CHASE'S POV

Quei ragazzi erano davvero strani, non potevo ancora credere che le storie che raccontavano fossero vere. Né tantomeno potevo immaginare che un essere come Maia esistesse: sangue divino e sangue di Nephilim, una combinazione pressoché unica, a mio avviso. C'era stato un caso simile , ma allo stesso tempo troppo diverso per trarne un paragone; si trattava di Tessa Gray, scopertasi poi figlia di un eidolon e di una Cacciatrice.
Con la ragazza che era arrivata però era diverso, su di lei le rune agivano normalmente; gli Iratze erano riusciti a curarle le ferite causate da quel demone Drevak.
Anche gli altri ragazzi non erano da meno, essendo a mio parere una nuova specie di nascosti, se così posso definirli. Percy era un tipo simpatico, forse troppo protettivo nei confronti della sorella minore, ma pur sempre un bravo ragazzo. Quello tetro, mi pare si chiamasse Nico , se ne stava sempre sulle sue , senza proferire mai una parola , se non quando si infilava all'insaputa di Percy nell'infermeria , nel tentativo di vedere la ragazza riaprire gli occhi.
Però avevo un unico nome in testa: Will.
Quel ragazzo non era enigmatico come gli altri due, era molto socievole e dal carattere solare - si, anche considerando che suo padre era Apollo, Dio del sole - .
Avevo trascorso quei due giorni nella biblioteca a consumarsi gli occhi , a furia di leggere qualcuno delle centinaia di tomi che riempivano gli altissimi scaffali. Quella biblioteca era davvero un enorme mare di parole ed io adoravo annegarci dentro, lasciarmi travolgere dalle onde delle pagine di qualche libro , perdendo la cognizione del tempo.
Ovviamente anche quel tale giorno mi trovavano lì, seduto scomposto su una delle preziose sedie di legno della sala, con un libro di Shakespeare tra le mani. Il libro in questione non mi faceva impazzire, però Shakespeare era pur sempre Shakespeare!
Solo quando chiusi il libro per andare nella mia stanza notai di non essere l'unico assorto nella lettura in quel momento .Una testolina bionda spuntava tra due pile di libri; la guancia poggiata sulla mano, mentre gli occhi erano puntati tra le righe. Mi avvicinai quanto bastava per vedere il volume che stava consultando, per più scoprire che era il mio preferito, Sogno di una notte di mezza estate, sempre del mio caro Shakespeare .
Feci qualche altro passo, cercando in tutti i modi a me conosciuti di non farmi sentire, per poi chinarmi verso il suo viso, poggiando le labbra al suo orecchio e citandogli una delle frasi più famose di quell'opera.

- L'amore guarda non con gli occhi ma con l'anima perciò l'Alato Cupido viene dipinto cieco. -

Il povero Will fece un balzo sulla sedia, scattando subito in piedi accanto a me. Gli occhi azzurri si posarono subito nei miei, d'un grigio argenteo, come gocce di luna mischiate alla nebbia fitta di Londra.
Mi era stato raccontato che quella tonalità era tipica della mia famiglia, gli Hawkmoon, ma non ero mai stato sicuro, visto che i miei genitori non li avevo mai conosciuti. Alcuni dicevano che fossero morti durante una caccia ad un demone superiore, altri che abbiano dato la vita per salvare un gruppo di mondani. Una morte onorevole, ma pur sempre una morte che si poteva evitare. La camicia di Will , o forse dovrei dire di Peter dato che era lui il legittimo proprietario dell'indumento, era tutta sgualcita, sembrava quasi che ci avesse dormito.

- Mi hai fatto prendere un dannatissimo infarto, Dii Immortales! -

Mi scoccò un'occhiataccia , di quelle da farti accapponare la pelle , ma poi essa mutò in un piccolo sorriso. Sembrava quasi.. contento di vedermi , anche se la cosa mi pareva strana visto che ci eravamo parlati si e no un paio di volte. Mi era sempre sembrato il più pacato dei tre semidei, quello che aveva il compito di calmare i conflitti tra il figlio del Mare e quello della Morte.

- Scusa, non era mio intento spaventarti, Will. -

Dissi io con la mia voce calma e tranquilla, continuando poi quello che stavo dicendo.

- Comunque, quello è il mio libro preferito, sai? -

Il sorrisetto sulla labbra del biondo di allargò, trasformandosi un uno di quei sorriso capaci di scioglierti le ossa per la loro estrema bellezza, racchiusa nella semplicità più totale. Forse fu proprio quel sorriso a farmi compiere quel gesto così sventato pochi secondi più tardi,o forse non fu solo quella la causa.

Daughter Of PoseidonWhere stories live. Discover now