CAPITOLO 16

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Natale, Forsythe Hall, Inghilterra

Sasha attraversò l'atrio della splendida, vecchia residenza in cui era nata la sua Nana. Perché nessuno gliel'aveva mai detto? Gli adulti avevano l'abitudine di tenere le cose per sé. E lui non sapeva perché.

Quando aveva visto la bella dimora antica svettare in cima alla collina per la prima volta, non era riuscito a trattenersi.

"Cose come questa avvengono solo nelle favole. Vero, mamma?"

Michela gli aveva arruffato i capelli.

"In verità succedono più spesso di quanto si creda, tesoro mio."

Non aveva mai visto la mamma così bella e felice. Erano lì, insieme a suo padre, il IV Barone Dunraven. L'Inghilterra gli piaceva. Londra era una città piena di monumenti e di storia. Gli piaceva tutto, ma ogni tanto sentiva la mancanza della sua casa e degli amici. Soprattutto di Noah, il suo migliore amico.

Forsythe Hall era un posto fantastico ma pioveva molto e faceva un gran freddo. Molto più che a New York. Quando era arrivato, nonostante la mamma l'avesse imbottito come un pupazzo, aveva temuto di gelare, ma cominciava ad abituarsi. Ashe, suo padre, gli aveva spiegato che si stava ambientando.

Ogni tanto gli mancava anche Nana, che aveva deciso di restare a casa, negli Stati Uniti. Prima della loro partenza, Nana aveva detto a sua madre che stava pensando di sposare Paul Connelly, il loro avvocato. La mamma le aveva augurato buona fortuna ma non sembrò molto contenta... Gli adulti... Erano così complicati a volte...

Fremente di emozione, Sasha aprì la porta di quello che suo padre aveva chiamato il Salotto Giallo. Nessuno l'aveva visto scendere la scala anche se aveva sentito dei passi frettolosi da qualche parte.

Una fila di auto lussuose era parcheggiata lungo il viale circolare. Faceva freddo e lui sperava che nevicasse presto. Passando sotto il grande candeliere, entrò nella sala in cui era stato sistemato un meraviglioso e gigantesco albero di Natale che sua madre e la zia Olivia avevano decorato con centinaia di palle colorate.

Quasi tutti gli ornamenti erano molto vecchi, passati di generazione in generazione. Intorno alla base dell'albero c'erano decine di regali avvolti in carte bellissime, impreziosite da nastri colorati.

Sui davanzali delle finestre erano stati sistemati dei daini di bronzo alternati a frasche verdi. Ghirlande di fiori rossi e argento, mescolati a rami di sempreverde, erano state appese sulla mensola del caminetto e perfino la balaustra delle scale era stata decorata con foglie verdi e ninnoli legati con nastri rossi e argento.

Sasha era sicuro che non avrebbe mai dimenticato il suo primo Natale a Forsythe Hall. Zia Olivia aveva un figlio, Peter, un po' più piccolo di lui. Erano cugini ed erano andati subito d'accordo.

Avevano avuto anche il permesso di aiutare ad ornare l'albero e alla fine suo padre l'aveva preso sulle spalle per fargli mettere l'angelo sulla punta. Zia Leonie e la sua famiglia sarebbero arrivati quel mattino mentre altri parenti erano già lì. C'era la casa per gli ospiti che aveva decine di camere da letto, pronte per tutti gli ospiti.

Ma una delle persone che a Sasha era piaciuta di più fu un certo signor Stewart, un amico di suo padre che gli aveva promesso una chiacchierata tra loro due. Era un importante uomo politico e lui gli aveva confidato di voler diventare il presidente degli Stati Uniti.

"Dunque hai già deciso? Non c'è modo per farti cambiare idea... Forse diventare il premier dell'Inghilterra...?" gli aveva chiesto il signor Stewart con vivo interesse.

UN NATALE DA RICORDAREWhere stories live. Discover now