciavano dall'alto, dominando oltre le mura con la loro arroganza. Belle si alzò, senza smettere di osservarli, e si arrampicò al piano superiore del letto a castello. Da lì i palazzi erano solo piccoli e lontani, ma la luce della luna dominava ancora indisturbata. Alla fine era lei la padrona indiscussa della notte. La camicia da notte si sollevò in un fruscio e poi si adagiò tra le lenzuola, mentre Belle si accoccolava finalmente sul sottile materasso. Sollevò le braccia, tra le mani custodiva ancora il suo libro. Ne ammirò dalla penombra la copertina, illuminata dai sottili raggi lunari. Una ragazzina con un semplice fiocco tra i capelli volava su una Londra addormentata... Accanto a lei un ragazzo dal sorriso beffardo indicava due stelle, o meglio, indicava la seconda stella a destra.

Belle sospirò, sfiorando con le dita quei ricami dorati sulla copertina. Immaginò di poter sfiorare il davanzale e volare via, oltre le mura, oltre le luci elettriche, oltre quel mondo fatto di finzione. Era sicura che un giorno sarebbe successo: l'avventura avrebbe preso il posto della monotonia e delle aride convenzioni di quel mondo, che odiava con tutta se stessa. Con quella convinzione, ripose il libro sotto al cuscino e si abbandonò ai sogni, senza smettere di sorridere.

How to love a BeastWhere stories live. Discover now