Capitolo 5

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Per cena abbiamo optato per ordinare una pizza.

Appena finito di cenare ognuno di noi va a letto.

Io vado in camera mia e inizio a ripassare latino, domani ho una versione e sono abbastanza in panicata.

Dopo un po' guardo l'orologio e mi accorgo che sono le 22:46.

Allora decido di andare a letto sennò domani dormo invece di fare la versione, non mi sembra proprio il caso.

Ecco ora voi starete pensando che sono una secchiona ma in realtà sono solamente DSA, questo vuol dire che ho dei un disturbo nell'apprendimento, in parole povere ci metto sempre molto tempo per studiare e capire qualsiasi materia.

È una vera e propria rottura di zebedei.

Sono sicura che le persone DSA come me capiranno.

Mi preparo per andare a letto e mi stendo sul materasso, mi copro ma non riesco a prendere sonno.

Non so se ho ancora elaborato l'accaduto di oggi.

Certo ho un po' rotto con questa storia ma non riesco proprio a non pensarci: avete presente quando vi si inculca un pensiero nella mente e non riuscite in nessun modo a levarlo... è quello che sto provando ora.

Il pensiero è che ho paura di non aver ancora veramente riflettuto sul fatto di cosa potrà succedere e su come starò quando se ne andranno.

Si perché primo o poi troveranno il modo di andarsene e io resterò qui da sola.

Forse ci sto pensando troppo come faccio sempre... forse potrei semplicemente vivere senza nessuna paranoia e lasciare al destino il compito di gestire il mio futuro.

È passato un po' di tempo ma proprio non riesco a dormire, mi sto girando e rigirando nel letto da più o meno un ora.

Provo ad andare a prendere un bicchiere di acqua anche perché mi sto annoiando da morire a non fare niente.

Mi alzo e stando attenta a non fare rumore per evitare di svegliare qualcuno mi dirigo verso la cucina, noto però che la luce del salotto è accesa forse anche cinque è sveglio a quest'ora?

Entro nel salotto e vedo cinque che sta girano avanti indietro farfugliando parole che non riesco a capire.

Cinque: cosa ci fai qui stramba?

Amy: ti ho già detto che io ho un nome mi chiamo amy

Cinque: ok amy- dice marcando con la voce il mio nome- non hai risposto alla mia domanda

Amy: non riuscivo a dormire quindi per fare qualcosa sono andata a prendere un bicchiere di acqua, e visto che anche te sei sveglio... ho pensato che potevamo farci compagnia

Cinque: io ti ricordo che non mi fido completamente di te quindi stai attenta

Amy: certo che non ti fidi di me non ci conosciamo... a cosa stavi pensando posso aiutarti?

Cinque:sei brava in fisica e in matematica?

Eh mo' che gli dico, cazzo, non so un cavolo di matematica e fisica, so solo fare due più due molto utile in questo momento, lo so.

Amy: diciamo che non sono molto brava in queste cose

Cinque: allora non mi puoi aiutare

Amy: almeno posso sapere a cosa ti serve la matematica è la fisica?

Mi porge spazientito un foglio pieno di calcoli

Amy: ha cosa ti servono tutti questi calcoli

Cinque: sei così scema- dice sbuffando

Amy: grazie sei proprio simpatico dai ti prego dimmelo?

Cinque: se dopo te ne vai via allora te l'ho dico-povero illuso crede di salvarsi tanto facilmente- sto provando a fare dei calcoli per tornare a casa

Amy: hai proprio paura che ti diano la colpa vero

Cinque sempra sbigottito dalla mia affermazione

Cinque: ha me non importa niente di quello che pensano

Amy: se certo cinque lo sappiamo tutti e due che ti fa piú male di quanto vuoi far credere

Cinque: cosa ti fa pensare che sia vero?

Amy: ti sei sacrificato per la tua famiglia e il fatto che loro non riconoscono questa cosa ti rende infelice, si vede dai tuoi occhi ... io credo che loro ti debbano ringraziare.

Cinque: già- disse mentre sui suoi occhi si incupiscono sempre di più.

Deciso che forse era meglio rallegrare la situazione perché ci stava troppo male e mi piangeva il cuore a vederlo così.

Amy: vedi lato positivo...

Cinque: quale?

Amy: beh il fatto che sei tornato e il tuo corpo è di un tredicenne, oltre al fatto che ora sei in un altro universo senza la commissione e non ha nessun problema da risolvere... e anche se la tua mente e di un sessantenne nessuno ti impedisce di vivere tutto quello che hai perso per un stupidissimo errore 

Cinque: come potrei vedere il lato positivo in tutto questo?

Amy: hai la possibilità di vivere nel vero senso della parola

Cinque: forse hai ragione

Amy: certo che ho ragione era da tanto che volevo dirtelo... e forse potremmo impararlo insieme perché neanche io so come si fa

Pov cinque:

Non l'avevo mai vista in questo modo.

Forse ha ragione... forse anche io devo iniziare a vivere veramente e non a sopravvivere... si perché ho il diritto anch'io di essere felice.

Qui non c'è la commissione non che l'apocalisse posso scoprire chi sono in questo posto.

Ora sono certo che posso fidarmi di lei.

Fine Pov cinque

Amy: bene ora vado a letto ti ho già disturbato abbastanza

Cinque: ok

Amy : buona notte... ah grazie di aver salvato un intero pianeta anche se non era il mio

Cinque: notte

Vado a letto e questa volta mi riesco a addormentare.

Io non so per quale motivo ma il parlare con cinque ha aiutato a sfogarmi e ha non pensare per un po'.

Spazio autrice

Come state?

Vi è piaciuto questo capitolo?

Mi voglio scusare per la mia assenza ma in queste settimane sono piena di cose da fare e di verifiche.

Universi paralleli- TUAWhere stories live. Discover now