2. Smistamento

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la Sala Grande, come ogni anno, era illuminata dalle candele penzolanti sul soffitto/cielo notturno.

Diana ogni anno si perdeva ad osservare le milioni di lucine, mentre i suoi compagni correvano veloci al loro posto. si separò dai suoi migliori amici per sedersi al tavolo di Tassorosso, mentre gli altri si dirigevano verso la tavola sotto gli stendardi argento e verde.

Ogni tanto si perdeva a pensare come mai fosse diventata amica di quei tre, essendo in due casate totalmente opposte, ma poi le venivano in mente i pomeriggi da piccoli passati a rincorrersi nell'enorme giardino dei Malfoy, o le serate davanti al fuoco a mangiare caramelle nella villa Zabini, o i pigiama party nella maestosa stanza dei suoi genitori.

l'unico del quartetto che si era aggiunto solo ad Hogwarts era Albus: si ricordava perfettamente quando l'avevano incontrato sul treno. loro cercavano una cabina dove stare e l'unica che era rimasta era occupata da quel piccolo e gracile bambino dai capelli scurissimi e il broncio in viso.
era stato Scorpius il primo ad avvicinarsi e da quel momento non si sarebbero più separati.

Diana non fece in tempo a sedersi che una massa di capelli biondi ricci le coprirono completamente il viso.

"Laurie, non riesco a vedere niente" si lamentò venendo quasi soffocata dai lunghi capelli.

"Didi, è bellissimo ripoterti finalmente riabbracciare" esclamò la sua migliore amica staccandosi da lei.

Diana sorrise teneramente: Laurie Abbottom le aveva sempre fatto compagnia in quei tre anni dal momento in cui era stata assegnata alla casata di Tassorosso.

"cosa hai fatto tutta questa estate?" chiese lei curiosa.

"dai, Lau, la maggior parte te l'ho già raccontata nelle miriadi di lettere che ti ho inviato" sbuffaì io scherzosamente.

anche lei rise giustificandosi "ma dette dal vivo fanno più effetto"

scoppiarono entrambe in una risata, ma furono interrotte da Lysander "le mie fanciulle, da quanto tempo non ci si vede?" le accolse con un enorme sorriso.

le due si buttarono entrambe in un abbraccio "Lys, non puoi capire quanto mi sei mancato" commentò Diana tutta contenta di vederlo.

"non dirlo a me, devo dedurre che non vai d'accordo con i gufi, visto che non mi hai scritto più" commentò lui riprendendola scherzosamente.

la ragazza divenne tutta rossa e stava cercando di tirare fuori una scusa, ma fortunatamente fu interrotta dalla voce sentenziosa della McGranitt "sedetevi, stanno per entrare i nuovi arrivati"

Subito nella sala grande si creò un religioso silenzio pieno di attesa, poi l'enorme porta in legno si aprì. dai portoni entrò uno sciame di ragazzini che mormoravano tra di loro parole di paura, incoraggiamento ed eccitazione, accompagnati dal professore Longbottom, che camminava tutto fiero davanti a loro.

si fermarono proprio davanti alla scalinata che portava al tavolo dei professori, dove la McGranitt stava in piedi di fianco al Capello Parlante. disse qualche parola di incoraggiamento, ma subito dopo iniziò a chiamare i vari nomi.

Diana non prestò molta attenzione, applaudendo soltanto ai nuovi compagni della sua casata, tranne quando la McGrannit con un po' di tremore, come le era sembrato, chiamò a gran voce "Lily Luna Potter" una piccola bambina con due lunghe trecce rosse si fece avanti sedendosi sull'enorme sgabello.

la professoressa titubante li pose il cappello in testa, ma appena le sfiorò i capelli rossi, proclamò senza esitazione "GRIFFONDORO"
un boato nacque dal tavolo del lato sinistro, dove si vedeva saltellare sopra tutti i suoi compagni James Potter, che accolse la sorellina con un enorme abbraccio.

Diana d'impulso si girò verso il tavolo di Serpeverde: subito scorse Albus che guardava la scena con gli occhi pieni di desiderio e malinconia, ma appena lui si accorse dello sguardo della amica, abbassò il volto.

La ragazza si voltò di nuovo verso la scena felice, dove tutti i cugini si congratulavano con la nuova arrivata. osservò bene i vari Weasley e si soffermò in particolare su Rose.
un sorriso le illuminava il viso lentigginoso incorniciato dai capelli rossi.
Si promise che sarebbe diventata amica di quella ragazza a costo di passarci insieme tutti i giorni.

Sposto lo sguardo da lei ed incrociò gli occhi scurissimi di James che la osservavano. improvvisamente le mancò il fiato e sentì le guance andare a fuoco.

Aveva sempre pensato che James avesse un fascino ammagliante, ma non lo aveva mia confessato a nessuno, da una parte con la paura che la ritenessero solo una delle galline che gli giravano intorno, dalla altra perche era la persona più odiata da tutto il trio, subito dopo Rose.

Rimasero in quello stato di limbo per qualche secondo, prima che lui, dopo averle regalato un sorriso radioso, torno a concentrarsi sulla sorellina.

"Chi stai guardando?" Chiede curiosa Laurie, notando il suo rossore.

"nessuno" borbottò la ragazza colta in flagrante.
Fortunatamente Laurie non insistette abituata alla sua reticenza sull'argomento amoroso, anche perchè la McGranitt si stava preparando a fare il suo solito discorso iniziale.

Dopo le parole di incoraggiamento e le solite regole che Gazza faceva ripetere ogni anno, sul tavolo apparse ogni tipo di cibo, come le zucche, le patate al burro, l'agnello o l'orata. l'intera sala fu immersa nel buon profumo, mentre tutti gli studenti si buttavano sul loro piatto preferito.

Solo Albus non riusciva a mangiare. restava fermo a guardare il vuoto, con le mani incrociata davanti al mento e aria pensierosa.

"che c'è Al?" chiese Connor che si stava servendo di ogni pietanza.

"niente, tranquillo" sussurrò il ragazzo, accennando un finto sorriso, ma il suo amico non si faceva ingannare così facilmente "Al, conosco perfettamente quel sorriso falso, sul serio che succede?"

Albus rise ironicamente, lo conoscevano troppo bene: sapevano ogni sua espressione, perciò non riusciva a nascondere niente, se non cadendo nel suo solito mutismo. Ma quella sera non aveva voglia ti tenersi tutto dentro. non aveva voglia di stare male inutilmente.

Questioni di sangueWhere stories live. Discover now