7 - Louis

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- Non mi avrai!

- Fermati, maledetto, ti ho visto!

- Mai, devi ancora prendermi!

- Basta, per l'amor della quiete!

Un ramo frondoso interruppe la mia fuga, scaraventandomi con moderata violenza addosso al mio inseguitore: io e Liam scoppiammo a ridere, sotto lo sguardo torvo dell'albero parlante che avevamo disturbato con i nostri schiamazzi. Chiedemmo scusa sommessamente, ancora col sorriso sul volto, ma ottenemmo comunque una sculacciata a testa dalle fronde rossastre della grande quercia parlante.

Spiccammo il volo e tornammo nella radura di partenza, dove gli altri ci stavano aspettando. Una volta arrivati, cercai subito le mie sorelle con lo sguardo: le vidi giocare in un angolo con dei bambini sperduti della loro età e sorrisi intenerito.

Il vociare confuso che ci circondava venne interrotto dalla voce autoritaria di Peter.

- Bene! Anche Liam e Louis sono tornati: Lou, sei stato preso?

Guardai di sbieco il mio amico: non mi avrebbe mai preso se non fosse stato per la quercia. Ci scambiammo uno sguardo d'intesa e, nonostante tutto, mi dichiarai sconfitto.

In fondo, le occasioni per vincere ufficialmente non mi sarebbero mancate.

- Sì, sono stato preso... diciamo.

- Ottimo! Nessuna delle prede è riuscita a fare tana, quindi dichiaro ufficialmente che a vincere sono i...

Non fece in tempo a terminare la frase che un bolide umano sfrecciò verso la bandiera appesa al centro della radura, afferrandola urlando.

- Fate largo, TAAAAAAAAAAAAAANAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

- FERMATELO, NOOO!

Non feci in tempo a spostarmi e l'attimo dopo mi ritrovai costretto a terra dal peso di un corpo più grande del mio. Annaspai, cercando di togliermi la bandiera bianca dalla faccia mentre mi sollevavo su un gomito.

Attorno a me, un silenzio glaciale. Vidi Peter e gli altri bambini fissare il ragazzo ansimante che mi stava schiacciando e, chinati a respirare con espressione affranta, scorsi tre bambini sperduti così sudati da sembrare usciti dall'acqua.

- ... Vincono le prede!

Il bambino sopra di me alzò in alto la bandiera e il silenzio divenne un lontano ricordo, sostituito dal grido trionfante delle prede. Abbassò il braccio, sfinito, e finalmente si alzò, mentre attorno a noi esplodevano i festeggiamenti.

I ricci morbidi mi solleticarono il mento mentre sollevava la testa: l'attimo dopo, il volto arrossato di Harry mi sorrideva soddisfatto, le fossette così pronunciate da farmi venir voglia di affondarvi dentro il dito. Quando aprì gli occhi e le sue iridi verdi si rivelarono alle mie mi sembrò di perdere un battito. Spalancai gli occhi, iniziavo a sentire il calore che il corpo di Harry mi aveva trasmesso.

- Ehy Lou, hai visto? Abbiamo vinto!

Fui riportato alla realtà dalle sue parole e gli strappai la bandiera di mano, avvolgendomela attorno alla faccia come una mummia, un sorriso da ebete vittorioso in viso.

- Abbiamo vinto, Haz! Abbiamo vinto! Sei stato mitico, abbiamo vinto!

Gli gettai le braccia al collo, scuotendolo con forza euforica, alzandomi in piedi insieme a lui e cantando We Are The Champions con tutto il fiato rimastomi.

Quando mi girai a guardarlo incontrai di nuovo i suoi occhi, verdi come i prati di Londra, che distolse dai miei imbarazzato.

Continuai a trascinarlo in giro, il mio braccio ancorato sopra alle sue spalle, esultando come un matto: sorrideva agli altri, sorridevo anch'io. La nostra gioia sembrava infinita, nient'altro al mondo contava, solo noi e quella piccola vittoria.

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⏰ Última atualização: Jul 28, 2022 ⏰

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Somewhere in the sky there's Neverland. In Neverland, there's youOnde histórias criam vida. Descubra agora