~Marlene~

Ci guardavamo dritto negli occhi, nei suoi misteriosi occhi percipivo una nota di malinconia di sicuro dovuta al ritorno nella sua odiata casa.
"Sirius..." avrei tanto voluto dirgli che dovevo sposarmi con chissà chi ma le mie parole mi si spezzavano in gola; non volevo perderlo!
"Sì Marlene".
Adoravo come pronunciava il mio nome alla francese .
"niente...".
"Vedrai ancora quel professore?".
"intendi Ernest?".
"si proprio lui"disse in tono minaccioso.
"penso che farò alcune lezioni private con lui quest'estate".
Senza dire una parola uscì dallo scompartimrnto.
Sapevo che era solo geloso lo inseguii ma non mi volle ascoltare.
Si prospettava un'estate particolare...

~Marlene~

Come ogni estate passavo il tempo con James. I suoi mi invitavano sempre nella sua villa al mare.
Ero seduta sul bordo a guardare i piedi nell'acqua cristallina.
"Lene mi dispiace ancora"disse spuntandomi immezzo alle gambe.
"se lo rifai non mi vedrai mai più!".
"dimmi almeno che se faccio così mi vorrai ancora bene"mi prese i piedi e mi buttò nella piscina.
Riemersi ansimante.
"ma sei scemo James".
"no sono il tuo migliore amico".
Era veramente arrabbiato con me Sirius?
Mi avrebbe perdonato?
Io per lui avrei fatto qualsiasi cosa...
"Lene tutto a posto?".
"sì..."dissi penseriosa.
"aveva ragione Sirius baci benissimo e poi.
È vero che hai la ciccatrice qua vicino all'ombelico".
"come fa a saperlo Sirius? ".
"un malandrino non rivela mai le sue fonti...".
"James o me lo dici oppure....".
"oppure?".
"chiamo tua madre".
"oddio che paura".
Mi sorrise lui ma mi tuffai addosso a lui.
Rimanemmo a galleggiare abbracciati per qualche oretta.
Finchè non si presentò suo padre con una lettera.
"James è appena arrivata da una certa Lily Evans".
Non avevo mai visto un ragazzo così veloce...prese la lettera e disse:" Padre vado con Lily una settimana in crociera quest'estate volete venire visto che ci saranno anche i suoi?".
"parli di quella nata babbana sará un piacere, così facciamo alzare la pressione a tua madre...".
"Lene vieni con noi?".
"James mi sentirei di troppo...".
Passò un'oretta a parlare di Lily e di lui.
"stasera vai dal professore?".
"sì".
"Marlene miraccomando non voglio che tu venga 'maltrattata' come Lily quindi chiamami o smaterializzati, il corso lo hai superato egregiamente".
"perché lo reputate tutti così, non potrebbe essere che io sono una brava alunna e lui vuole insegnarmi?".
"come vuoi Lene ".
Ovviamente non aveva voglia di controbattere, non voleva perdermi di nuovo...

"Hai dimenticato il capello - James mi porse il capellino alla francese - divertiti e se...".
"non ci sará bisogno " lo interruppì.

Mi smaterializzai davanti alla casa di Ernest, bussai alla porta.
"Ciao Marlene entra pure".
Mi sorrise.
Sul tavolo c'erano dei cioccolatini niente di strano insomma.
"volevo insegnarti 《expecto patronum》 ne hai giá sentinto parlare?".
"sì".

Dopo numerosi tentavi, fissai nella mente il giorno in cui Sirius mi aveva chiesto se volevo diventare la sua ragazza.
"Expecto Patronum".
Un grosso cane mi spuntò dalla punta della bacchetta.
"sapevo che ce l'avresti fatta Marlene ti va di mangiare qualcosa?".
Annuii con la testa, mentre era in cucina guardai fra gli scaffali.
Un libro trasse il mio sguardo, era completamente nero una scritta argentea diceva :《le mille maledizioni più pericolose》.
Un pensiero mi avvolse: se fosse un mangiamorte?
impossobile...
Mi sedetti sul divano come se nulla fosse, James non poteva avere ragione!
"Marlene ti va di vedere qualcosa alla tv".
"intende a quello".
"mi dimentico che non fai parte del corso di babbanologia".
Mentre guardavamo un programma alquanto noioso vidi con la coda dell'occhio il suo braccio sgusciare dall'altra spalla.
Conoscevo quella mossa.
Forse James aveva ragione...
"devo andare".
"di giá? " chiese perpresso.
"sì, i miei mi aspettano".
"ma adesso non sei dal tuo amico?".
Come faceva a saperlo?
Mi controllava?
Presi il cappotto, la borsa e il cappello velocemente e piombai alla porta ma lui mi si parò davanti, mi si avvicinò e con un dito alzò il mio mento.
"dove credi di andare, dolcezza".
Di sicuro non avrei potuto passare da lì quindi corsi verso la cucina durante il distacco mi smaterializzai davanti a me c'era di nuovo casa Potter.
"Giá di ritorno?".
James era seduto sui gradini della porta e mi guardava tra la nebbia verde che produceva con la sigaretta al gusto di menta.
"avevi ragione".
Mi sentivo una sciocca corsi ad abbracciarlo.
"tranquilla, non ti ha toccato vero?".
"no mi sono smaterializzata ".
"brava la mia Lene".
Appoggiai il capo sui suoi addominali, entrambi eravamo sdraiati.
"non dovresti fumari".
"e tu dovresti ascoltarmi di più"
Poi credo che mi addormemtai...

A mezzanotte mi ritrovai nella mia stanza in casa Potter.
Un campenello suonò, presi la mia vestaglia di lino argenteo che misi sulla camicia da notte.
camicia da notte?
Questa James me la paga...

Scesi lentamente le scale, faceva piuttosto freddo.
Speravo con tutto il cuore che non fosse Ernest.
Arrivai nel salotto, sulla porta c'era la signora Potter .
"Cara giá sveglia? Meglio che torni in camera".
"ma...".
"nessun ma vai..." la sua voce era persuasiva.
Mentre risalivo sentii dei lamenti...quella voce...

Mi sveglai presto come ogni mattina e piombai nella camera di James.
Non era solo.
James e Sirius stavano discutendo seduti sul letto.
"Hei che ci fai qui?".
"sono fuggito da casa".
"vieni qui".
Lo abbracciai.
Era tutto rosso.
"perché sei arrossito?".
"perché sei così bella in camicia da notte". Mi sorrise lui ma io chiesi a James.
"perché non mi avete fatto scendere ieri?".
"Sirius era un po' scosso e non voleva vederti...".
"a grazie Sirius".
"scusami Marlene ma non mi sentivo bene".
"perché tremi?".
"mi hanno cruciato perché mi sono rifiutato di uccidere un babbano quindi sono scappato e James mi ha ospitato".
"per te questo e altro amico, Lene ora viene anche lui in crociera ti va?".
"come cambi tu i discorsi non lo sa fare nessuno, però va bene!".

Avrei voluto parlagli di Ernest ma non era proprio il momento.
James ci lasciò da soli...

❤ Nei tuoi occhi Smeraldo ❤Where stories live. Discover now