4) "Vuoi pranzare con me?"

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Nozomi...

...in tutto ciò Mizore aveva un'espressione come persa, e allo stesso tempo isolata nel suo mondo, ciò assomiglia alla vecchia Mizore, solo che lei non era persa nel mondo... Forse io lo sono sempre stata, e lei era la mia unica ancora di salvezza, e ora sono più persa di sempre.

...

《Sei tu Yoroizuka Mizore?》

《Huh? Si.》

《Ho visto che sei da sola, perché non vieni a pranzare con noi?》

Le chiedo indicando un gruppo di ragazzi con la quale stavo pranzando. La scuola media è iniziata da un paio di settimane, e ho notato che si sono tutti ambientati, tranne una ragazza che se ne sta sempre da sola, non parla mai con nessuno a meno che non le chiedi qualcosa, e anche in quel caso le sue risposte sono minime. Da subito ha attirato la mia attenzione, così oggi, mi sono fatta coraggio e le ho parlato. Prima di rispondere mi guarda silenziosamente, poi sposta lo sguardo sui compagni con la quale stavo pranzando, poi torna a guardare me.

《Devo andare da una parte, scusa.

Dice per poi alzarsi e frettolosamente uscire dalla classe con il suo pranzo.

《E-ehm ok, allora facciamo la prossima volt...

Cerco di dire ma ormai non è più qui, chissà dov'è andata...

Ma non mi arrenderò! Desidero davvero conoscerla meglio, non so per quale motivo, fatto sta che giorno dopo giorno le chiedo se vuole pranzare con me e gli amici che mi sono appena trovata, ma rifiuta sempre, come mai? Forse si sente in imbarazzo con troppe persone? Provo così a chiederle se vuole pranzare con me, da sola con lei, ma neanche così riesco a convincerla. Per circa due-tre settimane la situazione va avanti così, fino a quando un giorno questo ciclo non si interrompe.

《Kasaki-san, perché continui a chiedermi se voglio pranzare con te?

《Huh? Non saprei in realtà... Non c'è un motivo, volevo solo conoscerti.

Dico ridendo per l'imbarazzo.

《Quindi? Oggi ti va di pranzare con me?

Chiedo nuovamente, Yoroizuka-san stava per rispondere quando i miei compagni la interrompono per dirmi qualcosa, così mi giro verso di loro.

《Dai Nozomi, lasciala stare, non sai che lei è la figlia della feccia della società? E poi... Perché vuoi stare con lei quando hai noi?

Fino a quel momento avevo ignorato il fatto che Yoroizuka-san si potesse ritrovare da sola non per sua scelta, ma per quella degli altri, e mi stupiva di come io non avessi capito prima che tipo di persone fossero quelle che avevo davanti.

《Kasaki-san, dovresti andare, ti stanno chiamando...

Come potevo lasciarla lì così dopo che ha sentito quelle cattiverie? Dopo che mi ha detto di andare con quel tono triste?

《Non so di cosa stiate parlando, se trattate così qualcuno che neanche conoscete, perché dovrei voler stare con voi?

Mi giro poi verso Yoroizuka-san mostrando nuovamente un gran sorriso.

《Cosa stavi dicendo Yoroizuka-san? Si o no?

Non mi aspettavo una risposta positiva, anzi in realtà non speravo più che accettasse, continuavo a chiederle la stessa cosa, ma senza aspettative. Mi guarda negli occhi con uno sguardo che non so spiegare, non è più spento o triste, c'è qualcosa che brilla nei suoi occhi, e poi pronuncia la risposta, la quale mi sorprende particolarmente, ma per qualche strano motivo, mi rende la persona più contenta di questo pianeta.

《Si.

Torno a casa dopo quella stancante giornata, sperando che oggi fosse l'unico giorno in cui dovevo parlare con "Mizore", e soprattutto spero che questi giorni la professoressa non mi stressi con questa storia che devo guidare Mizore in tutto...
Però nonostante le mie speranze i giorni a seguire si prospettarono peggio di quanto mi aspettassi.

Entro in classe con una indicibile stanchezza addosso, in questo periodo l'unica cosa che voglio fare davvero è stare a letto tutto il giorno, e lo faccio parzialmente se non fosse che i compiti mi tengono fuori dal letto, è l'unica cosa che mi rende ancora attiva, del resto rimango sdraiata sul mio accomodante letto a guardare il soffitto ascoltando il silenzio assordante di quella casa, ad aspettare che questo vuoto e sofferenza che mi perseguitano spariscano, ma giorno dopo giorno sembrano solo aumentare. Le lezioni passano con una lentezza estenuante, forse vivo la scuola così perché non ho più la forza mentale di ascoltare le lezioni, anche se questo significa che devo studiare di più a casa. Quando arriva la ricreazione si avvicinano come al solito al mio banco Natsuki, Yuko e... nuovamente Mizore, evidentemente trascinata da loro due.

《Ci accompagni a prendere qualcosa alle macchinette?》

《No grazie, andate voi.》

Dico per poi tornare a guardare il cellulare. Voglio passare meno tempo possibile con lei... Mi sembra di averci già sprecato troppe energie qualche giorno fa.

《L'alternativa qual è? Marcire qui? Dai muoviti e vieni con noi.》

Afferma con tono piuttosto scocciato e da rimprovero Natsuki.

《Marcirò qui.》

《Lo sai che sei proprio insopportabile quando fai così?!》

Mi urla contro Natsuki, mentre Yuko non riesce a intervenire, ha uno sguardo preoccupato, non la vedo mai così. Rispondo facendo spallucce, al che lei si gira dicendo "fa come vuoi!" e va via seguita dalle altre due, e nell'esatto momento in cui si girano Mizore mi guarda, e io per sbaglio guardo lei. Sento il mio cuore fermarsi per quell'istante, e vorrei maledirmi per averlo pensato... Perché fa male, è ingiusto... Non riesco a capire perché sia accaduto proprio adesso, non riesco a capire cosa passasse per la mente a Mizore prima dell'incidente, frequentare quel tipo di persone e finire in un luogo così pericoloso e infine... Spesso ci penso, durante quelle giornate depressive dove non faccio altro che stare sdraiata sul letto, forse se non fosse andata lì avrei saputo perché Mizore si stava comportando in quel modo, forse sarei riuscita a comprenderla e avremmo fatto pace e ora non mi starei chiedendo dove ho sbagliato, e più ci penso e più i sensi di colpa mi assalgono provocandomi un mal di stomaco straziante, e finisco per non pensare a nulla, è meno doloroso.

La giornata finisce così, e presto ne inizia un'altra, senza significato e monotona come quella precedente, solo che oggi vengo colpita da una sciagura dopo un'altra. La prima accade alla fine delle prime due ore, quando la professoressa mi chiama a fine lezione.

《Nozomi-san, volevo solo assicurarmi che andasse tutto bene, ti vedo un po' distaccata in questo periodo.》

《Non si preoccupi, è solo leggera stanchezza.》

Cerco di tranquillizzare la professoressa fingendo un sorriso.

《Spero sia così, ah e un'altra cosa, stai facendo delle lezioni a Mizore come ti avevo chiesto? Vedo che fa fatica a seguire il programma.》

Sento il mondo crollarmi addosso, dovrei anche farle delle lezioni in più? Ora che mi ricordo è vero, la professoressa mi aveva già avvertita di questo quando mi ha affidato questo ruolo, ma ero così concentrata sull'evitarla che l'ho dimenticato.

《Ah, non ancora, sono stata indaffarata ultimamente, ma inizieremo a breve uno di questi giorni.》

Dico con un po' di imbarazzo nel tono, in seguito la professoressa mi congeda con un sorriso. Quindi per un altro po' non mi libererò di questo incarico... Mentre torno al posto incontro lo sguardo silenzioso di Mizore, per poi sedermi al mio banco. Ultimamente sta accadendo troppo spesso, che i nostri sguardi si incrocino. Posso affermare con fermezza che io non ho mai cercato il suo sguardo, è lei... credo? Voglio dire, perché io dovrei volerla vedere se sto cercando di evitarla il più possibile? Fatto sta che in un mondo o nell'altro i nostri sguardi si sono incrociati svariate volte. E così arriva l'ora di pranzo, che spero di passare da sola, e penso che accadrà così visto che Natsuki è ancora arrabbiata con me dopo ieri, ancora non mi parla, e così anche Yuko, per cui tiro fuori il mio pranzo pronta per passare questi istanti in pace.

《Kasaki-san, posso pranzare con te?》

{A Winter Colder Than Ever} //NozoMizo// (In Corso)Where stories live. Discover now