32. Party and then (RIC)

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"Che succede?" chiede Elsa

"Ehh l'abbiamo persa" risponde un meccanico McLaren che qualche ora prima aveva eseguito 4 pit stop perfetti di seguito, ma che ora non riuscirebbe neanche a camminare dritto sulla linea bianca all'alcol test.

"Perso cosa?" chiede Elsa

"La carta... cioè... La tessera... cioè... la chiave..."

Elsa pensa a quando era capo scout, sembra una delle tante volte in cui trovava i ragazzi nel mezzo di un casino, che cercavano di spiegarle cosa avevano combinato a mezze parole... aveva sviluppato una buona capacità individuare al volo quale fosse il problema, per capire in fretta se ridere o pensare a una soluzione.

E questa volta è più da ridere.

Qualcuno ha acceso la torcia del cellulare per vedere meglio, Elsa la vede, molto lontana, ormai quasi del tutto infilata nella fessura di pochi millimetri tra il pavimento e il palco. La chiave elettronica della stanza di qualcuno. A giudicare dagli sguardi, qualcuno l'aveva rubata per scherzo al festeggiato, e ora è finita là sotto... Provano a tirarla fuori con vari strumenti come lacci delle scarpe, cannucce,  bandierine dell'Australia, tovaglioli... perché "siamo meccanici di Formula Uno, siamo sicuramente capaci di tirare fuori una chiave elettronica da una fessura anche da ubriachi" ma ovviamente invece di tirarla fuori la spingono ancora più indietro

"It's gone" sentenzia il capo meccanico

"Agree" commenta Elsa

"Vai a chiederne un'altra in reception, no?"

"È chiusa, la reception, sono le 2 di notte..."

"Ragazzi credo che dormirò sul pavimento, ho troppo sonno" dice Daniel con uno sbadiglio

"Vabbè dai, vieni con me" gli dice Elsa facendogli segno di seguirlo.

Lo accompagna verso l'ascensore, lo spinge dentro, chiude le porte e schiaccia il pulsante per il piano della sua camera.

I meccanici li guardano andare via e fanno qualche commentò malizioso, Elsa non se ne preoccupa troppo: domani mattina non si ricorderanno nulla.

"Ho veramente tanto sonno" le dice Daniel appoggiando la testa sulla sua spalla mentre salgono con l'ascensore.
"Adesso andiamo a dormire, abbiamo festeggiato abbastanza per oggi" gli risponde Elsa.
"Ma io dove dormo? Ho perso la chiave... non posso entrare nella mia stanza"
"Condividiamo la mia, c'è abbastanza spazio per tutti e due"

Daniel è talmente stanco che non capisce se si è già addormentato e sta già sognando, o se è ancora sveglio e quello che non avrebbe mai nemmeno ammesso di aver sognato è diventato reale.

Elsa apre la porta della camera, lancia la borsetta su una poltroncina.

"Left or right?"

Daniel non ha la risposta pronta, la stanchezza, qualche brindisi di troppo, la situazione decisamente inaspettata... è confuso.

"Ehr... what?"

"Che parte del letto vuoi, destra o sinistra?"

"Ma.. io posso anche dormire sulla poltrona, credo che sia meglio..."

"Non dire sciocchezze, il letto è a due piazze, qui stiamo comodi tutti e due. Destra o sinistra?"

"Mhm... è lo stesso per me... ma... cioè... cosa facciamo qui... dormiamo, no?" Risponde lui, ancora molto tentennante, stordito e perplesso.

"Certo, dormiamo, che altro vuoi fare? Stai già dormendo in piedi"

"Ok ok... so... I go to the left because you are always right" - alla fine una battuta è riuscita a farla lo stesso.

Elsa ha intuito che la situazione è un po' ambigua, ora che lo guarda, lì, seduto sul suo letto, non sa nemmeno perché l'abbia invitato ad entrare, non sa se è stata una buona idea... la sua mente vorrebbe mettersi a pensare alle conseguenze, ai problemi che potrebbe avere se qualcuno li scoprisse, ai giornali, gli scandali... ma proprio non ce la fa. Anche lei ha troppo sonno. Il suo cuore vorrebbe provare a parlargli, a spiegarsi, a chiedere a sé stessa e a lui se veramente ci può essere qualcosa di più di un'amicizia. Ma è troppo stanca, non ha energie nemmeno per parlare. E poi che senso avrebbe farsi pare mentali? Infondo stanno solo condividendo un letto per dormire uno accanto all'altra, è una cosa normale.

Ho fatto la cosa giusta. Lui non aveva un altro posto per andare a dormire. E poi dormire nello stesso letto non significa niente. Ho dormito anche accanto a Charles e Lando quando stavano male. È una cosa normale, gli amici lo fanno. Le dice la sua testa mentre apre l'armadio per prendere la sua camicia da notte.

"Io... non ho nemmeno un pigiama... è tutto chiuso dentro in camera mia"

"Ti presterei una maglietta ma credo faresti un po' fatica ad entrarci - gli risponde sorridendo - togliti i vestiti e dormi così, tanto non fa freddo"

Daniel è assonnato, ma non abbastanza per non sentirsi in imbarazzo, è molto più timido di quanto sembra.

"Ehm... magari veramente potrei dormire su quella poltrona, infondo..."

"Ehi, è tutto ok, abbiamo la stessa età, siamo amici, ti do una mano perché hai perso la chiave della camera, e ti vedo in mutande più o meno ogni settimana ogni volta che ti visito, quindi non c'è niente di male, no? Fai come se fosse la tua stanza "

"Ok, ok... allora... vado in bagno"

"Ok"

Elsa pensa che potrebbe approfittare per cambiarsi mentre lui è in bagno. Si toglie le scarpe, le calze, si scioglie i capelli, abbassa la zip della chiusura del vestito, ma i capelli finiscono in mezzo al cursore della cerniera, e rimane incastrata. Cerca di forzare la chiusura e togliere i capelli ma non c'è niente da fare, è bloccata. E in più è sulla schiena, non riesce né a vedere dove si è incastrata né ad arrivarci bene con le braccia.

In quel momento Daniel esce dal bagno. Ha ancora addosso i pantaloncini ma si è tolto la camicia. La guarda mentre lei è ancora indaffarata a cercare di sbloccare la cerniera, con le braccia dietro la schiena.

"Tutto ok?"

"Ehm.. no... sono incastrata... mi dai una mano?" risponde ridendo... la situazione è esilarante, e le viene ancora di più da ridere a pensare che se adesso ci prova lui a risolvere il problema, il problema può solo peggiorare.

Ci mette sicuramente più tempo di quello che ci avrebbe impiegato una qualsiasi sua amica, alle elementari, con una mano sola, al buio, ma ci riesce. Apre la zip del vestito fino in fondo, e Elsa resta con la schiena scoperta.

"Grazie" gli risponde Elsa girando la testa per guardarlo. Poi, continuando a dargli le spalle, in due secondi si toglie il vestito e si infila la camicia da notte. Daniel è rimasto fermo a guardarla, non sa se avrebbe dovuto girarsi, ma comunque non ha fatto in tempo, lei è stata più veloce di un pit stop della Redbull.

Elsa va in bagno, torna, sposta le lenzuola, si stende sul letto. Daniel è ancora imbambolato, seduto sul letto con lo sguardo fisso sul muro davanti a sé, come per cercare di capire dov'è e cosa deve fare.

"Posso spegnere la luce?"

"Sisi, certo" Sposta le lenzuola anche lui e si stende sul letto accanto a lei, appoggia la faccia sul cuscino e la guarda. Gli sembra di non averla mai vista così bella.

Lei gli sorride, si avvicina di poco verso di lui, gli da un bacio sulla guancia. Poi torna verso il bordo del letto e spegne la luce.
"Good night champ"
"Buonna note prencipessa"

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