Cap.50

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Eravamo rimasti solo io e Harry.
Lui si stava avvicinando,e per farlo ci metterà,diciamo,due secondi. Ma prima dovrà arrivare a metá della metá del tragitto,e ci metterá mezzo secondo. E prima ancora,a metà della distanza,e ci metterà un quarto di secondo. E così via,ogni volta dimezzando la distanza e il tempo.
Eppure io lo volevo quel contatto,e anche lui,visto che appena arrivato aveva chiuso gli occhi.
Cosí feci pure io, ma mi ritrovai una ragazzina completamente sopra di me,che aveva una faccia al dir poco arrabbiata.
"Tu,pensavo fossi dalla mia parte,ma,ma,mi sbagliavo"disse urlando.
"Ehm...io"dissi grattandomi la testa.
"State insieme?"disse sussurrando.
Scossi velocemente la testa,per poi rispondere
"Lottie,non fraintendere,noi non stavamo facendo niente. Vero Harry?"
Lui mi guardò accigliato,ma poi annuì per confermare,e un sospiro uscì dalla mia bocca.
"Okay,ma vi tengo d'occhio"disse prima di chiudere la porta alle spalle.
Harry mi porse la mano per potermi alzare,ovviamente la presi e mi sbilanciai in alto perdendo un po' di equilibrio.
"Che cretina che sei" pensai.
(...)
La settimana passò velocemente,tanto che mi ritrovai a svegliarmi pronta per andare a scuola.
Mary e Zayn hanno annunciato il loro matrimonio,che si farà tra 3 settimane. Harry è sempre più timido nei miei confronti,e io sono sempre più confusa.
Questa confusione mi sta letteralmente distruggendo,quando mi sveglio penso a lui,ogni santa mattina.
Visto che era ormai tardi, scesi giù di corsa prendendo giusto in tempo una brioche alla crema,e uscii subito di casa.
Ho preso l'abitudine di prendere l'autobus, ma tu guarda un po',era già passato scomparendo dietro gli alberi della villa affianco alla mia.
Fortunata.
Zitta.
Così l'unica cosa che potevo fare era correre.

.Arrivata a scuola i capelli erano tutti disordinati e la mia faccia era diventata un fiume. Per dirvi,Londra stava diventando abbastanza caldina,e il tempo lo dimostra.
Il sole si infiltrava tra i rami degli alberi affianco al cortile, e gli uccellini cantavano emettendo lo stesso suono,ripetendolo mille volte,ma loro non si stancano,e mai si stancheranno.
Molte volte da piccola volevo volare,volare essere libera,volevo toccare le nuvole e guardare la città dall'alto,ma crescendo capisci che non si può fare, come diventare una principessa, ma quello non è un lavoro.
Per me era tutto un sogno.
"Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte"
-Edgar Allan Poe.
Una delle tante frasi impresse nella mia mente.
Harry's pov.
Mancavano pochi minuti all'inizio della prima lezione,e Rose non si era ancora fatta vedere. Andai fuori dal cortile principale,e la vidi lì.
Si stava facendo una coda alta mentre imprecava in tutte le lingue a causa di una mosca. Ridacchiai per non farmi sentire, ma credo di aver fallito.
"Stronzo"urlò ridendo.
La raggiunsi e mi sedetti affianco a lei.
"Buongiorno anche a te"dissi roteando gli occhi.
"Buongiorno un cazzo. Ho perso quel cazzo di autobus,l'unica cosa che potevo fare era correre,e così feci. E ora mi ritrovo qui a litigare con una mosca,e a parlare con un riccio"disse trattenendo un sorriso.
"Ma tu sentila un po'"dissi io facendo il finto offeso.
Lei ridacchiò dandomi un buffetto sul naso.
"Alzati cretino,dobbiamo entrare"disse raccogliendo lo zaino.
"Agli ordini capo"dissi per poi seguire quella bella ragazza fin dentro la scuola.
Rose's pov.
L'acquerogiola si era trasformata in una vera e proprio pioggia adesso, che riempiva l'aria, c'erano solo ragazzi fradici,con i capelli incollati sulle fronti bianche.
Mentre mi avvicinavo,notai che c'erano due gruppi distinti. Il primo era composto dai duri del nostro anno, e dai più tosti di quelli che stavano nella classe dopo la mia e in quella dopo ancora. Il genere di ragazzi che non vorresti mai ritrovarti contro.
E io ero rimasta ancora ferma ad osservare tutto ciò, mentre Harry cercava di spostarmi in modo da non bagnarmi ,ormai cosa inutile dato che ero fradicia.
"Rose,dai andiamo"disse.
Una volta presa la mano di Harry,iniziammo a correre verso il bar scolastico. Mi sapeva tanto di déjà vu.
Quando entrammo la solita campanella reccheggiò nell'aria, facendo girare quei pochi ragazzi che avevano avuto la nostra stessa brillante idea.
(...)
Mentre Harry si stava gustando la sua cioccolata,io invece facevo avanti e indietro ansiosa nel ricevere una risposta da parte di Mary al telefono.
"Si,Mary. Ci potresti venire a prendere?"chiesi gentilmente.
"Va bene,faccio venire Zayn"disse per poi chiudere la telefonata.
Ritornai e mi sedetti di fronte a Harry guardandolo.
"Cha hanno detto?"chiese girando quel poco di cioccolata rimasta a fondo. Come i bambini.
"Viene Zayn. Tu vieni a casa nostra?"chiesi spostando una ciocca dai capelli,che mi stava letteralmente stancando.
"Ehm...se non disturbo"disse ridacchiando.
"Ormai ci ho fatto l'abitudine di avere tra i piedi un piccolo riccio"dissi ridacchiando leggermente.
"Ovvio"disse per poi alzarsi,dopo aver visto la macchina di Zayn.
Insieme lasciammo il negozio,e entrammo nel SUV di Zayn,che per mia fortuna aveva riscaldato.
"Harry vieni a casa?"chiese gentilmente.
"Si,ovviamente se non disturbo"disse allacciando la cintura.
"Tu non disturbi mai"disse lanciando uno sguardo verso di me,il quale mi fece arrossire.
"Merda"sussurai.

<No Control> h.s  #Wattys2015 #JustWriteIt #FreshStartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora