Inaspettate felicità.

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Qualche ora dopo il risveglio di Lucifer in paradiso senza memoria. 

Per la prima volta nella sua eternità Amenadiel pensò di picchiare il padre Dio. L'angelo era vicino alla porta della camera d'ospedale dove si era chiuso Lucifer. Quell'angelo non poteva sopportare di vedere ma soprattutto percepire nuovo dolore dal fratello Lucifer. Era stato felice di vederlo sereno e innamorato accanto a Chloe e Trixie. Cain si era introdotto tentato di uccidere Amenadiel ma colpendo solo Charlotte. Ritrovando le ali, Amenadiel aveva portato l'anima di Charlotte in paradiso pentendosi di non essere subito tornato per aiutare Lucifer. Quel fratello che aveva così tanto odiato ma era stato l'unico ad accoglierlo quando perse le ali. L'ennesimo gesto di grande amore di Lucifer verso Chloe e Trixie, pronto alla morte per liberarle da Cain, colpì ancora di più Amenadiel. L'angelo disse al padre Dio con malcelata rabbia 
"Padre per quanto posso proteggerò mio fratello. Non ti permetto di rimandare Luci all'inferno. Lui deve essere finalmente felice. La sua pena per la ribellione io la ritengo finita. Ti prego padre. Era andato anche oltre il fatto che Chloe era stata creata per lui. Fai il padre per una volta!"
Jesus si posizionò tra suo padre Dio molto sorpreso e Amenadiel, dicendo a quest'ultimo
"Amenadiel devi stare tranquillo. Nostro padre a finalmente capito molte cose. Ci saranno belle novità per Lucifer"
Dio annuì positivamente dicendo con lo sguardo alla porta 
"Amenadiel non mente tuo fratello Jesus. Ora dobbiamo pensare a Lucifer. Porta le sue umane amate qui per cercare di aiutarlo"
Jesus guardò male suo padre Dio, dicendogli
"Come al solito caro padre non dici ogni cosa. Devi dirgli tutto…"
Jesus si rivolse ad Amenadiel 
"...mi dispiace dirti Amenadiel che ti sei sbagliato. Ogni cento anni nostro padre dona a delle coppie sterili un figlio o una figlia immuni ai poteri degli eterni. Nel suo piano tutto questo avrebbe permesso una interazione tra umani e angelici"
Amenadiel rise, abbracciando Jesus per poi scomparire. Nella camera Lucifer era sempre terrorizzato, non ricordando proprio niente. 

Mezz'ora dopo. Appartamento Chloe e Trixie. 

Amenadiel era in piedi nel soggiorno dell'appartamento con lo sguardo basso. Poco prima aveva confessato a Chloe e Trixie di come lui con sua madre la Dea si fossero sbagliati, considerando Chloe come un regalo per Lucifer. Quella confessione dell'angelo aveva fatto letteralmente perdere il controllo alla detective. Chloe stava tirando ad Amenadiel tutti i cuscini del divano. La ormai non più calma detective urlava all'angelo
"Io e Lucifer potevamo già essere felici assieme! Ora capisco tutti i suoi dubbi! L'ha fatto per amore mio, per difendermi!"
Trixie decise che era abbastanza gridando a sua madre
"Mamma dobbiamo andare da Lucifer!"
Chloe respirò profondamente, dicendo ad Amenadiel mentre cercava di ricomporsi
"Portaci da Lucifer. Per mio conto non voglio più averti nella mia vita"
Si aggiunse Trixie
"Neanche io!"  
Amenadiel non poteva dargli torto, sentendosi in colpa. 

Pochi secondi dopo. Corridoio ospedale dove era la camera di Lucifer. 
 
Amenadiel con Chloe e Trixie. L'angelo disse alle due mentre gli indicava la porta chiusa
"Ti prego Chloe ascoltami. Lucifer aveva bisogno di cure particolari per guarire dal fuoco del paradiso. Solo che ora non ricorda nulla. Dice di non sapere chi sia lui stesso o tutto il resto..."
Amenadiel guardò intensamente Chloe 
"...Chloe capisco che tutto questo ti deve sembrare inverosimile oltre ad aver scoperto quanto io con mia madre vi abbiamo ostacolato. Devi solo essere certa che lui prova sentimenti profondi per te"
Chloe annuì positivamente. Non sopportando più di attendere, Trixie corse avanti bussando alla porta della camera dove era chiuso Lucifer, dicendo 
"Lucifer sono Trixie. Con me c'è anche la mamma. Ti ricordi di noi?"
Nella camera Lucifer fu scosso sentendo quella voce. La successiva voce di Chloe
"Lucifer apri la porta. Sono Chloe. Si risolverà tutto. Devi fidarti di noi"
Sbloccò tutti i ricordi. Voleva raggiungerli ma tentando di alzarsi dalla poltrona scoprì che la bendatura era piena di sangue. Disse, sperando di avere la forza di parlare
"Non posso aprire...qualcuno compaia qui dentro"
Svenendo.

Giostra di sentimenti. Where stories live. Discover now