1. Un accordo vantaggioso

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Connor sbattè le palpebre varie volte per svegliarsi completamente. Si era addormentato con la testa appoggiata sulle gambe della sua migliore amica Diana. "buongiorno, principessa" esclamò lei prendendolo in girò.

Lui rispose con un mugugno arrabbiato mentre si stropicciava gli occhi ancora rimbambito dal sonno.

Scorpius era scomparso dal suo posto, probabilmente era in giro per i vagoni a scegliere le sue nuove vittime, mentre invece Albus non si era mosso di un centimetro con ancora il naso immerso nel suo libro.

"mi sono perso qualcosa?" chiese con la voce impastata dal sonno.

Diana scosse la testa "nah, Scorp se ne andato dopo cinque secondi che ti sei addormentato proclamando che sarebbe tornato con nuove conquiste, mentre Al non è mai di compagnia". Il ragazzo citato si limitò a lanciarle un occhiataccia, senza però ribattere niente. "l'unica cosa interessante è stato il carrello dei dolciumi" aggiunse porgendogli una cioccorana.

lui l'apri lentamente, ma come al solito la rana di cioccolato riuscì a scappare saltellando in tutto il vagone lasciando impronte marroni. Riuscì a scappare dalla porta, ma Connor non le badò molto, prendendo in mano la cartolina contenuta nella scatoletta. sbuffò "Harry Potter"

"ma come?" commentò Diana incrociando le braccia "ci esce solo lui"

"pensa che a casa ho solo sue figurine" commentò acidamente Albus.

i due ragazzi lo guardarono impietositi: sapevano quanto gli dava fastidio la fama del padre, la stessa fama che lo costringeva a stare sempre fuori di casa.

gliel'aveva raccontato uno di quelle notti d' estate che erano rimasti svegli fino all'alba. l'ultimo ricordo che aveva ben delineato di suo padre era il suo primo arrivo alla stazione nove e tre quarti. "gli ho chiesto cosa fosse successo se fossi finito in serpeverde." aveva sussurrato malinconico. "lui mi ha solo ripetuto il mio stupido secondo nome" aveva stretto tra le mani la sciarpa della sua casata che risplendeva d'argento con la luce lunare.

poi non ne avevano più parlato: il nome di suo padre era scomparso dalla bocca di tutt' e quattro, se non per essere citato come personaggio famoso, lontano dalla loro realtà.

Scorpius fece sbattere la porta della loro cabina cancellando il silenzio imbarazzante che si era creato. "nessuno" esclamò buttandosi a sedere di fianco ad Albus "vi giuro, non c'è nessuno un minimo decente" si lamentò.

"hai controllato bene?" chiese ridacchiando Connor.

lui spalancò gli occhi sporgendosi in avanti "vi posso assicurare che ho guardato ogni centimetro di questo treno, ma non c'è nessuno che sia il mio tipo".

"vuol dire che dovrai metterti la testa a posto" commentò Diana scocciata.

"sarà..." rispose alzando le spalle il biondo appoggiandosi con la schiena alla poltroncina. "o forse non sono veramente riuscito a guardare tutti" dedusse riscattando in avanti "cazzo, dovevo portarmi te, amico" disse a Connor "ma dormivi come un ghiro e lei non ti ha voluto svegliare"

"che peccato" ammise il ragazzo, girandosi poi verso la ragazza per mimare con le labbra un grazie.

Lei scoppiò a ridere, mentre invece il biondo sbuffava alzando gli occhi "vedi, a te manca questo nella vita"

il ragazzo scosse la testa con un sorriso rassegnato "Scorp, lo sai che io sarò sempre e solamente la tua spalla"

Scorpius si avvicinò osservandolo a occhi stretti, come per studiarlo meglio. rimase così per un attimo, prima di concludere "tu mi nascondi qualcosa"

"oh mio dio ancora questa storia" mormorò scocciata Diana, il ragazzo si voltò verso di lei di scatto "e so benissimo che tu lo sai" sussurro gelosamente a denti stretti.

Connor guardò nervoso verso la ragazza, con la paura che scattasse dal nervoso, ma lei rimase calma e rispose ironicamente "eh sì, mi ha sgamato. sono più amica io di Con"

Scorpius si ritrasse indispettito mettendosi a guardare fuori dal finestrino, mentre Connor sorrideva soddisfatto di quella risposta.

Rimasero un attimo in silenzio prima che Diana chiese curiosa ad Albus "quest'anno non c'è anche tua sorella?"

Albus annuì piano senza alzare le sguardo dal libro.
"era in ansia?" insisti la ragazza.
lui face sì nuovamente con la testa.
"e possiamo conoscerla?"
il ragazzo posò il libro sul sedile, rassegnato che la ragazza l'avrebbe disturbato ancora per un po' "non devo deciderlo io"

Diana sorrise contenta di aver ricevuto l'attenzione del suo amico "lo so, ma tu puoi presentarcela"

lui sospirò "va bene, ma sappi che preferisce sua cugina Rose a me"

la ragazza piegò la testa di lato intenerita dall'insicurezza di Albus "primo non sa cosa si perde visto che sei il migliore" il moro sorrise leggermente "secondo non ci hai mai fatto conoscere nessuno dei tuoi parenti"

"non che mi dispiaccia" commentò freddo Scorpius.

"stai zitto, Malfoy" lo riprese Diana.

"no, è veramente una saputella del cazzo" rispose il biondo alzando gli occhi accompagnato dall'assenso della testa di Albus.

"io ci ho parlato qualche volta e mi sembra molto simpatica, invece" ribadì acida e poi aggiunse altezzosa "anche Connor dice che gli sembra simpatica"

i due ragazzi si voltarono sull'amico che fino quel momento era stato zitto; sotto il loro sguardò balbettò qualcosa imbarazzato "si, va be'... non mi sembra così odiosa..."

"da che parte stai, amico?" chiese scioccato Scorpius

"non ci sono parti qui" sbottò Diana, poi facendo un respiro profondo aggiunse "facciamo così: se voi darete un'altra possibilità a Rose, io avrò un favore in sospeso con voi. una cosa qualsiasi che io dovrò fare, senza ricevere spiegazioni e niente." i sue ragazzi la guardavano sott'occhi: sembrava un bel patto, vantaggioso più per loro che per lei.

Diana avanzò la mano "ci state?" insisté.

i due ragazzi si guardarono con un implicita intesa, poi Scorpius le strinse la mano "ci stiamo"

Questioni di sangueWo Geschichten leben. Entdecke jetzt