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2023 – Terra 616

Cinque anni. Quanto poteva essere cambiato il mondo in cinque anni? Ma soprattutto, quanto e come poteva essere cambiato in cinque anni senza metà della popolazione? Una metà che ora era tornata e per la quale non era passato che un decimo di secondo da quando era scomparsa. Mentre invece per chi era rimasto...

Cinque anni.

Peter era sullo scuolabus. Era il suo primo giorno di scuola da quando era tornato dal... dal nulla. Si guardava intorno vedendo alcune facce conosciute e altre del tutto nuove. Chi erano stati più fortunati? Coloro che erano rimasti o coloro che erano scomparsi?

Lui doveva ammettere che un po' fortunato si sentiva. Era stato blippato e con lui praticamente tutte le persone che gli erano più care: sua zia, Ned, MJ. C'era persino Flash. Non che il suo compagno di classe rientrasse tra le persone care, ma sicuramente rientrava in quelle che avrebbero dato normalità a quella nuova realtà.

«Ehi, Peter!» Ned gli diede una gomitata per riscuoterlo dai suoi pensieri. Erano arrivati al parcheggio della scuola e lui neanche se ne era accorto. «Dai, non sarà così terrificante.»

Dopo essere morto, nulla lo è, pensò ricordando la paura che l'aveva attanagliato mentre stava scomparendo tra le braccia di Tony Stark. "Non voglio morire, signor Stark!", gli aveva detto. E lui, il suo eroe, lo aveva guardato impotente, vedendolo poi diventare polvere tra le sue dita. Peter non era certo di cosa avesse provato Stark in quel momento, ma sapeva cosa provava lui ora che Tony non c'era più.

«Perché quella faccia?» gli chiese Ned precedendolo nello scendere dal bus.

«Niente... » Fece un profondo respiro e osservò gli studenti confluire all'ingresso dell'edificio. Quella era una seconda occasione per tutti ed era grazie al sacrificio di Tony Stark che l'avevano avuta.

L'amico gli diede una pacca sulla spalla. «Sai, sono ottimista!» esclamò sfoggiando un sorriso sul suo volto paffuto.

Peter inclinò un angolo della bocca. «Riguardo cosa?» domandò divertito. Ned aveva il potere di mettergli il buon umore.

«I nuovi compagni di classe non ci riterranno degli sfigati! Piuttosto dei sopravvissuti! E soprattutto, noi siamo più grandi di loro, quindi devono rispettarci!»

«Sul fatto di essere più grandi ho qualche dubbio» disse Peter. «Dopotutto noi non siamo esistiti per cinque anni. Direi che pareggiamo.»

Ned strinse le spalle. «Come vuoi tu. Ma in quanto al resto, sono fiducioso verso questa generazione!»

«Convinto te!»

«Ne sono sicurissimo!»

*

Jyn guardò dal suo posto l'aula riempirsi, salutando sia i suoi compagni di sempre sia i blippati. Era davvero strano pensare di avere la stessa età di chi era nato cinque anni prima, così come probabilmente era strano per loro scoprire che i coetanei erano all'università. Da qualunque punto la si osservasse, quella situazione era surreale e immaginò che se la vita era incasinata per lei, lo era anche per tantissimi altri.

C'erano tante facce nuove, spaesate, rassegnate. E sicuramente trovare Mark Todds a braccia conserte fare da sentinella alla porta non aiutava. Con lo sguardo passava in rassegna chiunque non gli fosse noto, lo fermava afferrandolo da una spalla, gli faceva capire chi comandava con un solo sguardo e poi lo lasciava entrare.

«Mark?» lo richiamò Jyn quando spintonò un nuovo ragazzo.

Lui finse di non sentirla e prese il tipetto buffo dalle chiare origini hawaiane per il colletto.

SPIDER-MAN - My UniverseWhere stories live. Discover now