Capitolo III: L'avventura ha inizio

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La riunione sul da farsi continuava, tutti erano ancora attorno al tavolo e ripensavano agli avvenimenti accaduti, la madre di Libertad, Carmen, ripensava ad una delle sue ultime discussioni con la madre, in cui sentendo ormai la fine che si avvicinava le aveva chiesto un ultimo favore, che già da tempo era un pensiero fisso nella mente dell'anziana signora.

Carmen ricordava parola per parola il discorso della madre ed adesso risuonava nella sua mente.

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Erano sedute una sera accanto al fuoco, quando l'anziana prese dolcemente le mani della sua unica figlia:

"Cara, sono passati ormai tanti anni dal miracolo del nostro Sol, ma i nostri compaesani ancora non hanno capito niente, ho sentito e visto come trattano la nostra piccola e credo che questa situazione non migliorerà mai, anzi credo che con il tempo peggiorerà, l'altro giorno quando ho sentito Libertad scherzarci su, finalmente ho capito bene la situazione. Lei non sarà mai accettata, e la gente non merita una persona così speciale e gentile come lei, ci ho pensato bene e la mia ultima volontà e che tutti voi vi trasferiate per sempre lontani da questo maledetto villaggio di ignoranti, in un posto dove Libertad potrà esprimersi appieno e dove tutti voi sarete accettati per quello che siete in realtà; splendidi fiori di vari colori! Mi vida, lascia il passato alle spalle, perdona la loro ignoranza e parti verso un nuovo futuro"

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Ripensando a quelle parole Carmen non riusciva a credere come il villaggio ricostruito con tanto sudore della fronte e tanto amore da sua madre quando lai era piccola, ora come ricompensa scacciava ed additava come Bruja la sua unica e adorata figliola. Carmen in cuor suo sapeva che il villaggio sopportava Libertad solo per via della presenza di sua madre e sapeva benissimo che quando quest'ultima sarebbe venuta a mancare sarebbero dovuti scappare un'altra volta, per colpa dell'ignoranza della gente; la stessa gente che l'aveva vita crescere, sposarsi e diventare ormai una signora.

"Ormai è deciso, ce ne andiamo!"

Disse con voce ferma Carmen, mentre tutti la guardavano sorpresi con gli occhi spalancati, increduli che la loro dolce Carmen potesse mai avere una voce così decisa, nonostante il suo dolore.

"Ma mamma, io non voglio che per colpa mia perdiate tutto, anche la casa dove sei cresciuta!" disse con le lacrime agli occhi Libertad, mentre si avvicinava alla madre e la abbracciava da dietro le spalle; ma subito quest'ultima fermò il suo discorso prima che potesse dire altro e disse:

"Mi corazón, non devi dispiacerti per colpe che non hai, noi tutti siamo più importanti di qualsiasi stupido oggetto, questo posto è sì dove sono cresciuta e dove siete cresciuti anche voi, ma non è il luogo ad essere speciale, siete tutti voi; e questo villaggio per quanto mi riguarda può andare all'inferno se non riesce ad capire il nostro valore, il tuo valore. Lo sapeva anche tua Abuela ed è stata proprio lei a farmi promettere che ce ne saremmo andati via, verso un nuovo futuro!"

Tutti erano sconvolti dalle parole di Carmen, significavano molto per tutti, soprattutto per Libertad.

"Bene bene, non perdiamoci in chiacchiere andate a preparare le valigie che il futuro non aspetta! Partiremo il prima possibile."

Una voce squillò, rompendo il momento, era Juanita che, come al suo solito, amava riportare un po' di allegria anche nei momenti più bui.

"Prepariamoci non vedo l'ora di scoprire nuove piante!" disse Paloma alzandosi dal tavolo e tirando a sé con il braccio sua cugina che si asciugava le lacrime.

Il futuro senza il passato non esiste.  A Madrigal love-storyWhere stories live. Discover now