02 ਏਓ l'intruso

Începe de la început
                                    

In punta di piedi, in punta di piedi, eccolo lì. Quella è sicuramente la sagoma di una persona. Si muove nella sua cucina. Nella sua cucina, nel suo dormitorio. Taehyung si congela sul posto, quando vede la sagoma aprire il frigorifero. La luce all'interno tremola da circa due mesi ormai, ma non ha voluto chiamare il servizio di manutenzione, perché dopo la decima visita gli hanno detto che da quel momento in poi avrebbe dovuto pagare di tasca sua gli eventuali altri danni. Non può permettersi di pagare per un frigorifero. Non può e basta. Per cui adesso si ritrova a osservare i fiochi sprazzi di luce che brillano sul viso dell'intruso, illuminandolo per una sola, minuscola frazione di secondo.

Al diavolo il piano, Taehyung grida. Forse non è la migliore strategia, ma lui non è di certo il ragazzo più coraggioso del campus e non ha mai detto di esserlo.

La sagoma salta in aria come un petardo. Così in alto che Taehyung ha paura che possa battere la testa contro il soffitto. Sente un piccolo guaito seguito da un tonfo, non appena i piedi dell'intruso ripiombano al suolo. Il ragazzo si gira, fa una mezza giravolta perfetta. Una mossa davvero impressionante. Con una grazia inaudita ricade all'indietro contro il frigorifero, che trema e si inclina sotto il suo peso. Poi, si allontana. La porta ancora aperta del vecchio elettrodomestico cigola. La guarnizione minaccia di cedere già da un pezzo. Un altro lampo di luce illumina il viso del ragazzo, e...

«Jeongguk?» Il più piccolo sussulta. Gli occhi più grandi che Taehyung abbia mai visto saettano da parte all'altra della stanza. Respira affannosamente, indietreggiando con la testa china in avanti e le gambe che tremano. Sembra un corridore sui blocchi di partenza, in attesa dello sparo, in attesa di un'opportunità per sfrecciare via.

Taehyung tiene ancora la mazza alta sopra la testa. La abbassa e la appoggia al muro più vicino. «Jeon Jeongguk? Del club di danza, giusto? Che– che ci fai nel mio dormitorio?» Taehyung fa un passo avanti, e il modo in cui l'altro ragazzo si ritrae di riflesso non sfugge al suo occhio attento. Accende la luce della cucina. «Sono io, Kim Taehyung. Ricordi? Il migliore amico di Jimin.»

Il nome di Jimin sembra fare effetto. Il più piccolo raddrizza un po' la schiena, almeno così non somiglia più a un cavallo spaventato. Trema da capo a piedi mentre risponde, con voce fioca e incerta. «In che s–senso il tuo dormitorio? Questo è il m–mio dormitorio.»

«Whoa.» Taehyung alza le mani, con i palmi rivolti verso l'esterno. «Va bene. Calmati. Non voglio farti del male. Solo», avanza di un altro passo e Jeongguk reagisce, facendo ciò che a Taehyung sembra fisicamente impossibile, ovvero facendosi piccolo piccolo contro il muro, «calmati. Va tutto bene. Inspira ed espira insieme a me, okay?» Le spalle di Jeongguk si rilassano appena e le nocche riprendono un po' di colore, quando molla la presa sul bancone della cucina. «Ecco, così. Va tutto bene, Jeongguk. Sono solo io.»

«Cosa– perché sei nella– nella– nella mia stanza?» Interrotto dal suo stesso balbettio, Jeongguk arriccia il naso.

Taehyung si ritrova a pensare, in quell'attimo fugace prima di rispondere, che forse si è sbagliato. Forse Jeongguk non è il cam boy. Già, può darsi che fra loro due ci sia una sorprendente somiglianza, può darsi che per puro caso abbiano esattamente la stessa voce. Ma Taehyung non ama sentirsi in colpa. In quattro e quattr'otto decide che no, non può essere lui. Non è possibile che questo ragazzo timido e innocente sia lo stesso ragazzo che ha visto infilarsi un dildo da venti centimetri nel sedere la scorsa notte.

«Jeongguk, penso che tu abbia commesso un piccolo errore. Questo è il mio dormitorio.»

Le sopracciglia di Jeongguk si aggrottano. Allunga una mano tremante dietro la schiena.

𝐍𝐎 𝐓𝐑𝐔𝐒𝐓 𝐖𝐈𝐓𝐇𝐎𝐔𝐓 𝐔𝐒 ⁺ ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum