Capitolo 5

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«Ancora tu?» - «Che ci fai qui?»
«Che c'è non mi vuoi vedere?»
«Preferirei dipingere in pace, grazie.»
«Cosa dipingi?» mi avvicinai ma si scostò. Non solo era brava a suonare il pianoforte ma anche a dipingere. Sbirciai forse violando il suo spazio, ma ciò che avevo visto quella mattina era qualcosa di straordinario.
«Non mi pento per quello che ho fatto stanotte. Sai che tra una settimana torno nel college e saremo compagne di stanza.»
«Allora avrò il tempo di pensare in piano di sabotaggio.»
«Cosa ho fatto per meritarmi questo atteggiamento?» - «Little Bell.»
«Ancora con questi soprannomi. Ho un nome.»
«Certo lo so, ma sai my lady è quando sei molto più dolce e gentile, Little Bell è per questo tuo lato che mi attira molto e che rispecchia molto Campanellino di Peter Pan.»
«A sì e come sarebbe?» chiese mentre continuava a dipingere.
«Beh è dolce ma ha un caratterino così difficile che solo Peter sa domare. È gelosa, sarcastica, ma ama follemente e farebbe di tutto pur di aiutare la propria persona. E infine è così bella da togliere il fiato, il respiro e l'anima di una persona. Tu sei bella e mi dai un effetto abbastanza strano e nuovo.»
«Un effetto.» si fermò, si alzò e si avvicinò a me, ero seduta proprio difronte a lei.
«Dimmi che effetto faccio.» iniziò a sussurrarmi.
«Dimmi cosa scaturisce questo brivido che sento sotto la tua pelle.» iniziò ad accarezzarmi.
«Sono come Campanellino ma anche una lady.» - «My lord o dovrei dire mio Peter.» si fermò appena si accorse che la stavo osservando. Non riusciva a reggere il contatto diretto delle nostre pupille e questo mi avrebbe dato un punto in più visto che stava quasi per sottomettermi.
Ci interrompe Axel, raggiante come sempre che ci viene a dare il buongiorno prima delle lezioni. Ci vestimmo e andammo insieme a lezione. Per mia fortuna avevamo in comune l'unica lezione che mi interessava. Eccola lì l'aula di musica, luogo in cui vidi per la prima volta Dalila.
«Perfetto, Wilson e Williams voi sarete le protagoniste di questa lezione.» il prof di musica non poteva avere un tempismo così perfetto e dalla faccia di Axel e del suo zampino, qualcosa mi diceva che aveva dato lui l'idea. Ma niente poteva fermare Dalila. Non ci furono incidenti di percorso, anzi ci fu un momento che sembrava come se la musica ci legasse e che la sua polvere di fata avessi portato la magia in quello che faceva.
Diciamo che le cose tra le due ragazze stavano andando molto bene, si stavano scoprendo pian piano. E questo non le fermava per mostrare le prime forme di romanticità.

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