Compleanno

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Dopo essermi ricongiunto con la squadra ed essermi beccato insulti vari ho potuto guardare la partita di Omi con calma e tranquillità. Sono geloso del suo alzatore, può alzargli la palla quanto vuole mentre io devo aspettare sempre che capiti l'occasione.
Finita la partita mi preparo per salutare IL MIO RAGAZZO e ripartire per Hyogo ma con mia grande sorpresa lui è già lì che mi aspetta vicino il bus. Ovviamente gli salto addosso e lui mi prende in braccio, amo le sue braccia forti, mi fanno sentire al sicuro, sotto tutti gli sguardi dei miei compagni ci salutiamo, piango come un bambino, sinceramente non avevo proprio voglia di separarmi da lui, fosse stato per me sarei rimasto a Tokyo ma purtroppo non posso fare altrimenti.
"Non piangere dai Atsumu."
"Omi... non voglio... chissà quando riusciremo a vederci di nuovo..."
"Atsumu, verrò a trovarti presto te lo prometto, tu cerca di non metterti nei guai nel frattempo."
"Omi! Sono davvero così poco affidabile?"
"Si Atsumu si, per questo ci sono io." Alle volte non capisco come possa essere sempre così freddo ed uscirsene con queste cose dolci così dal nulla.
"Omi, ti amo"
"Anche io Atsumu."
È passato un mese, i Nazionali sono finiti ma io e Omi non siamo ancora riusciti a vederci e questo mi rende irrequieto tuttavia a breve sarà il suo compleanno e voglio fargli una sorpresa presentandomi a casa sua senza avvisarlo; ho deciso di parlarne con suo cugino Komori che è convinto che Omi ne sarà felice.
Sto cercando i biglietti per il treno, uno che mi consenta di arrivare ad un'ora decente, credo di partite per le sei di mattina così da avere tutto il tempo di organizzarmi con Komori per avere la sua copia dell'appartamento di Kiyo.
Finalmente è il giorno, sono pronto, ho preso tutto quello che penso che possa servirmi...anche quelli...non so se lo faremo però c'è sempre la possibilità no? Sul treno non faccio altro riflettere, spero di non essere un fastidio, in fondo siamo durante il periodo scolastico e Omi a differenza mia è uno che studia. Arrivato alla fermata incontro Komori che mi accompagna nel sacro luogo per poi aprirmi la porta del paradiso, mai vista casa più ordinata e pulita di quella, alle volte vorrei essere preciso come Omi.
"Ti lascio le chiavi allora, Kiyo rientrerà per le 13 quindi regolati in base a ciò, io vado e buon fortuna!"
"Grazie mille per tutto Komori!" chiude la porta e va via mentre io inizio a cercare la camera da letto.
La mia sorpresa sta più nella mia presenza qui che in altro però dai sono convinto che sarà soddisfatto del pranzo, mi sono fatto insegnare da Samu apposta. Mi metto in cucina e inizio a tagliare le verdure e a preparare il resto fino a quando non sento sbattere il portone e quindi corro a nascondermi in camera.
"Bentornato Omi! Tanti auguri di buon compleanno!" non so se sia felice o meno, credo sia paralizzato, mi avvicino e gli passo una mano davanti la faccia
"Tu...cosa...come...sto sognando palesemente...non è razionalmente possibile."
"Ma sei stupido o cosa? Sono io Omi, sono venuto per il tuo compleanno ma se non mi vuoi guarda che vado via eh"
Mi abbraccia, è stato improvviso e bellissimo.
"Non scherzare, è impossibile che non ti voglia qui, sono solo sorpreso, non me l'aspettavo, quindi è per questo che Komori si è assentato oggi."
"Eh si altrimenti non avrei saputo né come arrivare qui né come entrare" mi stringe di più forse inconsapevolmente
"Omi per quanto io sia felice di stare così dovrei andare in cucina a controllare il pranzo"
"Stai cucinando?"
"Si ma stai tranquillo mi ha spiegato Samu come fare"
"Allora mi cambio e ti raggiungo"
Finito di preparare iniziamo a mangiare e ringraziando il cielo non è morto nessuno per avvelenamento.
"Omi voglio darti il regalo"
"Ah, vuoi dire che non sei tu?"
"Smettila, sono anche io"
Tiro fuori dallo zaino un bel libro e una lettera.
"Il libro, spero ti piaccia, la lettera leggila quando tornerò a casa perfavore"
"Ma così sembra che tu mi stia lasciando per sempre."
"Non dire stupidaggini, è solo che ecco...mi imbarazza"
Dopo di che ci rechiamo in camera da letto dove ci siamo abbracciati e coccolati fino a quando presi dal momento ci siamo lasciati andare e lo abbiamo fatto tutta la notte.

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