6. Lovefool - The Cardigans

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Giuro che poi aggiorno Pulaski At Night, ma mi tolgo prima questo che sono più ispirata ed è anche più corto! (Il prossimo di PAN è lungo e pieno di cose, questo capitolo invece è molto soft e allegro).

Come al solito, spero vi piaccia!! <3


(+ in questo capitolo spoilerino sul prossimo capitolo speciale !!)









































A quanto pare mancavo solo io qua, ma d'altronde lo sanno tutti del mio grandissimo problema con la puntualità. Credo che vi ricordiate per colpa di chi abbiamo rischiato di perdere il traghetto per Okinawa, quell'estate. E chiedetelo al mio compagno se non vi fidate di me, ma ancora adesso ogni tanto prima di uscire ricevo urla al suon di ti vuoi muovere! per la mia lentezza nelle cose.

Ma lo sapete meglio di me.

Comunque, posso dire che le ultime due parti, mi hanno scaldato il cuore, ma anche lasciato un senso di amaro in bocca e di qualcosa come rabbia. Kat dice che è perché io e lui siamo sempre stati l'equivalente di uno spettatore che va al cinema a guardare un film dell'orrore: le scene ti fanno paura o sobbalzare, ma non penseresti mai che nella vita reale potrebbe mai succederti.

Mi fa ricordare una frase che esclamò Shinso una sera mentre era a casa nostra, fissandoci con un sorriso divertito. «vi avrebbe fatto quasi bene soffrire anche solo un quarto di quanto abbiamo sofferto io e Denki, o Sero e Roki». E non penso avesse torto, anzi, il contrario. Probabilmente se anche io avessi passato notti intere a urlare contro la fodera di un cuscino e bagnarla di lacrime per il dolore di non essere con la persona che amo - come ho visto fin troppe volte fare Hanta e Toshi - o se fossi stato un minimo corroso dai rimorsi e i sensi di colpa come gli animi di Todoroki e Denki sono stati corrosi, a quest'ora sarei in grado di capirli meglio.

Ma purtroppo per me, forse, non è mai accaduto niente di tutto ciò. Mi ritrovo ora con quarant'anni sulle spalle e la mano ormai sigillata contro quella del mio primo amore, contro quella del mio amore adolescenziale, liceale. E' per caso colpa mia e di Bakugo se i nostri litigi (molto, molto frequenti) non ci hanno mai spinti più lontani di un "non voglio vederti per qualche giorno"? Che tra l'altro, non veniva mai rispettato, visto che non mi ricordo quando è stata l'ultima volta che abbiamo passato più di una settimana separati. Quindi ogni tanto ci penso, ogni tanto mentre guardo l'uomo che amo riposare tra le mie braccia dopo una lunga giornata di lavoro, ci penso a come della sana sofferenza probabilmente ci avrebbe resi più comprensivi. Ma poi, lui si gira e sprofonda il viso contro il mio collo, e sussurra spegni la luce Eiji con un tono di voce che conosco solo io, e mi dico come la sofferenza con lui, per me era irraggiungibile.

Fa ridere, perché ora che ci penso, il nostro più grande litigio avvenne qualche anno fa proprio correlato a due di quei disgraziati dei nostri amici, in particolare il suo migliore amico e il mio. Sulle tragedie che il nostro gruppo ha passato per via di Denki e Toshi, ci si potrebbe scrivere un libro, ma per me e il mio compagno, letteralmente schierati l'uno con la fazione opposta all'altro, ci vorrebbero capitoli interi. Era stato proprio in prossimità del matrimonio di Denki e Jirou, quando Bakugo aveva deciso di impuntarsi sul "io al matrimonio di uno che dopo cinque anni di relazione con il mio migliore amico lo lascia e si mette con la prima che gli ha fatto gli occhi dolci solo perché non sopporta la consapevolezza di essere gay, non ci vado", sentendosi replicare "fai quel che ti pare, io il matrimonio del mio migliore amico per una cosa che non richiede l'opinione tua non me lo perdo".

Come era finita? Con io che tornando a casa dal matrimonio, mi ero ritrovato con la porta sbarrata dall'altro lato, impedendomi anche minimamente l'entrata. Purtroppo per certe cose, i diciotto anni al mio fidanzato non erano mai passati. Non ci parlammo per quasi due giorni interi, e sarebbero andati avanti ancora se non si fosse presentato Shinso in persona a dare della testa di cazzo al suo migliore amico. A quanto pare, un uccellino dai capelli all'epoca ancora rosa - sì nel duemila dodici i capelli della mia Mina erano ancora rosa - aveva fatto arrivare all'orecchio di Toshi che per Denki non vedere il suo viso e quello del mio biondo nella folla lo aveva fatto stare non poco male.

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