"..."

"Va bene dillo."

"Jimin non si fa problemi a stare nudo, quindi... tornando a noi due..." disse avvicinandosi pericolosamente a me.

"Sei così scemo" dissi scoppiando in una risata prima che Taehyung azzerasse totalmente la distanza baciandomi. Era un bacio dolce. Le sue labbra premevano sulle mie mentre le mie mani si posizionarono sul suo petto. Tanto avevo fatto il prezioso prima di quel bacio, quanto fu la delusione che si fece largo in me nel momento in cui il Tae si allontanò da me. Ma in fondo la serata era appena iniziata.

"Dai, andiamo a cena" si alzò facendomi l'occhiolino.





Nessuno dei due amava particolarmente andare fuori a cena, preferivamo di gran lunga restare in casa, mangiare sul pavimento e guardare un film. Eppure quella sera avevamo deciso di uscire, probabilmente spinti dal sapere cosa ci aspettava nelle settimane a venire. La sessione esami non era infatti ancora finita. Avevamo dato entrambi solo il primo esame, per cui avevamo davanti almeno un altro mese di studio. Sapevamo benissimo che quella breve pausa stava per finire. Dovevamo tornare a concentrarci come prima, più di prima. Tae in special modo.

Era infatti ad un passo dalla laurea. Gli mancano due esami, che, se tutto fosse andato nel migliore dei modi, avrebbe sostenuto tra febbraio e marzo. Poi avrebbe dovuto terminare la tesi ed infine avrebbe ottenuto la tanto agognata laurea.

Per quanto riguardava me avevo deciso di provare a dare due esami abbastanza semplici. Analisi I era stata piuttosto complessa da preparare e avevo veramente bisogno di studiare qualcosa di più leggero, per quanto leggeri possano essere gli esami universitari. Certo, a marzo avrei ripreso a frequentare le lezioni, a differenza di Taehyung, ma eravamo sicuri che, nonostante tutto, ci sarebbe sempre stato del tempo per noi due. E con queste consapevolezze ci era sembrata la scelta più giusta optare per una serata fuori casa.

Ed ora eccoci lì, seduti al tavolo di quel ristorante italiano. Non c'erano molte persone, cosa che mi aveva fatto molto piacere. Se c'era una cosa che non sopportavo era infatti stare in luoghi eccessivamente affollati, ma soprattutto odiavo sedermi al ristorante ed avere il tavolo vicino a me occupato e talmente vicino da poter sentire le conversazioni degli altri clienti e viceversa.

Chiaramente, come se l'universo intero fosse a conoscenza delle mie paranoie e volesse punirmi per un non so quale motivo, la cameriera ci aveva accompagnato al nostro tavolo, facendoci accomodare esattamente a fianco di uno dei pochi tavoli già occupati. E in quel momento quel tavolo adornato da una tovaglia color crema e da una piccola candela ormai completamente consumata non mi piacque più così tanto.

Stavo già imprecando mentalmente quando Tae mi accarezzò delicatamente la mano chiedendo poi a quella ragazza, che fino a quel momento avevo additato nella mia testa con appellativi poco eleganti, maledicendola per la sua infelice scelta, se fosse possibile avere un altro tavolo, magari più appartato. Ed ecco un altro motivo per cui potevo dire di amare quel ragazzo. Eravamo andati poche altre volte al ristorante, eppure si ricordava di quando, al nostro terzo appuntamento, ci eravamo ritrovati praticamente appiccati al tavolo di quello che era, con tutta probabilità, lo scenario del più triste ed imbarazzante appuntamento al buio. Ero andato in bagno almeno otto volte pur di trovare un secondo di serenità da quell'incubo finché Taehyung non mi aveva chiesto cosa c'era che non andasse, probabilmente preoccupato per la mia salute intestinale.

Era un dettaglio poco importante, eppure lui se ne era ricordato. Si ricordava sempre tutto e questo mi faceva sentire importante.

Ordinammo e, tra una chiacchiera e l'altra, arrivarono i nostri piatti. Fu una serata bellissima. Restammo lì quasi un'ora dopo aver finito di cenare. Gli altri tavoli iniziarono a svuotarsi uno dopo l'altro, la cameriera ci portò via i piatti vuoti, ma noi due restammo seduti lì, a guardarci negli occhi come se lo sguardo dell'altro fosse l'unica cosa che importasse veramente. E lo era.

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