1. All The Small Things - Blink 182

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Nota Autore:
Ed eccoci con il primo capitolo! Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, e spero vi piaccia <3

Una piccola cosa che mi sono dimenticata di dire: ogni capitolo avrà un immagine sopra, e sarà l'immagine "scelta" dal personaggio che sta narrando il capitolo (andando avanti e verso la fine capirete meglio questa cosa). Immaginatevela come una fotografia allegata a una lettera che dovrebbe essere il capitolo!

!!! i personaggi sono TUTTI tra i 18-19 anni, non sto quindi sessualizzando nessun minorenne !!!!























Era giugno, il giugno del novantanove. Mi ricordo ancora, faceva un caldo torrido quell'estate, e nemmeno la brezza della mia amata Okinawa sembrava portarmi sollievo. Non riesco a ricordarmi ora precisamente il giorno in cui loro arrivarono. Forse non guardai nemmeno il calendario quel giorno, mi sa proprio di no. Ma che me ne importava?

Avevo diciotto anni appena compiuti e il passare del tempo era l'ultima cosa di cui mi preoccupavo. Pensavo solo a sfrecciare con lo skate lungo le strade praticamente vuote della città, il walkman ben stretto in mano e le cuffie attaccate alle orecchie, la cassetta dell'album degli Oasis ormai distrutta da tutte le volte che l'avevo ascoltata.

Infondo avevo appena dato la maturità, ero libero, mi sentivo libero. Ero uscito con un ottimo voto, mio padre, i miei padri, erano fieri di me. Potevo fare quello che volevo, andare dove volevo quando volevo. Sì, l'estate del 1999 sarebbe stata la mia estate.

E lo è stata.
Ma non solo mia.

È stata la nostra estate, mia e sua. Lo è stata nel momento in cui è sceso dal rimorchio di quel pick-up arrugginito, nel momento in cui dalla spiaggia ho sentito quella voce esuberante esclamare la prossima volta guida Kiri, tu fai schifo con quel sorriso, che da lontano riuscì comunque ad intrappolare nei miei ricordi.

L'estate 1999 la racchiudo nel ricordo del suo sorriso, dei suoi capelli biondi stesi sul cuscino del mio letto, delle sue cadute in skate, e di quei quattro stranieri che sono venuti a donarci l'estate più emozionante che chiunque di noi, ad Okinawa, avesse mai vissuto.



Ma sto divagando, di già. Di già le mie dita fremono nello scrivere e nel raccontare di lui, ma prima di arrivarci , ho così tanto da dire.






Era giugno, questo me lo ricordo. I primi giorni, addirittura. Per la maturità la mia classe era stata pescata tra le prime, e tutti noi eravamo riusciti ad uscire in fretta. Erano passati due o forse tre giorni dalla mia maturità e ancora la frenesia mi scuoteva il corpo nei momenti più disparati.

Ero in camera mia quando sentì parlare degli stranieri per la prima volta. Seduto sul mio letto - mi ricordo il mio amato letto stretto e dalle molle del materasso massacrate, posto sotto alla finestra enorme a tre ante che dava sul mare, da cui entrava una luce che faceva sembrare la stanza magica - sistemavo i miei vinili con cura. Mia sorella forse quella mattina aveva deciso di piombare in camera e di lanciarli ovunque lei volesse. Ero nervoso, mi ricordo che ero molto nervoso. Forse con lei o forse per altro, e per altro potrei anche ricordarmi cosa.

Ma poi entrò l'unico biondo che ho mai amato oltre lui, entrò buttando solo la testa dentro e facendo uno di quei sorrisi che sembravano nascondere un guaio.

«sei molto arrabbiato con Eri?». Ancora nei ricordi mi risuona la sua voce nasale ma allo stesso tempo piacevole.

«lo sai che non deve toccare i miei vinili, ma voi due lasciate sempre che faccia quello che vuole» se solo avesse saputo, quel diciottenne, che avrebbe dovuto parlare in modo un poco più dolce con quell'uomo davanti a lui.

» summer '99Where stories live. Discover now