Prologo

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-"Sai cosa è il Prologo?"
Quest'uomo mediterraneo dai capelli e peli scuri abbronzatissimo giace con fare languido piegando il nostro materasso con il suo bel corpo. Mi guarda perplesso incrociando il mio sguardo. Prima che lui possa aprire bocca decido di continuare. "Te lo leggo da wikipedia 《Scena o monologo che precede l'inizio dell'azione vera e propria di una commedia o di un dramma, con funzione introduttiva o interpretativa; anche, il personaggio cui ne è affidata la recitazione (nel caso si tratti di un monologo)》" Mi accorgo mentre leggo di usare quel tono che non usavo da quando insegnavo. Lui ha raccolto le gambe e le abbraccia mentre poggia il mento barbuto sulle sue ginocchia conno sguardo che mi ricorda quello di certi vitelli.
-" Ok dopo questo exploit di sapere dove vuoi andare a parare?"
Questa volta sono io che rimango perplesso, lui serio continua:
"Stai girando attorno come uno squalo, ma non vedo una bella pinna che sporge dall'acqua e neanche dal tuo pantalone" Adesso lo sguardo è sensuale ma io oramai ho caricato il mio pippone e non voglio sentirmi sminuito. Io sono il capo.
-"Bastardone il prologo per me è anche un libro come il Qoelet che anima, guida il lettore della Bibbia." Il suo sguardo da sensuale diventa divertito mentre mi aggiusto il cuscino dietro la schiena
Sul Qoelet( l'animante, il radunante)
Da "Vita di Salomone"
Qoèlet, sono stato re d'Israele in Gerusalemme.
Mi sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. E' questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini, perché in essa fatichino. Ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è vanità e un inseguire il vento.

Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare.

Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io ho avuto una sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza».
Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo è un inseguire il vento,
Perchè molta sapienza, molto affanno;
chi accresce il sapere, aumenta il dolore.》
Non faccio a tempo ad abbassare il tablet che mi si getta addosso e mi fa rotolare tra le coperte.
-"Bastardissimo vuoi sfrangermi le palle?"
Non faccio a tempo a rispondergli che la sua bocca cattura il mio membro. Come un vitello se ne impadronisce e non riesco a liberarmi da come mi poppa. Questo non é un vitello ma è la mia orca di nome Giacomo . Le sue gambe come se il nostro letto fosse acqua nuotano dando una spinta fortissima al suo corpo.
Non voglio che sia lui a condurre il gioco e la mia mano schiaccia la sua nuca. "Sono io che domino." Mi dico nella mente e per questo premo la sua testa facendola scendere giù, il mio pene supera le sue tonsille. Ma la sua testa preme come un ariete contro i miei addominali. Non mi fermo e con l'altra mano implacabilmente, mi abbatto alternativamente sulle sue natiche. I sobbalzi del suo bacino aumentano l'effetto. Gioisco a vedere le natiche del mio cucciolo diventare rosse dagli sculaccioni. Le mie mani si alternano sul suo sedere peloso incorniciato dai jock strap.
La sua mano che batte, come in un incontro di lotta libera mi ferma silenziosamente. Fermo la session e inizio ad assaporare a mia volta la sua pelle queste coccole portano i nostri corpi ad unirsi. Il mio membro è durissimo e trova la sua strada in lui. Dopo aver fatto l'amore lo lascio andare in doccia e rimango a pensare su come la nostra storia sta proseguendo. La situazione determinatasi durante la missione in Puglia ci ha portato a fare coppia nella vita. Siamo appena rientrati da un pranzo di famiglia i miei genitori però non hanno digerito la compagna di mio fratello e mia madre ha proibito che metta piede in casa. Quando arrivano Paolo e Giacomo, lei invece è tutta un cinguettio e offrire prelibatezze.
Il momento clou del pranzo è stato durante il brindisi per festeggiare una super bottiglia di Amarone. Mamma ci ha guardato tutta amorevole e ha cinguettato-" Ragazzi ma quando li sposate i miei figlietti? "
Papà per poco non è esploso. Io mi sono fatto andare il vino di traverso e Giacomo ha trascinato via mamma per andare a controllare qualcosa in cucina.
Quando sono tornati eravamo riusciti a calmare Papà promettendogli di fare presto un pranzo con tutti e tre noi figli e partners con loro come ospiti.
-"Stai pensando al pranzo?"
-"Si Giacomo"
-" Dai stai tranquillo riusciremo ad organizzare".
-" Ma io non mi mettevo problemi per il pranzo da farsi è per il fatto che mamma ha cinguettato quando sposiamo voi che siete i suoi figlietti!"
-"La maman é proprio perversa ecco da chi avete preso. " non finisce che gli arriva una cuscinata in faccia.
Il cellulare di Giacomo vibra come un disperato e lui dato che è caduto, ribaltandosi li vicino lo afferra per vedere.
Quando solleva lo sguardo è un pò meno allegro.
-" Simo io stamattina parto in missione non so se tu mi raggiungerai o se partiamo assieme. Tu cosa preferisci? "
-" Cucciolo non so cosa sia successo ma se tanto è previsto che ti raggiunga partiamo assieme."
-"Ok abbiamo quattro ore di sonno o vuoi preparare la valigia adesso?"
-"Manda messaggio che partiamo assieme e poi prepariamo le valigie. Dopo vedremo quanto riposare o se dormire in viaggio". So che il mio tono è andato in automatico su non sono permesse obiezioni ma dentro di me urlo"Cazzo ho un sonno della miseria" Peró lo guardo e aggiungo in maniera consolatoria e dolce "Pace, mettiamoci a preparare"Giacomo non credo sappia cosa penso ma mi guarda con amore per la mia decisione.
La stanchezza è tanta , iniziamo a preparare il bagaglio tanto assonnati che non reagiamo a quelle che vorrebbero essere reciproche battute. Siamo già in macchina quando Giacomo va in panico che deve andare in bagno. Non possiamo fermarci e dobbiamo correre al terminal di Tessera perchè quello di Verona è stato scartato dalla logistica. Arriviamo in tempo e mentre faccio la fila per il gate il mio compagno si infila in bagno. Quando si aggrega alla fila io sto facendo il piacione con un gruppo di Cagliaritane e stiamo ridendo. Prima che il Gate si chiuda arriva anche Serra che ha portato Paolo. Un saluto veloce quando li vediamo salire a bordo. Dopo il decollo crolliamo tutti addormentati prima che arrivi il segnale di sganciare le cinture.
Mi risveglio solo per la gomitata di una befanazza" Ma vergonatevi per come russate!" Lei occupa il posto più esterno. Io l'ho odiata, stavo dormendo bene. Giusto per dispetto, mi alzo costringendola ad alzarsi a piu riprese: per chiedere un aranciata, poi per andare in bagno, poi per controllare Serra e Paolo, poi all'ennesima volta, quando torno da un altra puntata al bagno, non la trovo. Il piccolo è sveglio e la carampana mi dice che se ne è andata in un altro posto strepitando sulla mia caffonagine.
Io inizio a ridere rumorosamente, ma oramai dobbiamo stare seduti, si vedono i quartieri periferici dei comuni della cinta urbana. Presto l' aereo inizia a virare sopra lo stagno delle saline e del porto industriale. In un attimo sento l'urto di come l' aereo tocca terra.

Fratelli Shiny Π Where stories live. Discover now