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“Ow — OW!”
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"Smettila di fare il bambino!" Chifuyu disse facendo scorrere l'acqua. Spinse giù la testa di Kazutora e afferrò il doccino tenendoglielo sopra la testa. Spruzzò dell'acqua sui capelli dell'altro per lavare via il bleach. Tolse con cura la carta stagnola e le lasciò cadere sul pavimento della doccia. Il bleach era opprimente nell'aria e il calore non migliorava affatto. Chifuyu era stato fortunato a non aver chiuso la porta del bagno dietro di sé o probabilmente li avrebbe uccisi entrambi.
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"Potresti essere — più delicato," si sforzò di dire Kazutora, leggermente soffocato dall'odore del bleach. Si sentiva un po' stordito. Erano passati dieci anni buoni da quando si era decolorato i capelli e non era più abituato a questo trattamento chimico.
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"Non parlare, a meno che tu non voglia berlo il bleach."
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Kazutora ascoltò e chiuse bocca e occhi. Rimase piegato in una posizione scomoda mentre Chifuyu stava per metà dentro e per metà fuori dalla doccia, le gambe dei pantaloni arrotolate mentre faceva scorrere le dita e l'acqua tra i capelli di Kazutora.
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Finì in fretta, ma forse Kazutora perse il senso del tempo a causa del bleach. L'acqua smise di scorrere e Chifuyu lasciò cadere il doccino prima di afferrare un asciugamano. Strizzò i capelli di Kazutora, attento a non tirarli, e gli mise poi l'asciugamano in testa. Spostando velocemente l'asciugamano, lo strofinò sui capelli di Kazutora per asciugarli come se fosse un cucciolo.
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"Ecco. Ora dobbiamo asciugarli e aggiungere il toner."
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"Il toner?" Kazutora si alzò in piedi, tenendo una mano sull'asciugamano appoggiato sopra la testa in modo che non cadesse. Se lo arruffò tra i capelli prima di lasciarlo cadere sulle spalle, poi scosse la testa avanti e indietro per liberarsi di ogni goccia che erano in qualche modo ancora lì. "Cazzo è il toner?"
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"Uno, percaso sei un cane?" Chifuyu mormorò, asciugandosi una goccia d'acqua che lo aveva colpito in faccia quando Kazutora scosse la testa.
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Kazutora ridacchiò. "Pensavo sarebbe stato divertente."
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"Ah," disse Chifuyu monotono. “Due, ti sei già tinto i capelli. Come fai a non sapere cos'è il toner?" Chiese.
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Kazutora scrollò le spalle. "Aveva fatto tutto la signora dal parrucchiere."
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Chifuyu sospirò. "Vai ad asciugarti i capelli con il phon e basta."
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Il processo del toner era stato più veloce e Chifuyu lo aiutò a lavarsi i capelli anche questa volta. Seppure sporgersi dalla doccia era scomodo, a Kazutora non importava. La sensazione delle dita di Chifuyu che scorrevano tra i suoi capelli, spingendoci dentro il balsamo, era davvero molto piacevole. Non era sicuro se fosse perché non era ancora abituato ai prodotti per capelli o se era solo perché qualcun altro glielo stava facendo, ma a Kazutora non sarebbero dispiaciuti altri venti minuti.
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Questa volta, Chifuyu si era preso il suo tempo per asciugare i capelli di Kazutora. Lo abbassò mentre ci passava un pettine e canticchiava silenziosamente mentre lo faceva. Fece sorridere Kazutora. La sua voce, sebbene bloccata dalle labbra chiuse, era delicata e dolce. Kazutora si appoggiò allo schienale e si rilassò, chiudendo gli occhi.
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"Fatto," disse improvvisamente Chifuyu. Kazutora aprì gli occhi e si guardò intorno. Guardò mentre Chifuyu gli si metteva davanti e iniziava a sistemargli i ciuffi. "Ecco. Sembra venuto bene, oh, mio dio. Dovrei farlo professionalmente." Afferrò la mano di Kazutora e lo tirò su dalla sedia. "Qui. Guardati allo specchio."
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"Oh." Kazutora sollevò un po' i capelli per vedere in giro. Aveva i riflessi biondi e anche i suoi ciuffi erano perfettamente sbiancati. Si tirò indietro i capelli lasciando penzolare i ciuffi e si voltò verso Chifuyu. “Mhm? Come ti sembro?"
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Chifuyu fece una pausa. Aprì la bocca ma non uscì nulla. Per qualche ragione, sembrava che non potesse dire nulla, iniziò a balbettare tra le sue parole per un secondo, prima di chiudere la bocca e annuire.
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"S-sì," disse alla fine. “Vado — vado a pulire. Tu puoi continuare a guardarti." Chifuyu prese uno specchio di seconda mano appoggiato sul bancone e lo porse a Kazutora. "Ecco. Così puoi vedere anche il retro," disse, per poi voltarsi rapidamente e uscire dal bagno.
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Chifuyu si batté le mani sulle guance appena uscì dal bagno. 'No, cos'era? La mia faccia si sentiva calda per un secondo.' Fece un respiro profondo e si scrollò i pensieri di dosso. 'Devo pulire.'
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primavera, 2016
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Le scatole erano piuttosto pesanti. Chifuyu ne portò una con due mani fino al suo negozio. Era una domenica, quindi il pet shop era stato lasciato solo alle sue cure. In quei giorni chiudevano presto ed era sempre meno affollato.
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Alzò lo sguardo verso lo scaffale più alto dove doveva mettere la scatola. Era pieno di ciotole di metallo per cani, ma erano pesanti — per essere ciotole per cani — e ancora più pesanti dato che ce n'erano un sacco. Spostò la scatola per mettersela sul petto prima di sollevarla e peggio diventò quando provò a stare in punta di piedi per raggiungere lo scaffale più alto. Spinse con le dita, ma così stava solo impedendo alla scatola di cadere.
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Con un cipiglio, Chifuyu gli diede una dura spinta. Oscillava e dondolava, e per un secondo Chifuyu sussultò. Appena smise di muoversi, fece un altro tentativo.
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E poi la scatola crollò.
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Chifuyu usò le braccia per proteggersi, aspettandosi di essere ferito sulle braccia dalle pesanti ciotole nella scatola. Ma non aveva sentito niente. Tutto ciò che sentì fu stata la scatola che sbatteva a terra.
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Non aprì gli occhi, aspettandosi completamente che ci fosse un qualche strano tipo di dolore che sarebbe comparso. Forse era così spaventato da non aver sentito nulla nel momento in cui era successo e doveva solo aspettare. Ma poi sentì qualcosa di caldo sulla guancia. Aveva iniziato a scivolare il dito lungo il lato della sua faccia. Ci fu poi la sensazione di qualcuno che si chinasse su di lui. Mentre si asciugava la guancia per vedere cosa avesse in faccia, Chifuyu abbassò le braccia e si alzò in piedi.
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Le sue dita erano sporche di sangue.
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Ma lui non sentì niente.
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Guardò l'uomo che stava improvvisamente di fronte a lui. Sguardo un po' stordito, palpebra socchiusa e labbra socchiuse. C'era una scia di sangue che seguiva il suo occhio e che stava facendo strada più in basso, lungo il suo viso.
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“Kazutora!” Chifuyu scattò alla realtà. Kazutora aveva preso il colpo per Chifuyu. Gli mise le mani sul viso, le dita che gli toccavano e gli spalmavano il sangue. Una ferita alla testa. "Ma che diavolo? Me la sarei fottutamente cavata bene. Perchè lo hai fatto??"
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"Mhm," fu tutto ciò che Kazutora mormorò.
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“Stupido,” mormorò Chifuyu. "Sei così dannatamente stupido." Afferrò Kazutora per un braccio per portarlo nel back office. "Avanti."

Everything's Good | KazufuyuWhere stories live. Discover now