Capitolo 5(+18) e Capitolo 6(+18)

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CAPITOLO 5

Tornare a scuola dopo il week end era sempre un trauma, specialmente per Jungkook dopo quegli avvenimenti sconvolgenti.

Era talmente preso dalla scommessa con Taehyung da non essersi nemmeno accorto di non pensare più alla ragazza più carina della scuola, motivo per la quale tutto era iniziato.

Trovare Jimin non era stato troppo difficile. Bastava seguire lo sciame di ragazzine adoranti pronte a offrirgli il pranzo preparato con le loro mani o chissà che altro.

E Jimin non doveva neanche sforzarsi troppo, aveva quella sorta di charme, di fascino da principino senza che ci mettesse alcun impegno.

Ce l’aveva e basta.

Gli aveva mandato un messaggio, la sera precedente, e si erano accordati di vedersi in biblioteca durante l'ora di pranzo per starsene più tranquilli.

Una volta lì, Jungkook gli raccontò tutto.
Beh, non proprio tutto. Evitò di scendere nei particolari, e quando accennò ai baci o al fatto che avesse praticamente assalito lui Taehyung iniziò ad arrossire e a balbettare senza riuscire a concludere il discorso.

Ci mise un po' a raccontare anche della scommessa.

Finalmente Jimin guardò Jungkook, inclinando leggermente la testa.

“Mi stai chiedendo come sedurlo?”

Domandò, non girandoci attorno ma andando dritto al nocciolo della questione.

“Non proprio, voglio sapere come si fa a fare innamorare qualcuno.”

“Non c'è una regola giusta per fare innamorare. Devi fare sentire felice quella persona, devi farle venire il batticuore quando ti vede, devi farle provare paura.”

“Paura?”

“Sì. La paura di perdere qualcuno è anche una forma di amore. Se ha paura di perderti, inizierà a tenerci a te. E poi arriverà anche ad innamorarsi, magari.”

Jungkook forse era ancora un po' infantile per comprendere davvero tutto quel discorso, arricciò il naso poco convinto.

“E per sedurlo? Come si fa?”

Jimin non ci mise troppo a guardarsi attorno, e a incrociare lo sguardo con un ragazzo che, da qualche settimana, si limitava a fissarlo.

Era una presenza costante, che iniziò a diventare un'abitudine.

Una abitudine che non gli dispiaceva.

“Guardami.”

Mormorò Jimin in direzione di Jungkook, prima di alzarsi e avvicinarsi allo scaffale dove era poggiato Yoongi.

Jimin non lo guardò nemmeno, gli si affiancò e allungò il braccio di poco sopra la spalla del più grande, come se volesse prendere un libro.

E per quella che sembrava assolutamente una coincidenza, un errore, sfiorò la spalla altrui col proprio mento.

“Oh, scusami, Hyung.”

Mormorò Jimin, con tono suadente, dolcissimo.

Yoongi iniziò ad andare in iperventilazione, ad arrossire per quello che effettivamente non era chissà quale contatto.

A quel punto Jimin si voltò verso Jungkook, facendogli l'occhiolino e sogghignando con faccia da schiaffi.

Jungkook, abbastanza imbarazzato, non ci mise molto a raccogliere in fretta le sue cose e a togliersi di torno.

A quel punto, una volta soli, Jimin si voltò di nuovo verso lo studente più grande.

“Mi osservi sempre. Me ne sono accorto. Ma non mi parli mai. Hai paura?”

Teach me, touch me please [taekook • yoonmin]Where stories live. Discover now