Everything's Good | Kazufuyu

∞ fifteen

Per un momento, Chifuyu aveva pensato che la spiaggia fosse solo un sogno. Si svegliò, ma tenne gli occhi chiusi e non udì altro che il rumore delle onde. Forse era tutto nella sua testa, il suono calmante dell'oceano. Anche se aveva iniziato a pensare in modo leggermente diverso appena non sentì nessun lenzuolo sopra di lui.
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Aprì gli occhi e si sedette, guardandosi intorno. Sulla spiaggia. Era sulla spiaggia. Stava diventando un po' buio, il cielo all'orizzonte dell'oceano si stava mescolando con il blu, il viola e l'arancione e—
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Si erano addormentati sulla spiaggia?
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Chifuyu si voltò e vide Kazutora. Una linea di bava che gli scivolava dall'angolo della bocca e si accumulava sul suo braccio. Disgustoso ma allo stesso tempo carino, il fatto che avesse venticinque anni e ancora sbavava nel sonno. Lo raggiunse e gli diede un colpetto sul fianco.
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"Kazutora, ehi," disse piano, non volendo spaventarlo. Ormai la spiaggia era vuota, nessuno li aveva svegliati — non era il loro compito ma essere almeno educati, pensò Chifuyu. "Kazutora, svegliati."
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"Mhm?" Kazutora si lamentò, senza aprire gli occhi né muoversi. "Che cosa?" Mormorò a malapena due parole che Chifuyu riuscì faticamente a decifrare.
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"Ci siamo addormentati sulla spiaggia."
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"Che?" Kazutora si mise subito a sedere. Si mise una mano sul petto, poi sullo stomaco, poi sulle braccia. "Sono bruciato? Il mio corpo è rosso? Sembro un pomodoro?"
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Chifuyu rise. Si coprì la bocca per reprimere le sue risate — soprattutto perché erano ancora fuori in uno spazio pubblico. Scuotendo la testa, Chifuyu lasciò cadere la sua mano. "No. No, stai apposto. Anche io sto apposto. Sono abbastanza sicuro che l'ombrellone e la crema solare ci abbiano salvato."
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"Non volevo addormentarmi, mi dispiace," disse Kazutora, le mani che scendevano a furia di controllare il suo corpo per eventuali scottature.
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"Mi sono addormentato anch'io, Kazutora," disse Chifuyu con un sorriso. "Comincia a fare freddo adesso però," disse mentre si alzava. "Dovremmo tornare a casa."
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Tornarono alla macchina portando le loro cose. Kazutora era chiaramente ancora assonnato e si stropicciò gli occhi dopo aver inserito l'ombrello in macchina.
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"Ci porto io a casa, guido io," disse Chifuyu, sorridendo alla vista di Kazutora che stava ancora cercando di scacciare il sonno dai suoi occhi. Lo guardò sbadigliare e poi schiaffeggiarsi la mascella.
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"Cosa? No, faccio io,"
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"Ti addormenterai per strada. Sali sul sedile del passeggero."
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"Quindi anche le persone come voi due trascorrono giornate in spiaggia."
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Chifuyu e Kazutora si fermarono entrambi. Sembrava che la nuova voce avesse risvegliato Kazutora del tutto. Lasciò cadere la mano dal viso e la sua postura cambiò. Tesa. In guardia.
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Non erano le stesse persone che avevano parlato con Chifuyu quel giorno, quando Kazutora lo salvò, ma indossavano gli stessi abiti. Forse ce n'erano anche un po' di più. Il ragazzo che era ovviamente al comando aveva lo stesso sorriso arrogante sul viso dell'ultimo che Chifuyu incontrò. Almeno non c'era nessun dente scheggiato.
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