L'inizio di tutto

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Da quel momento erano passati ben due giorni durante i quali io e Sakusa abbiamo approfondito la nostra conoscenza. Ammetto di essere sorpreso già dal solo fatto che mi parli, da quando sono qui, nonostante tutti i ragazzi che ci sono l'ho visto conversare solo con suo cugino Komori oltre a me.
Non riesco ancora a spiegarmi il motivo per cui quel giorno mi abbia rivolto la parola per primo e vorrei che me lo dicesse, solo che non trovo mai il momento giusto per chiederglielo.
Ho quattro giorni di tempo prima che il campo giunga al termine devo riuscire a parlargli prima di allora, detto questo oggi mi toccherà allenarmi con lui visto che il coach essendo convito dell'esistenza di un'ottima chimica tra noi ci mette sempre in squadra insieme.
"Atsumu?" questa voce così divina può essere solo sua.
"Dimmi Omi mi cercavi?" Ho iniziato a chiamarlo così dal nulla ma nonostante non lo tolleri non mi vieta di farlo quindi continuo imperterrito.
"Il coach vuole parlarci."
"Va bene fammi strada ti seguo."
Arrivati nell'ufficio del mister Sakusa inizia a preoccuparmi, sono convinto che non stia bene ed ho paura che possa avere un attacco di panico dal nulla.
"Allora ragazzi, sono qui per dirvi che mi hanno contattato le vostre rispettive squadre. Sakusa dovrai rientrare in anticipo, sembra che ci siano dei problemi e che ti vogliano lì per domani mattina. Atsumu, tu...beh ecco come posso dire...mi hanno detto che non hai ancora rinnovato la domanda di iscrizione al club e questo potrebbe essere un problema, compilala appena rientrerai. Questo è tutto potete andare."
Usciti ci dirigiamo verso il dormitorio, mi rendo conto di dover assolutamente parlare con Omi ora, prima che vada via.
"Omi, posso parlarti di una cosa un po' sciocca?"
"Più stupida delle cose che dici di solito, deve essere grave, continua pure."
"Sempre delicato tu eh, comunque...ecco...come tu ben sai ho un fratello gemello... lui è praticamente perfetto, ha tutto e fa ogni cosa senza il minimo sforzo, lui è la luce io sono l'ombra è sempre stato così, almeno fino a quando non mi hanno convocato qui, non so perché abbiano scelto me e non lui fatto sta che quel giorno Omi quando mi hai parlato non scambiandomi per mio fratello mi hai reso veramente felice" Cavolo sto iniziando a piangere, mi giro non voglio che mi guardi in faccia ora "Omi perché quel giorno sei venuto da me?" Prima di iniziare a parlare prende un fazzoletto dalla tasca e mettendosi di fronte a me inizia ad asciugarmi le lacrime poi...
"Tu sei veramente uno stupido."
"Cosa?"
"Ho detto che sei uno stupido. Conosco la tua squadra, ho visto molte delle vostre partite e sono consapevole di quanto le tue alzate siano superlative, non c'è la minima sbavatura e cambiano sempre in modo da adattarsi allo schiacciatore, se Osamu gioca così è perché ci sei tu ad alzare per lui. Ho sempre voluto eccellere ma per quanto mi sforzi la mia germofobia mi impedisce di fare certe cose eppure quel giorno quando ti ho visto ho pensato -Ah, forse grazie alle sue alzate potrei davvero raggiungere il cielo- e quindi sono venuto a parlarti ben consapevole di chi fossi."
Piango, lacrime su lacrime, mai nessuno mi aveva detto certe cose, nessuno mi aveva mai fatto sentire così, forse e dico forse sto iniziando ad amarlo davvero.

Sakuatsu.Where stories live. Discover now