Love is in the air - La favola di Kiraz e Can

"Ti odio con tutto il mio cuore Can Sezgin..."

"Ti odio con tutto il mio cuore Can Sezgin..."

Kiraz è rimasta distrutta dopo la scenata di Can, corre nella sua stanza con le lacrime agli occhi.
Serkan, essendo stato chiamato da sua moglie, capisce che sua figlia aveva qualche problema e corse a consolarla nella sua stanza.
"Amore, non piangere sono tutte cose che capitano" gli disse accarezzandole il capo.
"Papà io non lo voglio più vedere. Siamo stati sempre insieme, legati, non ci siamo mai mentiti e adesso ci odiamo a morte." disse la fanciulla con le lacrime agli occhi.
"Lo so che è dura, io e la mamma ne sappiamo molto" affermó Serkan con un sorriso pensando alla sua storia con Eda.
"Ciliegina mia, fatti dire una cosa che ti aiuterà a capire una cosa importante:
l'amore è quando senti il tuo cuore battere talmente tanto forte che ti fa male il petto, l'amore è trovarsi immersi tra una folla di persone" disse l'uomo pensando che la sua bambina stesse vivendo la sua stessa storia e per di piú usando le loro stesse parole.
"Papà, andiamo a giocare a nascondino? Come quando giocavo con Melo da bambina!" chiese la fanciulla.
"Amore, papà deve finire un progetto e corre subito da te, intanto la mamma ti potrà fare delle coccole" le disse.
Kiraz aspetta la madre nella sua stanza mentre osservava la sua collana, ma una voce euforica la interruppe:
"Eda, amore mio, dobbiamo andare in Italia per finire il progetto" urló suo padre.
La fanciulla il giorno dopo andó a scuola e vide che il suo banco venne spostato e messo accanto a Demet, si girò e vide Can seduto accanto alla sua (bella) Demet.
Corse nel bagno a piangere. Can questo non doveva farlo, ha ferito ancora una volta il suo cuore e non poteva permetterglielo, chiamó a casa e se ne andó.
Can pensó di avere esagerato e che stavolta non lo perdonerá mai Kiraz.
Il ragazzo nel pomeriggio, dopo i compiti, inizió a pensare a Kiraz, probabilmente l'aveva offesa tantissimo e tutto quello non se lo meritava. Il suo pensiero venne interrotto da sua madre, Piril Sezgin.
" Can posso entrare, tesoro?"
"Si mammina, tu puoi sempre entrare" le disse.
" Amore, mi ha chiamato Eda, la madre di Kiraz, mi ha detto che è tornata a casa piangendo. Le ha parlato e ha detto che l'hai offesa molto" gli disse guardandolo negli e vedendolo dispiaciuto.
"Si, magari impara a comportarsi, sel'è meritato, lo sa benissimo lei."
"Amore, credo che Kiraz voglia addirittura cambiare scuola, il padre sta già cercando una nuova scuola nei paraggi." esclamó.
"Mamma è una situazione delicata, vorrei parlarne piú tardi." le disse evitando il discorso.
"Amore mio ricordati che io sono qui con te e qualsiasi cosa io sarò sempre, sempre dalla tua parte". gli disse guardandolo dritto negli occhi.
Intanto Serkan e Eda preparano le valigie per andare in Italia, ma la piccola e dolce Kiraz pensó che forse per rilassarsi e non pensare a Can le avrebbe fatto bene, l'aria pulita di un'altra nazione.
Andò da sua madre che stava mettendo tutta una serie di magliette con i cuoricini sopra e la interrompe dicendo:
"Mamma, posso venire con te e papà ? Non darò fastidio credimi." le propose la fanciulla.
'" Amore, sai che papà è contrario a portare i bambini nei viaggi se riguarda il lavoro!" esclamó la madre.
" Si ma io non sono una bambina mamma, ho 16 anni, so cavarmela!". disse mentre teneva il broncio.
"Sei sicura?" le chiese sperando che riflettesse sulla sua decisione
"Si mammina, sono sicurissima!" le disse spalancandole un sorriso pieno di gioia.
Can e sua madre avevano ancora un disvorso da fare e lui non aveva alcuna intenzione di parlarle fant'è che gli venne un idea.
Sentí i suoi genitori urlare dalla felicitá perchè dovevano andare in Italia, pensó di andare anche lui, voleva stare per qualche giorno in santa pace, lasciato dai continui pensieri che aveva su Kiraz, Demet, in quel momento era molto confuso. Mentre gli piaceva Demet che stavano seduti uno vicino all'altro pensava a Kiraz e alle deliziose ciliege che si perdeva.
Cosí convinse sua madre e suo padre a venire con loro e il giorno dopo era pronto per il viaggio.